Elevatori Magazine 1 - 2023

Architect Maria De Santis (professor, University
of Florence) showed how technology can ensure
accessibility even to city service spaces that are,
like the elevator, often poorly designed urban
elements or not designed at all. Innovative
examples for public toilets were therefore
discussed, such as the two realizations in Japan
that inside them are equipped with special devices
that facilitate their use in ‘touchless’ mode,
thus breaking down obstacles for people with
disabilities.
Important topic related to elevators and all
building components is that of maintenance, and
thus the durability of interventions.
Engineer Raffaella Lione, a professor at the
University of Messina, argued that enabling
accessibility does not simply mean installing
artifacts that enable the removal of architectural
barriers, but it is also essential to ensure their
functionality and survival over time, thanks to
maintenance plans that are studied and foreseen
as early as the design phase. It is precisely from
the elevator industry that important stimuli
come to the implementation of preventive and
predictive maintenance interventions in the field of
construction as well.
It was then the turn of engineer Luca Gianazza
(Customer Solution Engineer, Kone) who
presented some of the company’s products
and projects aimed at fostering ‘augmented
mobility’. In particular, he brought the example
of a rehabilitation center for visually impaired
people in Wurzburg, Germany; in the building
the company has installed a series of mechanical
devices, such as elevators and escalators, which,
thanks to their connectivity and integration into
the company cloud, are able to interact with
assistive applications for visually impaired people,
such as Blindsquare, and thus become easy to find
and use even by visually impaired users.
Next, architect Luca Trulli (PhD candidate, Roma
Tre University) proposed magnetic levitation
technologies as a product innovation for
environmental accessibility. In addition
to the elevator that takes advantage of this newly
developed operating mechanism, sliding fixtures
that, thanks to the lack of a floor
track, allow easy passage and are easier to
maneuver, with significant advantages for the user,
particularly if he or she has
disabilities.
Architect Elena Giacomello closed the series of
talks with a contribution that framed the complex
and articulated system of mechanized vertical
mobility accessibility standards, which must
interface with an effective but outdated existing
legislative framework on accessibility in general,
such as DM 236 dating back to 1989. As an
expert on the subject and a member of some UNI
technical standards reform tables, she highlighted
the discrepancies between the two standards and
how work is being done to align them, with an
approach that aims more
L’architetto Maria De Santis (professoressa,
Università di Firenze) ha mostrato come la
tecnologia possa garantire l’accessibilità anche
a spazi di servizio della città che sono, come
l’ascensore, spesso elementi urbani mal progettati
o non progettati affatto. Si è dunque parlato di
esempi innovativi per i bagni pubblici, come le due
realizzazioni in Giappone che al loro interno sono
corredate di particolari dispositivi che agevolano
il loro utilizzo in modalità ‘touchless’, abbattendo
quindi gli ostacoli per le persone con disabilità.
Importante argomento legato agli ascensori e a tutte
le componenti edilizie è quello della manutenzione,
e quindi la durabilità degli interventi.
L’ingegner Raffaella Lione, professoressa
all’Università di Messina, ha sostenuto
che consentire l’accessibilità non significa
semplicemente installare manufatti che permettano
di abbattere le barriere architettoniche, ma è
altresì fondamentale garantire la loro funzionalità
e sopravvivenza nel tempo, grazie a piani di
manutenzione studiati e previsti già nella fase di
progettazione. Proprio dall’industria degli ascensori
arrivano importanti stimoli all’implementazione di
interventi di manutenzione preventiva e predittiva
anche nel campo dell’edilizia.
È stata poi la volta dell’ingegner Luca Gianazza
(Customer Solution Engineer, Kone) che ha
presentato alcuni prodotti e progetti dell’azienda
mirati a favorire la ‘mobilità aumentata’. In
particolare ha portato l’esempio di un centro
riabilitativo per persone con disabilità visiva a
Wurzburg, in Germania; nell’edificio l’azienda
ha installato una serie di dispositivi meccanici,
come ascensori e scale mobili, che, grazie alla loro
connettività e all’integrazione nel cloud aziendale,
sono capaci di interagire con applicazioni di
assistenza per persone con disabilità visiva, come
Blindsquare, e quindi diventano facili da trovare e
utilizzare anche da utenti con disabilità visive.
Successivamente l’architetto Luca Trulli
(dottorando, Università Roma Tre) ha proposto
le tecnologie a levitazione magnetica come
innovazione di prodotto per l’accessibilità
ambientale. Oltre all’ascensore che sfrutta
questo meccanismo di funzionamento, di recente
concezione, anche infissi scorrevoli che, grazie
alla mancanza del binario a pavimento permettono
un agevole passaggio e risultano più facili da
manovrare, con notevoli vantaggi per l’utente, in
particolare se ha disabilità.
L’architetto Elena Giacomello ha chiuso la
serie di interventi con un contributo che ha
inquadrato il sistema complesso e articolato di
norme sull’accessibilità della mobilità verticale
meccanizzata, che deve interfacciarsi con un quadro
legislativo vigente sull’accessibilità in generale,
efficace ma ormai desueto, come il DM 236 risalente
al 1989. Come esperta della tematica e membro di
alcuni tavoli tecnici di riforma delle norme tecniche
UNI, ha messo in evidenza le discrepanze tra le due
norme e come si sta lavorando per allinearle, con
un approccio che mira maggiormente ai requisiti
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