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17 Sulla barca del Concilio. Un un vescovo - Parrocchia di santa ...

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su <strong>un</strong>a <strong>barca</strong> che rischia la deriva». 11 E tuttavia è proprio questo tempo che<br />

richiede <strong>un</strong> supplemento <strong>di</strong> coscienza, <strong>un</strong>o sforzo maggiore, per intravedere<br />

e comprendere se, in tale complessità, si sta andando alla deriva o verso la<br />

speranza. L’impegno culturale <strong>di</strong>viene così <strong>un</strong>a strada per aprire la coscienza<br />

su orizzonti nuovi, la spinge a ricercare nuove e più effi caci soluzioni ai<br />

problemi, fa emergere convergenze, smussa le contrapposizioni troppo rigide,<br />

rimo<strong>del</strong>la l’orizzonte entro cui provare a risituare le questioni <strong>di</strong> sempre, alla<br />

luce <strong>del</strong>la persona e <strong>del</strong>la sua <strong>di</strong>gnità.<br />

Per questo risulta imprescin<strong>di</strong>bile per i cristiani riprendere a declinare il<br />

binomio fede e cultura; senza <strong>un</strong>a fede viva 12 non si comprendono i segni<br />

11 «Mai come in questi tempi si è tanto insistito sull’impegno culturale;<br />

intendo fra i cristiani. Non con<strong>di</strong>vido certe valutazioni severe sul livello culturale<br />

dei cristiani, in particolare <strong>di</strong> quelli che operano nella politica: hanno <strong>del</strong> gratuito e<br />

<strong>del</strong>l’eccessivo. Sono invece d’accordo nel ripetere che l’impegno culturale è molto<br />

esigente e dev’essere costante. Oggi soprattutto. Si brucia e si consuma tutto nel<br />

breve spazio <strong>di</strong> <strong>un</strong>a stagione. Ci sono momenti nella storia nei quali, per ragioni<br />

complesse, il passo tende ad accelerarsi, le sicurezze sono richiamate in causa, il<br />

dubbio insi<strong>di</strong>a convinzioni acquisite, i problemi si accrescono e si complicano e si<br />

ha la sensazione che le cose sfuggano al controllo; gli eventi si succedono gli <strong>un</strong>i<br />

agli altri senza che si intraveda tra loro <strong>un</strong> nesso <strong>di</strong> causalità; il futuro irrompe con<br />

irruenza prima che si possa prendere coscienza che veramente si apre <strong>un</strong>’epoca nuova<br />

dagli sviluppi impreve<strong>di</strong>bili; si ha l’impressione o l’angoscia <strong>di</strong> essere in balìa <strong>di</strong><br />

onde su <strong>un</strong>a <strong>barca</strong> che rischia la deriva. Il nostro è <strong>un</strong>o <strong>di</strong> questi momenti. La storia<br />

ne ha conosciuti altri, ma la memoria che pur sovviene non basta a rassicurarci e<br />

a vincere quel sentimento <strong>di</strong> paura che accresce la confusione e anticipa la resa.<br />

<strong>Un</strong> segno è anche il moltiplicarsi e il confondersi dei progetti e <strong>del</strong>le ipotesi, nella<br />

speranza, aderendo all’<strong>un</strong>o o all’altra, <strong>di</strong> ottenere quella sicurezza <strong>di</strong> cui avvertiamo<br />

il bisogno per operare. Diventa allora necessario sottrarsi alla spirale <strong>del</strong>le emozioni<br />

e alla fretta <strong>di</strong> programmare per consentirsi <strong>un</strong>a riflessione più severa. L’impegno<br />

culturale <strong>di</strong> cui si parla traduce la coscienza <strong>di</strong> <strong>un</strong> dovere che non può essere rinviato:<br />

lo sforzo <strong>di</strong> capire, <strong>di</strong> intravedere nella trama degli eventi e dei progetti qualche<br />

criterio <strong>di</strong> lettura che aiuti nella comprensione <strong>del</strong> tempo in cui si vive, <strong>del</strong>le idee<br />

ispiratrici, <strong>del</strong> costume, verso quale prospettiva la società si muove, se alla deriva o<br />

a traguar<strong>di</strong> <strong>di</strong> nuova speranza», in F. FRANCESCHI, Scritti e testimonianze. Nel decimo<br />

anniversario <strong>del</strong>la morte 1988-1998, a cura <strong>di</strong> U. POLI e M. VINCENZI, Voce <strong>di</strong> Ferrara,<br />

Cartografica, Ferrara 1998, 209 .<br />

12 «Occorre innanzitutto avere <strong>un</strong>a “fede” viva: intendo “fede” nel senso pieno,<br />

come ascolto, accoglienza ed espe rienza <strong>del</strong>la Parola <strong>di</strong> Dio che la Chiesa ann<strong>un</strong>cia<br />

e testimonia. <strong>Un</strong>a “fede” che è dono e sempre nuova adesione a “Dio che Parla”: <strong>un</strong>a<br />

fede che ispira la vita e nella vita si rivela: <strong>un</strong>a fede che vince le abitu<strong>di</strong>ni; si fa spinta<br />

ad andare avanti sulla via <strong>di</strong> Dio, si fa “sequela” quoti<strong>di</strong>ana e <strong>di</strong>scernimento <strong>di</strong> ciò<br />

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