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17 Sulla barca del Concilio. Un un vescovo - Parrocchia di santa ...

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L’uomo nuovo per il Regno nuovo è quello che risorge da questa interiore<br />

morte a se stesso. Gesù sottolinea continuamente questo carattere esigente<br />

<strong>del</strong> Regno <strong>di</strong> Dio, e richiama ogn<strong>un</strong>o a prendere la propria croce e seguirlo<br />

fino al calvario e alla Resurrezione. «Il Regno è vicino, cambiate mente<br />

e credete alla buona novella». Per entrare nel Regno quin<strong>di</strong> ci vuole <strong>un</strong>a<br />

mente nuova, <strong>un</strong>a mente cambiata e <strong>di</strong>versa da quella <strong>di</strong> prima: <strong>un</strong>a mente<br />

rigenerata dalla Parola <strong>di</strong> Dio, in cui la fede sostituisca la pres<strong>un</strong>zione <strong>del</strong>le<br />

nostre sicurezze: rifatta nuova da <strong>un</strong>a verità che prima ancora <strong>di</strong> essere <strong>un</strong>a<br />

conquista è <strong>un</strong> dono.<br />

Il titolo quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> appartenenza al Regno è la conversione <strong>del</strong>la mente e<br />

<strong>del</strong> cuore, la fede nella Parola <strong>di</strong> Dio, la ricerca continua «<strong>di</strong> <strong>un</strong>a giustizia<br />

più grande» <strong>di</strong> quella che ci viene dalla legge: <strong>un</strong>a <strong>di</strong>sposizione interiore,<br />

in <strong>un</strong>a parola, non l’appartenenza ad <strong>un</strong>a stirpe. E’ <strong>un</strong> abito mentale nuovo<br />

indossato e pazientemente tessuto, non <strong>un</strong>a cultura o <strong>un</strong>a lingua o <strong>un</strong> colore.<br />

Dio non conosce «accezione <strong>di</strong> persone». Tutti sono convocati al festino <strong>del</strong><br />

Regno, anche se poi, sembrano più <strong>di</strong>sposti ad accogliere l’invito i poveri e i<br />

pellegrini, quelli che la società-bene <strong>di</strong>mentica, <strong>di</strong>sprezza o non cura. I ricchi<br />

e i poveri, i dotti e gli ignoranti, sono tutti ugualmente invitati ma debbono<br />

parteciparvi insieme: non ci sono scompartimenti riservati: gli <strong>un</strong>i come gli<br />

altri debbono capire che quello che conta non è la loro con<strong>di</strong>zione ma la<br />

misericor<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Dio che è grande per gli <strong>un</strong>i e gli altri. E debbono venire<br />

lasciando; i loro possessi e i loro beni. E’ necessario spogliarsi <strong>di</strong> ciò che si<br />

è se si vuole entrare in possesso «<strong>del</strong> campo dove è nascosto il tesoro». Il<br />

Regno <strong>di</strong> Dio deve essere ricercato per sè: il resto è tutto sovrappiù.<br />

Siamo nella prospettiva <strong>del</strong> Regno<br />

Entrare nel Regno infine significa partecipare non solo la salvezza, ma<br />

anche <strong>di</strong>ventare operatori con Cristo <strong>del</strong>la salvezza: vuol <strong>di</strong>re dare il proprio<br />

contributo perchè il Regno si estenda, inserirsi in <strong>un</strong> <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> Dio; vuol <strong>di</strong>re<br />

partecipare <strong>un</strong>a obbe<strong>di</strong>enza liberante e capace <strong>di</strong> generare nuova libertà.<br />

Il Regno <strong>di</strong> Dio, lo ripetiamo, è fra noi, ma non ancora si è rivelato in tutta<br />

la sua pienezza. Potremmo <strong>di</strong>re: è e <strong>di</strong>viene: è e si costruisce: è presente, ma<br />

non ancora completamente.<br />

Le parole che Gesù usa per illuminare la natura <strong>del</strong> Regno ci fanno<br />

intendere che c’è <strong>un</strong> tempo interme<strong>di</strong>o fra l’inizio e la rivelazione totale:<br />

esso è simile ad <strong>un</strong> granello <strong>di</strong> senapa, ad <strong>un</strong> seme nascosto nel campo, ad<br />

<strong>un</strong> pugnello <strong>di</strong> lievito: il seme deve crescere e il lievito deve fermentare la<br />

farina, simile al grano che cresce nel campo insieme con la zizzania. ll tempo<br />

interme<strong>di</strong>o è quello che corre fra la Pasqua e la Parusia: il campo è il mondo.<br />

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