Bufanda
Considerate Bufanda come una sciarpa metaforica. Quindici illustrazioni per quindici racconti o, specularmente, quindici racconti per quindici illustrazioni: un intreccio variegato di trama e ordito, inorganico, forse sbilenco e inelegante, ma di certo non casuale. Una sorta di sciarpa della nonna sferruzzata. Una sciarpa da portarsi sempre appresso, valido rimedio contro il fastidioso vento gelido che sferzerà il vostro umore. E, proprio come una sciarpa, assorbirà odori, profumi, pensieri. Ogni volta che la prenderete in mano sarà, sì, tanto familiare, ma sempre diversa, sfumata, ricca di sensazioni e particolari che magari non avevate notato prima.
Considerate Bufanda come una sciarpa metaforica. Quindici illustrazioni per quindici racconti o, specularmente, quindici racconti per quindici illustrazioni: un intreccio variegato di trama e ordito, inorganico, forse sbilenco e inelegante, ma di certo non casuale. Una sorta di sciarpa della nonna sferruzzata. Una sciarpa da portarsi sempre appresso, valido rimedio contro il fastidioso vento gelido che sferzerà il vostro umore. E, proprio come una sciarpa, assorbirà odori, profumi, pensieri. Ogni volta che la prenderete in mano sarà, sì, tanto familiare, ma sempre diversa, sfumata, ricca di sensazioni e particolari che magari non avevate notato prima.
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care sono la femmina camicia aperta grosse tette da succhiare.
AF: Piccole tette...
UfJ:Grosse, grosse, fidati.E al dio degli inglesi non credere mai.
AF: Cosa darei per vederle...
UfJ: Vederle? Perché invece non carezzare questo mio presente
di seni enormi?
AF: Dài... raccontami come sei fatta fisicamente.
La bava sgocciolava dal monitor...
UfJ: Tutti s’accorgono con uno sguardo che non si tratta d’un
missionario.
Non ci stava più dentro. Ancora qualche scambio così poi, naturalmente,
si fece avanti.
AF: Sei la ragazza più straordinaria che io abbia mai incontrato.
Devo conoscerti assolutamente...
UfJ:Regina senza corona e senza scorta busserò un giorno alla
tua porta.
AF: Ti prego sii presto quella regina.Ti seguirò senza una ragione
come un ragazzo segue l’aquilone.
Finalmente una scintilla. Era ora.
UfJ: Corri. Quel che ancor non sai tu lo imparerai solo qui fra
le mie braccia.
Insomma, per farla breve: Amico Fragile si congedò e si catapultò
lesto in auto. Ravenna-Parma, partenza una di notte, arrivo
previsto ore tre. Appuntamento in piazza Garibaldi, sotto il monumento.
Non una sciarpa, né un giubbotto di un qualche colore: per
farsi riconoscere avrebbe tenuto in mano una foto di De André. Era
una mia idea, naturalmente...
Il Sacco disattivò la connessione e chiacchierammo d’altro.
Improvvisamente tornò alla carica:
«Mi vuoi dire che razza di nick è UosdwiS ’f JewoH?»
«E dàgli.»
«No, davvero: non ho mai sentito...»
«In una delle puntate dei Simpson, Winchester deve arrestare
Homer. Parla nel cellulare, impartisce qualche ordine.Tentenna. Rivolto
a Selma:“Chi è che devo arrestare?” Selma:“È scritto lì”.Winchester
legge la scritta, ma il foglio è rovesciato. Dice:“Arrestate UosdwiS
’f JewoH. Sì, sì...”»
Sbadigliai: «Ma che ora è?» chiesi.
«Le tre passate.»
«Le tre passate? E sono pure in bici, maledizione...»
Mi congedai in fretta.
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