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34 1. ORGANI DI PRESA: TIPOLOGIE E CARATTERISTICHE<br />
da i sistemi di presa, essi devono soddisfare due importanti requisiti: fornire un<br />
adeguata forza di adesione ed essere facilmente e velocemente sostituibili quando<br />
le proprietá adesive vengono meno. L’avanzata ricerca nel campo della chimica<br />
dei polimeri ha portato allo sviluppo di un materiale riutilizzabile (Permatack)<br />
con elevata forza adesiva in grado di mantenere le sue proprietá per centinaia di<br />
operazioni prima di necessitare di una pulizia o della sostituzione. La tecnologia<br />
degli adesivi comprende molte discipline come chimica, meccanica e scienze dei<br />
materiali, questo elaborato non vuole trattare tutti le possibili scelte, per informazioni<br />
piú dettagliate consultare [1].<br />
Uno studio eseguito sulla presa di materiali tessili ha dimostrato che la perdita<br />
di adesivitá e quindi di forza di presa, comincia dalla prima operazione ed é stata<br />
quantificata da Hall in Feeding and Handling Aspects of an Automated System<br />
for Garment Manufacture con l’equazione:<br />
F = α · N −k [N] (1.25)<br />
dove α é una costante dipendente dalla superficie di contatto e dalla contaminazione<br />
del materiale, N é il numero di operazioni di rilascio e k é una costante<br />
dipendente dal materiale.<br />
In ambienti estremamente puliti e protetti dalla polvere k → 0 rendendo la forza<br />
di presa praticamente costante. Naturalmente la pressione da esercitare varia a<br />
seconda del tipo di superficie (liscia o ruvida), in ogni caso é stato dimostrato che<br />
una pressione maggiore a 3N/mm 2 é sufficiente.<br />
Come puntualizzato da in [1] la pressione σ 0 dipende dal tempo di adesione. Infatti<br />
la pressione iniziale σ i decresce esponenzialmente in funzione del tempo di<br />
adesione t 0 come dimostrato in().<br />
σ 0 = σ i · e −N·t 0<br />
[N/m 2 ] (1.26)<br />
con σ i dato da F diviso l’area di contatto A.<br />
σ i = F A [N/m2 ] (1.27)<br />
A livello applicativo esistono numerosi brevetti che realizzano questi gripper.<br />
Un esempio a nastro, poi utilizzato dalla Pfaff e dalla Durkopp, é descritto in