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17 Sulla barca del Concilio. Un un vescovo - Parrocchia di santa ...

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Troppe volte assistiamo a degli sforzi generosi e tenaci per raggi<strong>un</strong>gere<br />

dei risultati che, <strong>un</strong>a volta ottenuti, lasciamo cadere o si rivelano privi <strong>di</strong><br />

signifi cato. Ed è ancora da <strong>un</strong>a visione <strong>di</strong> fede e da <strong>un</strong>’interiore chiarezza<br />

che il cristiano deriva l’attitu<strong>di</strong>ne a svolgere nel mondo <strong>un</strong>a positiva f<strong>un</strong>zione<br />

critica. Oltretutto è <strong>un</strong> suo compito e <strong>un</strong> servizio dovuto, quello <strong>di</strong> aiutare gli<br />

uomini a saper <strong>di</strong>scernere ciò che vale da ciò che non vale, e richiamarli, col<br />

proprio esempio, all’esercizio <strong>di</strong> <strong>un</strong>a vera coscienza critica.<br />

Abbiamo accennato alla libertà interiore e alla limpidezza <strong>del</strong> cuore come<br />

a due con<strong>di</strong>zioni che aiutano il cristiano ad esser nel mondo, partecipando alla<br />

fatica <strong>di</strong> tutti, senza in alc<strong>un</strong> modo conformarsi al mondo. <strong>Un</strong>’altra con<strong>di</strong>zione<br />

richiesta, in coerenza con la fede è quella che potremmo defi nire serietà e<br />

continuità nel proprio impegno. «Conce<strong>di</strong>mi <strong>di</strong> compiere con <strong>di</strong>ligenza —<br />

così si legge in <strong>un</strong>a preghiera — ciò che mi tocca fare, a cui mi guida il tuo<br />

comandamento, dentro la mia con<strong>di</strong>zione sociale».<br />

Il ruolo sociale, la propria professione devono essere accettati come mezzi<br />

attraverso i quali, mentre si collabora alla crescita <strong>del</strong> mondo e a rendere <strong>un</strong><br />

servizio all’uomo, si esprime anche la nostra fe<strong>del</strong>tà a Dio. Di qui il dovere<br />

<strong>di</strong> esercitarli con severità d’impegno, con competenza, ricercando non quello<br />

che è il proprio esclusivo interesse. L’attività professionale non è <strong>un</strong> semplice<br />

modo <strong>di</strong> guadagnare il pane <strong>di</strong> ogni giorno, è il nostro modo <strong>di</strong> concorrere con<br />

gli altri allo sviluppo <strong>del</strong>la creazione e così al compimento <strong>del</strong> <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> Dio<br />

e quin<strong>di</strong> all’attuazione <strong>del</strong> Regno.<br />

È vero, come ci ricorda san Paolo, che la fi gura <strong>di</strong> questo mondo passa, ma<br />

è non meno vero che «la carità resta»; che resta tutto quello che è compiuto<br />

nel nome <strong>del</strong> Signore.<br />

Il cristiano è, infi ne, <strong>un</strong> testimone per vocazione. Egli, cioè, <strong>di</strong> fronte al<br />

mondo prende posizione, afferma, con la sua vita e la sua azione, la presenza<br />

operante e salvatrice <strong>del</strong> Cristo; la presenza, in mistero, ma reale <strong>del</strong> regno<br />

<strong>di</strong> Dio. Oggi soprattutto egli è chiamato ad esser testimone <strong>di</strong> <strong>un</strong>a speranza.<br />

«Santifi cate nei vostri cuori il Signore — scrive san Pietro (1 Pt 3,15-16) —,<br />

sempre pronti a <strong>di</strong>fendervi, con dolcezza e rispetto, <strong>di</strong> fronte a chi<strong>un</strong>que vi<br />

chiede conto <strong>del</strong>la speranza che è in voi, avendo sempre <strong>un</strong>a buona coscienza».<br />

Conclu<strong>di</strong>amo con <strong>un</strong> noto testo <strong>del</strong>la lettera <strong>di</strong> san Paolo ai Corinti: (1 Cor<br />

3, 22-23) «Sì tutto è vostro [...] il mondo, la vita e la morte, le cose presenti e<br />

le cose future: tutto è vostro, ma voi siete <strong>di</strong> Cristo e Cristo <strong>di</strong> Dio».<br />

C’è in queste parole <strong>un</strong> criterio preciso: tutto è nostro, ma a con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />

essere <strong>di</strong> Cristo.<br />

La nostra attività conduce a <strong>un</strong> sereno dominio <strong>di</strong> tutte le cose, secondo la<br />

vocazione <strong>di</strong> Dio, ma per questo occorre riconoscerci <strong>di</strong> Cristo, riconoscerLo<br />

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