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1977 parte I (file pdf - Kb. 842) - Biblioteca Provinciale di Foggia La ...

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SALVATORE GAROFALO_______________________________________________________________________<br />

« agglomerati satelliti » risulta agevolata. I fattori localizzatori <strong>di</strong> questi<br />

agglomerati industriali sono stati rispettivamente la presenza dei<br />

giacimenti <strong>di</strong> metano (Ascoli Satriano); la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> risorse idriche<br />

in presenza <strong>di</strong> favorevoli collegamenti ferroviari e stradali (Giar<strong>di</strong>netto-Troia);<br />

la relativamente più elevata densità demografica (Lucera<br />

e San Severo).<br />

A conferma dell’intuizione <strong>di</strong> base del modello interpretativo <strong>di</strong><br />

assetto territoriale, anche il supporto infrastrutturale con funzione <strong>di</strong><br />

collegamenti tra i predetti agglomerati satelliti ha assunto la forma<br />

quasi circolare.<br />

10. — <strong>La</strong> prevalente caratteristica strutturale delle imprese, da inse<strong>di</strong>are<br />

in questi agglomerati satelliti, dovrà essere quella del basso<br />

coefficiente <strong>di</strong> capitale per unità lavorativa. Questa determinazione risulta<br />

logicamente coerente sia rispetto all’obiettivo specifico <strong>di</strong> questa<br />

area, sia rispetto alla scelta <strong>di</strong> fondo dell’attuale politica industriale,<br />

aumentare cioè il grado <strong>di</strong> densità demografica nel Mezzogiorno, favorire<br />

cioè le me<strong>di</strong>e imprese a basso coefficiente <strong>di</strong> capitale per unità<br />

lavorativa.<br />

IV - VERIFICA DELLA VALIDITÀ OPERATIVA DEL MODELLO DI SVILUPPO<br />

E DI ASSETTO TERRITORIALE DELLA CAPITANATA<br />

1. — L’analisi delle strutture territoriali dell’economia dauna,<br />

compiuta con l’ausilio <strong>di</strong> un modello <strong>di</strong> natura descrittivointerpretativa,<br />

ha consentito <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare tre aree con <strong>di</strong>fferente «<br />

grado <strong>di</strong> importanza economica ».<br />

Queste tre aree, che assumono la forma <strong>di</strong> tre « anelli » concentrici<br />

rispetto all’ubicazione del capoluogo, presentano tre <strong>di</strong>fferenti vocazioni,<br />

sicché si è potuto determinare la localizzazione delle attività<br />

promozionali, che formano il contenuto dell’ipotesi <strong>di</strong> sviluppo economico-sociale.<br />

In altri termini, l’assunzione del modello interpretativo dell’attuale<br />

assetto dell’economia dauna ha consentito <strong>di</strong> precisare la <strong>di</strong>mensione<br />

spaziale dei programmi operativi, <strong>di</strong> specificarne cioè gli ambiti territoriali.<br />

Non resta che sottoporre ad esame critico questo modello, al fine<br />

<strong>di</strong> verificarne la sua vali<strong>di</strong>tà operativa. Si tratta, cioè <strong>di</strong> accertare il<br />

grado <strong>di</strong> compatibilità territoriale e le forme <strong>di</strong> integrazione tra i <strong>di</strong>fferenti<br />

programmi e le rispettive aree <strong>di</strong> sviluppo.<br />

Questo riesame critico può essere proficuamente compiuto, concentrando<br />

l’attenzione su due punti « nodali » del modello <strong>di</strong> sviluppo:<br />

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