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PT – S02<br />

Responsabile dell’attuazione<br />

Comune di <strong>Genova</strong> – Direzione Mobilità<br />

Piani Urbani Mobilità e Traffico e<br />

Mobility Management<br />

Premessa<br />

La mobilità presenta attualmente due contemporanee necessità: un’ampiezza di vedute proiettate sul futuro, che<br />

sappia cogliere le tendenze ed apporre correttivi anche di lungo periodo (approccio strategico), ma anche una<br />

tempestività nell’intervenire, in modo da ovviare a situazioni che paralizzano il contesto urbano (approccio tattico).<br />

Nel primo caso si tratta di monitorare e agire sullo “stato di mobilità generale”; nel secondo di intervenire per<br />

facilitare il miglior uso possibile della rete.<br />

Tale riflessione è rispecchiata dall’impostazione dell’ordinamento nazionale italiano, il quale istituisce due tipologie<br />

differenti di strumenti (tra loro complementari, ma ben distinti circa le finalità) intendendo approcciare alle<br />

problematiche della mobilità, rispondendo alle prime due esigenze richiamate. Trattasi del Piano Urbano della<br />

Mobilità (PUM) e il Piano Urbano del Traffico (PUT). Un’ulteriore famiglia di “strumenti” vengono designati dal<br />

legislatore come utili alla gestione della mobilità ed in particolare al monitoraggio ed indirizzo delle abitudini di<br />

mobilità dei cittadini: trattasi di azioni riferibili in particolare ad obiettivi di natura ambientale e di sostenibilità dei<br />

trasporti urbani che prendono il nome di “mobility management”.<br />

Obiettivi dell’azione<br />

PUM, PUT e politiche del Mobility management concorrono (con scansione temporali e approcci diversi) al<br />

conseguimento degli obiettivi comuni di ottenere il miglioramento delle condizioni di circolazione e della sicurezza<br />

stradale, ridurre gli inquinamenti acustico ed atmosferico, incrementare il risparmio energetico ed assicurare una<br />

rete di trasporto che privilegi le integrazioni tra le varie modalità favorendo in particolar modo quelle a minore<br />

impatto sotto il profilo ambientale.<br />

Descrizione dell’azione<br />

L’Amministrazione si impegna nella predisposizione degli strumenti citati e del loro aggiornamento al fine di<br />

regolamentare la circolazione e di governare la domanda di spostamento. La presente azione riguarda quindi il tema<br />

della pianificazione della mobilità, vedendola sotto due caratteri, quello tattico e quello strategico. L’incidenza delle<br />

azioni pianificate sul traffico sui consumi energetici e nel campo delle emissioni li pone come strumenti molto<br />

importanti per gli obiettivi perseguiti dal SEAP.<br />

Il PUT è un piano di settore di carattere attuativo di breve-medio termine e deve essere elaborato nell’ambito delle<br />

previsioni o delle varianti o revisioni del piano urbanistico comunale. Il PUT deve essere inteso come uno strumento<br />

di pianificazione e programmazione degli interventi di organizzazione e gestione delle risorse stradali, attraverso il<br />

quale l’Amministrazione esplicita le strategie di governo di tutte le componenti del traffico: pedonale, ciclabile,<br />

automobilistico (scorrimento e sosta) e del trasporto pubblico, muovendosi sulla base di un insieme di obiettivi che<br />

ogni volta dovrà ricostruire, motivare ed articolare nel tempo e nello spazio e su cui basare le strategie d’intervento. I<br />

passaggi metodologici fondamentali dell’elaborazione di un Piano Urbano del Traffico sono: l’analisi diagnostica,<br />

l’esplicitazione degli obiettivi, la formulazione delle strategie d’intervento ed il controllo degli obiettivi.<br />

Per legge, è stato introdotto nell’ultimo decennio un piano che analizza tali complesse problematiche in maniera<br />

sistematica e a cui è demandata la visione strategica del tema della mobilità. II "Piano Urbano della mobilità" (PUM) è<br />

lo strumento, designato dalla Legge 340/2000 come “progetto del sistema della mobilità”, che si sviluppa in un<br />

orizzonte temporale di medio/lungo periodo. Inoltre, il PUM deve essere progettato in coerenza con gli strumenti<br />

della programmazione e della pianificazione regionale, secondo le procedure già in vigore o da emanare nei singoli<br />

ordinamenti regionali.<br />

Inoltre, come noto, per “mobility management”non si fa riferimento a veri e propri strumenti urbanistici, ma a<br />

politiche (nell’accezione ampia anglosassone di “policy”) che possono poi tradursi in molteplici iniziative, promozioni,<br />

sperimentazioni,…finalizzate ad un approccio che ponga l’accento sulla necessità di sensibilizzazione alle<br />

problematiche della congestione veicolare e proponga rimedi ad hoc di tipo gestionale volti ad una maggiore qualità<br />

Comune di <strong>Genova</strong> - Piano d’azione per l’Energia Sostenibile (SEAP) Pagina 247

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