17 Sulla barca del Concilio. Un un vescovo - Parrocchia di santa ...
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pastorale in riferimento al compito <strong>di</strong> generare nuovamente la fede oggi, in <strong>un</strong><br />
contesto in cui il Cristianesimo è in mutazione, a motivo <strong>del</strong>la “in-evidenza”<br />
<strong>di</strong> Dio e <strong>del</strong>la resistenza nei confronti <strong>di</strong> <strong>un</strong> sistema <strong>di</strong> valori anche religiosi.<br />
Per generare la fede in Dio, lo stile e il para<strong>di</strong>gma da assumere sono gli stessi<br />
per generare e trasmettere la vita; decisivo è il ruolo <strong>di</strong> colui che trasmette la<br />
fede così come si trasmette la vita, egli assume cioè la fi gura <strong>di</strong> “passeur”,<br />
“traghettatore/me<strong>di</strong>atore”; <strong>17</strong> occorre infatti passare dalla fede nella vita alla<br />
fede in Dio che si dona in Gesù. «Gesù si presenta come colui che propizia<br />
l’inserimento in questo donare/donarsi <strong>di</strong> Dio, consegnando l’uomo a se<br />
stesso in modo nuovo, perché possa corrispondere al dono <strong>di</strong> Dio in piena<br />
autonomia». 18<br />
Gesù <strong>di</strong> Nazaret, il “traghettatore <strong>di</strong> Galilea”, che fa continuamente la<br />
spola da <strong>un</strong>a riva all’altra <strong>del</strong> lago <strong>di</strong> Genèsaret e che si accompagna nella<br />
traversata, o compie il servizio <strong>di</strong> ospitalità alla fede degli altri e “la tira<br />
fuori” - proprio nel suo signifi cato letterale - dalle persone, quando <strong>di</strong>ce:<br />
“La tua fede ti ha salvato”, è Colui che fa passare le persone attraverso la<br />
loro interiorità e le invita, nella loro libertà, ad affi darsi a Lui e alla potenza<br />
<strong>17</strong> «Al cuore <strong>del</strong>la pastorale generativa si trova <strong>un</strong>a certa tipologia <strong>di</strong> attori.<br />
Quello o quella che noi chiamiamo presenza o traghettatore (passeur) <strong>di</strong> Vangelo<br />
prende, nei <strong>di</strong>versi ambiti <strong>del</strong>la vita […] <strong>un</strong>a figura precisa: colui che si prende cura<br />
o colui che raccoglie elemosine, l’insegnante o l’educatore, il militante o colui che si<br />
impegna nel sociale o colui che dona la vita.[…] Non sono le qualità personali che<br />
fanno la <strong>di</strong>fferenza, […] quest’ultime, infatti, sono date per scontate, talvolta esigite.<br />
Ma solo la qualità <strong>di</strong> relazione <strong>di</strong> qualc<strong>un</strong>o e il suo stile e presenza nell’ambiente<br />
che lo circonda, professionale o altro, fanno sì che possa stabilirsi <strong>un</strong>a relazione<br />
significante. [...] Solo il coinvolgimento personale, <strong>di</strong> coloro che agiscono, in <strong>un</strong>a<br />
<strong>di</strong>namica <strong>di</strong> conversione può trasmettere ad altri il gusto <strong>di</strong> impegnarsi con la propria<br />
libertà», Ch. THEOBALD, «Relecture», in Passeurs d’évangile. Autour d’<strong>un</strong>e pastorale<br />
d’engendrement, sous la <strong>di</strong>rection de PH. BACQ ET CH. THEOBALD, Ottawa/Bruxelles/<br />
Ivry-sur-Seine, Lumen Vitae/Novalis/de l’Atelier 2008, 220-221.<br />
18 A. COZZI, «Il fondamento cristologico <strong>del</strong> cristianesimo come stile. Ovvero la<br />
me<strong>di</strong>azione senza dono <strong>del</strong> “traghettatore Gesù”», in Teologia 32 (2007) 3, 310. «La<br />
forza, lo splendore in cui riluce la coerenza interna <strong>del</strong>lo stile <strong>di</strong> Gesù non è qualcosa<br />
che abbaglia e si impone. Si mette anzi in <strong>di</strong>sparte a favore <strong>di</strong> “chi<strong>un</strong>que”, portandolo<br />
alle sue possibilità più proprie, alla sua forza originaria che si chiama “fede” e che<br />
salva. È in questo spazio, in questa <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> Gesù da sé che il “traghettatore” può<br />
accompagnare “chi<strong>un</strong>que” alla sua interiorità più propria, al suo elementare <strong>di</strong> vita<br />
che salva. L’ospitalità <strong>di</strong> Gesù permette così <strong>di</strong> abitare il mondo in modo nuovo,<br />
aprendosi allo sguardo <strong>di</strong> Dio sulle cose a partire dalla perfetta concordanza con sé,<br />
con ciò che è proprio <strong>di</strong> ciasc<strong>un</strong>o», ivi, 3<strong>17</strong>.<br />
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