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17 Sulla barca del Concilio. Un un vescovo - Parrocchia di santa ...

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PROGRAMMA DEGLI ANNI OTTANTA: COMUNIONE E COMUNITÀ<br />

Promuovere <strong>un</strong>a migliore integrazione<br />

Perché questa l<strong>un</strong>ga premessa che sembra estranea al tema proposto alla<br />

nostra rifl essione?<br />

Innanzitutto per capire meglio il programma degli anni Ottanta:<br />

“Com<strong>un</strong>ione e com<strong>un</strong>ità”. La linea seguita è infatti quella <strong>di</strong> <strong>un</strong>a intenzionale<br />

continuità non soltanto nella rifl essione, ma anche nell’azione. Il tema<br />

sottende il <strong>di</strong>namico rapporto fra com<strong>un</strong>ione, che <strong>di</strong>ce la natura profonda e<br />

misteriosa <strong>del</strong>la Chiesa, e com<strong>un</strong>ità che ne in<strong>di</strong>ca il suo aspetto visibile, la sua<br />

concreta realizzazione.<br />

C’è nella scelta <strong>di</strong> questo tema da parte <strong>del</strong>la Cei anche il proposito <strong>di</strong> favorire<br />

e promuovere <strong>un</strong>a migliore integrazione, nella loro complementarietà, fra le<br />

varie componenti <strong>del</strong>la Chiesa, fra le <strong>di</strong>verse f<strong>un</strong>zioni e ministeri. Si avverte<br />

il bisogno, per fare qualche esempio, <strong>di</strong> <strong>un</strong>a maggiore intesa fra magistero e<br />

teologia, pur nel rispetto dovuto alle <strong>di</strong>fferenti competenze, anche per ovviare a<br />

qualche <strong>di</strong>sagio che fi nisce col turbare la vita <strong>del</strong>le nostre com<strong>un</strong>ità.<br />

<strong>Un</strong>a più stretta intesa fra teologia e pastorale: la rifl essione teologica ha <strong>un</strong>a<br />

sua infl uenza sulla pastorale, ma a sua volta deve tener conto <strong>del</strong>l’esperienza<br />

<strong>di</strong> fede per farsene interprete e coscienza critica.<br />

Ad <strong>un</strong> livello <strong>di</strong> più imme<strong>di</strong>ata evidenza si impone il problema <strong>di</strong> ricercare<br />

<strong>un</strong>a effettiva collaborazione fra i vari movimenti che in questi ultimi anni<br />

sono sorti nella Chiesa: mi riferisco ai movimenti che si <strong>di</strong>cono ecclesiali<br />

e riconoscono come fi nalità propria la formazione cristiana dei soci e il<br />

loro attivo inserimento nella vita stessa <strong>del</strong>la Chiesa. La loro presenza è <strong>un</strong><br />

in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> vitalità, rivela esigenze e attese, ma se i movimenti non trovano<br />

<strong>un</strong> loro posto all’interno <strong>del</strong>la com<strong>un</strong>ità, se non collaborano tra loro e con<br />

gli altri membri <strong>del</strong>la Chiesa, permane il rischio che percorrano itinerari<br />

paralleli rispetto al cammino <strong>del</strong>le com<strong>un</strong>ità cristiane. Nella recente visita a<br />

Padova, il Papa, nel <strong>di</strong>scorso ai giovani rad<strong>un</strong>ati all’Appiani, riproponendo<br />

l’esperienza spirituale, e per molti versi <strong>un</strong>ica nella sua grandezza, <strong>di</strong> san<br />

Francesco, faceva notare come egli avesse evitato la tentazione <strong>di</strong> <strong>un</strong>a<br />

Chiesa parallela. «Egli sentì che non poteva essere veramente <strong>di</strong> Cristo se<br />

non si sottometteva allo Spirito che parla attraverso i pastori <strong>del</strong>la grande<br />

com<strong>un</strong>ità che è la Chiesa».<br />

Vivere in com<strong>un</strong>ione per essere <strong>un</strong>a com<strong>un</strong>ità che evangelizza<br />

Tornando al tema così come è ann<strong>un</strong>ciato, sembra a me che sottenda, se<br />

non è ben compreso, <strong>un</strong> rischio latente: il rischio <strong>di</strong> favorire <strong>un</strong> ripiegarsi<br />

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