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17 Sulla barca del Concilio. Un un vescovo - Parrocchia di santa ...

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<strong>di</strong>re la sua vocazione pastorale, avrebbe in<strong>di</strong>cato lo specifi co <strong>del</strong> suo servizio<br />

ecclesiale come servizio all’evangelizzazione, d<strong>un</strong>que alla fede e alla sua<br />

maturazione, attraverso l’esercizio <strong>di</strong> <strong>un</strong>a pastorale organica nella Chiesa. 4<br />

4 «“Si tratta <strong>di</strong> sviluppare <strong>un</strong>a nuova coscienza <strong>di</strong> Chiesa che non si risolva<br />

soltanto nell’apparenza ma nella consapevolezza dei propri doveri, nel puro esercizio,<br />

e anche nel tener presente che la Chiesa è <strong>un</strong> p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> riferimento costante per<br />

l’azione. Vivere la Chiesa e operare con e nella Chiesa, significa saper riconoscere<br />

e valorizzare sempre, coniugandole insieme, la <strong>di</strong>mensione personale e com<strong>un</strong>itaria.<br />

E quin<strong>di</strong>, sotto questo profilo, farsi promotori <strong>di</strong> <strong>un</strong>a ‘pastorale organica’ o, come<br />

anche si <strong>di</strong>ceva, ‘<strong>di</strong> insieme’. <strong>Un</strong>a pastorale che nasce dalla collaborazione ha<br />

obiettivi primari com<strong>un</strong>i, con<strong>di</strong>vide criteri <strong>di</strong> metodo e <strong>di</strong> azione, valorizza gli apporti<br />

e i contributi <strong>di</strong>versi e promuove iniziative graduali avendo presente non solo le<br />

situazioni particolari <strong>di</strong> <strong>un</strong>a o <strong>di</strong> <strong>un</strong>’altra com<strong>un</strong>ità, ma la situazione culturale che<br />

influisce sulla mentalità e sul costume e quin<strong>di</strong> sul modo <strong>di</strong> porsi davanti ai problemi<br />

e alla stessa vita. Pastorale organica che deve avere anche <strong>un</strong> necessario carattere<br />

<strong>di</strong>namico. Tener conto, in altri termini, che i ritmi e le cadenze <strong>del</strong> processo storico<br />

sono mo<strong>di</strong>ficati. Quella che si <strong>di</strong>ce l’accelerazione <strong>del</strong>la storia, la maggior mobilità e<br />

rapi<strong>di</strong>tà dei processi storici, ha <strong>un</strong>a sua rilevanza nella pastorale. Non nei contenuti e<br />

nelle finalità, ma certo nei meto<strong>di</strong>, nel linguaggio e, se non nella gerarchia dei valori e<br />

degli obiettivi, almeno nel modo <strong>di</strong> porsi <strong>di</strong> fronte a <strong>un</strong>a situazione che cambia. Il ‘sì e<br />

sempre fatto così’ frequentemente ripetuto a sostegno e a giustificazione <strong>di</strong> <strong>un</strong>a prassi<br />

non è <strong>del</strong> tutto vero: coloro che spesso lo ripetono mancano <strong>di</strong> memoria o rin<strong>un</strong>ciano<br />

ad esercitarla”. Osservazione confermata dall’esperienza storica e perennemente<br />

valida. Le finalità <strong>del</strong>la pastorale sono varie e riguardano anzitutto la fede e la sua<br />

maturazione, la coscienza <strong>di</strong> Chiesa e la con<strong>di</strong>visione <strong>del</strong>la missione <strong>del</strong>la Chiesa,<br />

ma non trascurano il mondo “quanto avviene nel mondo e nella vita degli uomini,<br />

non solo per capire le esigenze emergenti, il contesto sociale e culturale nel quale<br />

vivono, ma anche per leggere nella trama, spesso confusa degli avvenimenti, quei<br />

segni che rivelano tempi nuovi, il mo<strong>di</strong>ficarsi <strong>del</strong>le situazioni con riflessi sulla<br />

coscienza stessa <strong>del</strong>l’uomo al quale la Chiesa si rivolge. [...] Si tratta infatti <strong>di</strong> <strong>un</strong>a<br />

sensibilità che occorre <strong>di</strong> continuo ridestare all’interno <strong>del</strong>le com<strong>un</strong>ità cristiane,<br />

anche per mantener viva l’attenzione alla realtà che cambia e per richiamare in causa<br />

mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> vedere e <strong>di</strong> operare che si ritengono sicuri solo perché si esita a prender atto<br />

che molte cose sono mo<strong>di</strong>ficate, nel giro <strong>di</strong> questi anni, e molte stanno cambiando,<br />

in <strong>un</strong>a società che ha come legge non la stabilità ma il cambiamento”. La pastorale,<br />

infatti, ha anche <strong>un</strong>a «<strong>di</strong>mensione antropologica: “deve saper ann<strong>un</strong>ciare anche<br />

l’uomo all’uomo, aiutandolo nella comprensione <strong>di</strong> sè come persona, <strong>del</strong> significato<br />

<strong>del</strong>la sua esistenza, dei suoi compiti nella storia quale collaboratore <strong>di</strong> Dio, <strong>del</strong>la sua<br />

vocazione alla libertà, in senso pieno e integrale; <strong>del</strong> suo realizzarsi in <strong>un</strong> rapporto<br />

con gli altri vissuto nel reciproco rispetto, in <strong>un</strong>a collaborazione effettiva che tende<br />

alla com<strong>un</strong>ione fraterna. Aiutarlo a comprendersi nella sua grandezza e fragilità, nella<br />

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