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17 Sulla barca del Concilio. Un un vescovo - Parrocchia di santa ...

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Saluto 4 tutti i sacerdoti, i seminaristi e intendo dare <strong>un</strong> saluto particolare,<br />

che è insieme <strong>un</strong> ringraziamento sentito, a coloro che hanno preso l’iniziativa<br />

per questo incontro <strong>di</strong> preghiera, in<strong>di</strong>cando anche l’intenzione che deve<br />

ispirarla. Ci rivolgiamo al Signore che voglia nella sua benevolenza<br />

provvedere alle necessità <strong>del</strong>la nostra Chiesa, arricchirla dei suoi doni e <strong>di</strong><br />

vocazioni sacerdotali e religiose.<br />

<strong>Un</strong> ringraziamento particolare alle Suore con l’invito a continuare sulla<br />

via intrapresa, che porterà - a suo tempo - gran<strong>di</strong> frutti per il rinnovamento<br />

spirituale <strong>di</strong> queste nostre Com<strong>un</strong>ità cristiane.<br />

Il rinnovamento spirituale si attua attraverso il raccoglimento e la preghiera,<br />

attraverso la fe<strong>del</strong>tà, il lavoro umile e nascosto, compiuto sempre come atto <strong>di</strong><br />

fe<strong>del</strong>tà a Dio e <strong>di</strong> servizio ai fratelli. Non dobbiamo attenderci il rinnovamento<br />

da atti clamorosi che possono anche, provvisoriamente, suscitare consenso ed<br />

entusiasmo, ma che sono destinati a rivelare la loro precarietà soprattutto in <strong>un</strong><br />

tempo come questo nostro, pressante ed insi<strong>di</strong>oso. Il rinnovamento domanda<br />

la pazienza <strong>del</strong>le piccole cose, più che la gran<strong>di</strong>osità dei gesti.<br />

Siamo qui per pregare il Signore e me<strong>di</strong>tare: la migliore preghiera è<br />

l’ascolto, è la me<strong>di</strong>azione, è l’accoglienza nel cuore <strong>del</strong>la Parola che viene<br />

da Dio ed è «vocazione per l’uomo». La Parola <strong>di</strong> Dio è rivolta all’uomo;<br />

Dio non parla ad <strong>un</strong>’umanità in<strong>di</strong>fferenziata, la rivelazione ci fa certi che<br />

quando Dio interviene si rivolge ad <strong>un</strong>a persona, la rende sua interlocutrice<br />

per stabilire <strong>un</strong> rapporto d’intesa, <strong>di</strong> alleanza, <strong>di</strong> amicizia. Ma il «proprio»<br />

<strong>del</strong>la Parola <strong>di</strong> Dio è <strong>di</strong> rivelare all’interlocutore il suo vero nome, in questo<br />

senso è vocazione, chiamata. La Parola <strong>di</strong> Dio dà <strong>un</strong> «nome nuovo». La<br />

Scrittura ci ricorda molti <strong>di</strong> questi interventi <strong>di</strong> Dio: «non ti chiamerai più<br />

Abram, ma Abraham» (Gen. <strong>17</strong>, 5); «non più Simone, ma Pietro» (Mc. 3,<br />

16). Il «nome nuovo» è quello con il quale il Signore ci riconosce, il «nome<br />

4 F. FRANCESCHI, Discorso tenuto dall’Arci<strong>vescovo</strong> in occasione <strong>del</strong>l’incontro <strong>di</strong><br />

preghiera svolto nella Cattedrale <strong>di</strong> Ferrara per le vocazioni, in Bollettino Ecclesiastico<br />

Arci<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Ferrara, 2 (1978), 103-105.<br />

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