Bufanda
Considerate Bufanda come una sciarpa metaforica. Quindici illustrazioni per quindici racconti o, specularmente, quindici racconti per quindici illustrazioni: un intreccio variegato di trama e ordito, inorganico, forse sbilenco e inelegante, ma di certo non casuale. Una sorta di sciarpa della nonna sferruzzata. Una sciarpa da portarsi sempre appresso, valido rimedio contro il fastidioso vento gelido che sferzerà il vostro umore. E, proprio come una sciarpa, assorbirà odori, profumi, pensieri. Ogni volta che la prenderete in mano sarà, sì, tanto familiare, ma sempre diversa, sfumata, ricca di sensazioni e particolari che magari non avevate notato prima.
Considerate Bufanda come una sciarpa metaforica. Quindici illustrazioni per quindici racconti o, specularmente, quindici racconti per quindici illustrazioni: un intreccio variegato di trama e ordito, inorganico, forse sbilenco e inelegante, ma di certo non casuale. Una sorta di sciarpa della nonna sferruzzata. Una sciarpa da portarsi sempre appresso, valido rimedio contro il fastidioso vento gelido che sferzerà il vostro umore. E, proprio come una sciarpa, assorbirà odori, profumi, pensieri. Ogni volta che la prenderete in mano sarà, sì, tanto familiare, ma sempre diversa, sfumata, ricca di sensazioni e particolari che magari non avevate notato prima.
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te imbrogliati.Non avete nerbo.Siete molluschi.Creature senza spina
dorsale. Dove l’avete nascosta, eh? Io, intanto, sono qui che cerco
di convincervi a darmi una mano. E perdo tempo.Tempo e denaro.
Specialmente denaro.
VI DECIDETE, SÌ O NO?!?...
«Senti come urla.»
«Si sarà arrabbiato.»
«Lo credo anch’io.»
«Mi è sembrato di sentire la parola denaro.»
«Secondo te, che c’entra?»
«Forse sta dicendo che,se non ci decidiamo a fare qualcosa,non
verremo pagati...»
«Non mi va molto l’idea d’essere venuta qui per nulla.»
«Figurati a me.Temo che dovremo...»
«... toccarci, anche se la cosa non ci va.»
«Pazienza. Cominci tu?»
«Prima le signore.»
Ormai non ci credevo più... Siete stati magnifici! Vi amo! Vi adoro!
Vi devo la vita. E le mie scuse, naturalmente. Lo ammetto: mi ero
sbagliato.Vi avevo giudicato male. Mi spiace di avere urlato prima.
Ma voi dovete mettervi nei miei panni: l’empatia artistica... gli interessi
economici... le pressioni esterne... Non importa. Non più, ora.
Sarà un capolavoro! E se ve lo dico io, potete fidarvi. Sono un veterano.
Ho l’occhio clinico. Riconosco il talento appena lo incontro.
Farò di voi dei grandi attori.
Adesso potete smettere. Stop. Ho detto... stop! STOP! STOOP!!
BASTA!! SMETTETELA!! AIUTO REGISTA, STACCA QUEI DUE IM-
BECILLI!!
«Sta... urlando di nuovo...»
«Quell’uomo... non è mai... contento...»
«Non... avremo... esagerato?...»
«Ma no...»
«Devo... ricredermi... sul tuo conto...»
«E io... sul tuo...»
«Senti...»
«Dimmi...»
«Cosa fai... dopo?...»
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