17 Sulla barca del Concilio. Un un vescovo - Parrocchia di santa ...
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ebraico era stato lo strumento profetico, sia pur provvisorio, <strong>del</strong> <strong>di</strong>segno <strong>di</strong><br />
Dio fra gli uomini, ora il Nuovo Popolo, costituito in <strong>un</strong>a Nuova Alleanza<br />
nel Sangue <strong>di</strong> Cristo, è lo strumento definitivo <strong>di</strong> <strong>un</strong>a redenzione <strong>un</strong>iversale,<br />
«per tutta l’umanità germe vali<strong>di</strong>ssimo <strong>di</strong> <strong>un</strong>ità, <strong>di</strong> speranza e <strong>di</strong> salvezza»<br />
(Cost.). Il popolo <strong>di</strong> Israele aveva coscienza <strong>di</strong> non essere che <strong>un</strong>a espressione<br />
incompiuta <strong>del</strong> pensiero <strong>di</strong>vino e viveva nell’attesa <strong>di</strong> <strong>un</strong>a futura alleanza<br />
nuova ed <strong>un</strong>iversale con Dio, in cui si sarebbe realizzato compiutamente la<br />
società <strong>di</strong> Dio e il Suo Popolo. Viveva nell’attesa <strong>del</strong>la pienezza dei tempi.<br />
«Ma quando venne la pienezza <strong>del</strong> tempo, Id<strong>di</strong>o mandò il Suo Figlio...<br />
affinchè ricevessimo l’adozione <strong>di</strong> Figli (<strong>di</strong> Dio)» (Gal. 4,4). Nel Cristo sono<br />
ormai ri<strong>un</strong>iti quali membri <strong>di</strong> <strong>un</strong>o stesso Popolo «giudei e greci, circoncisi e<br />
incirconcisi, schiavi e liberi» (Col. 3,11). Poichè la con<strong>di</strong>zione per far parte<br />
<strong>del</strong> Popolo <strong>del</strong>la nuova alleanza non è più la <strong>di</strong>scendenza da Abramo secondo<br />
la carne, nè la circoncisione <strong>del</strong> corpo — rito <strong>di</strong> assimilazione ad Israele —<br />
ma la circoncisione <strong>del</strong> cuore e la fede in Gesù Salvatore e Signore.<br />
San Paolo non ha chiesto ai Greci <strong>di</strong> farsi Ebrei, nè agli Ebrei <strong>di</strong> adottare<br />
il costume e la cultura greca, ma che rin<strong>un</strong>ciassero, gli <strong>un</strong>i e gli altri ad ogni<br />
forma <strong>di</strong> particolarismo gretto e chiuso. La Fede e i Sacramenti <strong>del</strong>la fede<br />
decidono <strong>del</strong>l’ingresso nella Chiesa, spoglia <strong>di</strong> ogni riferimento nazionale,<br />
etnico ed ere<strong>di</strong>tario. Se d<strong>un</strong>que per <strong>un</strong> verso il popolo <strong>di</strong> Dio <strong>del</strong> Nuovo<br />
Testamento è la continuazione legittima e, nella prospettiva <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong>la<br />
salvezza, la realizzazione <strong>del</strong> popolo <strong>di</strong> Dio <strong>del</strong>l’Antico Testamento, sorto<br />
dalla continuità <strong>del</strong>l’azione <strong>di</strong>vina (il vero Israele), per altro verso è <strong>un</strong>a<br />
nuova creazione sorta dall’azione redentrice <strong>del</strong> Cristo (il nuovo Israele) e<br />
rappresenta quin<strong>di</strong> <strong>un</strong>a <strong>di</strong>scontinuità, nel senso che il vecchio Israele è, in<br />
gran parte, a causa <strong>del</strong>la sua incredulità, rimasto lontano da Gesù Cristo.<br />
La costituzione così descrive il nuovo popolo <strong>di</strong> Dio: «Questo popolo<br />
messianico ha per suo capo Cristo, dato a morte per i nostri peccati, e<br />
risuscitato per la nostra purificazione» (Rom. 4,25). Ha per con<strong>di</strong>zione la<br />
<strong>di</strong>gnità e la libertà dei figli <strong>di</strong> Dio, nel cuore dei quali <strong>di</strong>mora lo Spirito<br />
Santo, come in <strong>un</strong> tempio. Ha per legge il nuovo precetto <strong>di</strong> amare come<br />
lo stesso Cristo ci ha amati. E, finalmente, ha per fine il Regno <strong>di</strong> Dio,<br />
incominciato in terra dallo stesso Dio, e che deve essere ulteriormente<br />
<strong>di</strong>latato, finchè alla fine dei secoli sia da Lui portato a compimento, quando<br />
comparirà Cristo, vita nostra e «anche le stesse creature saranno liberate<br />
dalla schiavitù <strong>del</strong>la corruzione per partecipare alla gloriosa libertà dei figli<br />
<strong>di</strong> Dio» (Rom. 8,21).<br />
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