Bufanda
Considerate Bufanda come una sciarpa metaforica. Quindici illustrazioni per quindici racconti o, specularmente, quindici racconti per quindici illustrazioni: un intreccio variegato di trama e ordito, inorganico, forse sbilenco e inelegante, ma di certo non casuale. Una sorta di sciarpa della nonna sferruzzata. Una sciarpa da portarsi sempre appresso, valido rimedio contro il fastidioso vento gelido che sferzerà il vostro umore. E, proprio come una sciarpa, assorbirà odori, profumi, pensieri. Ogni volta che la prenderete in mano sarà, sì, tanto familiare, ma sempre diversa, sfumata, ricca di sensazioni e particolari che magari non avevate notato prima.
Considerate Bufanda come una sciarpa metaforica. Quindici illustrazioni per quindici racconti o, specularmente, quindici racconti per quindici illustrazioni: un intreccio variegato di trama e ordito, inorganico, forse sbilenco e inelegante, ma di certo non casuale. Una sorta di sciarpa della nonna sferruzzata. Una sciarpa da portarsi sempre appresso, valido rimedio contro il fastidioso vento gelido che sferzerà il vostro umore. E, proprio come una sciarpa, assorbirà odori, profumi, pensieri. Ogni volta che la prenderete in mano sarà, sì, tanto familiare, ma sempre diversa, sfumata, ricca di sensazioni e particolari che magari non avevate notato prima.
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perficie con un sorriso.
Potreste trovarvi sdraiati in una stanza d’albergo, osservare il
soffitto e sorridere pensando al microcosmo di umanità, alla mascherata
di personaggi, e di ruoli, che si sono avvicendati all’interno
di quelle mura. E, chissà, buttando l’occhio sulla porta, potreste
scorgere proprio il numero 7 (1) .
Il numero otto, invece, è particolarmente importante per Ottavo,
alias Ottavio, un piccolo ometto, quasi un epigono dei sette nanetti
che adornano il suo giardino, innamorato in modo surreale
della florida e corpulenta moglie, Vladimirka. Una strana e, in un
certo qual modo,tenera coppia,immersa in una realtà-immaginazione
fatta di lunghe assenze, seni a mappamondo, glutei a mongolfiera
e sugose bistecche in grado di sfamare interi quartieri. E un cane,
Briciola, assolutamente cinico, che sembra essere l’unico componente
della famiglia che non vive sotto un tendone da circo (2) .
Se per Ottavo l’antagonista è rappresentato dal tignoso cane,
per Tano ‘u Curtu la nemesi è rappresentata da un gallo.Titino.Titino
l’invincibile.Siamo in un piccolo e assolato paesino del profondo
Sud, dove assistiamo alle divertenti beghe di quartiere tra il rozzo
Tano, detto ‘u Curtu, e l’artista Saruzzo Sarcinello detto ‘u Pitturi.
Motivo della disputa, il rumoroso gallo Titino, amante del buon
canto e disturbatore della quiete di Tano (3) .
Tra galli e cani c’è posto anche per i gatti,anche se in questo caso
diventano una metafora per parlare del rapporto fra uomo e donna
nonché dell’annoso problema del corteggiamento e di quanto,
in sostanza, la donna sia avvantaggiata. Divertenti chiacchiere da
pausa pranzo, da ingegnere a ingegnera (4) .
Passando dalle chiacchiere ai fatti potremmo trovarci nella tragicomica
situazione di crollare, letteralmente, dal sonno, giusto alla
conclusione di una serata perfetta, proprio mentre la nostra divina
ancella ci invita all’interno del suo regno dei cieli. In questo caso la
volontà di ferro e l’ossessivo mantra del non ho sonno potrebbero
non bastare (5) .
E poi c’è il lato oscuro del corteggiamento: per puro e diabolico
divertimento, spacciarsi per una donna e instillare vane speranze
di conquista in un uomo dalla libido a briglie sciolte. Ovviamente
grazie all’ingegno umano che ci ha dispensato il tacchinaggio virtuale
tramite chat. Utilizzando un nickname improponibile, come
UosdwiS ’f JewoH (6) .
Però c’è anche chi, per forza di cose, è costretto a saltare ogni
fase di corteggiamento e a maturare immediatamente una certa in-
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