Epistola di Paolo ai Filippesi Introduzione - CRISTIANI EVANGELICI
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4. Vari mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>care Cristo<br />
Fl 1:15-21<br />
Dopo un’informazione davvero incoraggiante e salutare, da un punto <strong>di</strong> vista spirituale, ora <strong>Paolo</strong> informa<br />
i filippesi su alcune persone che parlavano <strong>di</strong> Cristo, con uno spirito <strong>di</strong>verso da quello cristiano.<br />
In questo frangente, infatti, i motivi che spingono i <strong>di</strong>versi pre<strong>di</strong>catori ad annunciare Cristo sono i più<br />
<strong>di</strong>sparati. Si potrebbe avanzare l’ipotesi che questi uomini siano avversari <strong>di</strong> <strong>Paolo</strong>, a motivo dei successi<br />
che l’apostolo aveva ottenuto precedentemente. E’ chiaro che questo modo <strong>di</strong> ragionare è da<br />
scartare. I successi non sono m<strong>ai</strong> dovuti <strong>ai</strong> meriti del credente, ma esclusivamente grazie al Signore.<br />
Ciò non toglie che <strong>Paolo</strong> sia stato un prezioso strumento nelle mani <strong>di</strong> Dio. Quin<strong>di</strong>, si potrebbe dedurre<br />
che, mentre l’apostolo si trova in prigione essi colgono l’occasione per riacquistare prestigio e accattivarsi<br />
la simpatia degli uomini. E quello che sta succedendo <strong>ai</strong> giorni nostri si traduce proprio in<br />
questo pensiero. Bisogna stare attenti a desiderare l’attenzione su se stessi. Il fulcro è rappresentato<br />
dal Signore Gesù.<br />
Queste persone, forse, potrebbero essere raggruppate in quella classe <strong>di</strong> giudeo-cristiani ellenisti, che<br />
gravitava attorno a Stefano esplicando un intensa attività missionaria “Allora quelli che erano <strong>di</strong>spersi<br />
se ne andarono <strong>di</strong> luogo in luogo, portando il lieto messaggio della Parola” (At 8:4). A proposito<br />
delle deduzioni che si sono avanzate, nel testo non si ha una chiara carta d’identità <strong>di</strong> queste<br />
persone, ma sta <strong>di</strong> fatto che esse avevano nel cuore sentimenti carnali e si comportavano così per recare<br />
afflizione all’apostolo (Fl 1:17).<br />
E’ veramente triste vedere quello che succede in coloro che sono spinti soltanto da uno spirito egocentrico<br />
e arrivista e che utilizzano il nome <strong>di</strong> Cristo, soltanto con lo scopo <strong>di</strong> esaltare se stessi. Tutto<br />
ciò fa certamente riflettere!<br />
Eppure, qualunque persona potrebbe rimanere amareggiata da tutto ciò. Ma <strong>Paolo</strong> non pensa a sé, ma<br />
a Cristo e all’evangelo. Infatti, nella seconda parte, si può osservare come sia viva nel cuore<br />
dell’apostolo la viva speranza e che in qualsiasi circostanza il nome <strong>di</strong> Cristo sarebbe stato esaltato.<br />
Non si può rimanere che gioiosi guardando a come l’apostolo fa fronte a queste tristi notizie costituite<br />
da un messaggio <strong>di</strong> orgoglio e <strong>di</strong> rivalità, nella stessa pre<strong>di</strong>cazione cristiana.<br />
1. Una <strong>di</strong>stinzione importante (Fl 1:15-17).<br />
Molte volte si sente <strong>di</strong>re “Bisogna guardare se stessi e non i <strong>di</strong>fetti degli altri”, rimarcando, tra l’altro,<br />
quello che un giorno il Signore Gesù <strong>di</strong>sse quando istruì i Suoi <strong>di</strong>scepoli circa la condotta e l’etica<br />
che dovevano osservare “Come puoi <strong>di</strong>re a tuo fratello: >, mentre tu stesso non ve<strong>di</strong> la trave che è nell’occhio tuo? Ipocrita,<br />
togli prima dall’occhio tuo la trave, e allora ci vedr<strong>ai</strong> bene per togliere la pagliuzza che è<br />
nell’occhio <strong>di</strong> tuo fratello” (Lu 6:42). Purtroppo, bisogna confessare che molte volte si cade nel pericolo<br />
messo in evidenza dal Signore. Ci si sofferma a guardare i <strong>di</strong>fetti degli altri, senza m<strong>ai</strong> farsi un<br />
proprio esame. L’apostolo <strong>Paolo</strong> poteva nella sua seconda lettera <strong>ai</strong> Corinti “Esaminatevi per vedere<br />
se siete nella fede” (2 Co 13:5). Tuttavia bisogna anche <strong>di</strong>re che, riguardo alla pre<strong>di</strong>cazione cristiana,<br />
è in<strong>di</strong>spensabile e giusto fare delle determinate <strong>di</strong>stinzioni a motivo dell’importanza <strong>di</strong> cui è caratterizzato<br />
l’annuncio del vangelo. Non è a caso che <strong>Paolo</strong> informa i filippesi su questo fatto e<br />
sull’esistenza <strong>di</strong> persone che mescolavano la pre<strong>di</strong>cazione cristiana con dei sentimenti carnali.<br />
1.1 - Contrapposizione tra sentimento carnale e spirituale - (Fl 1:15).<br />
L’apostolo desidera proprio rendere ufficiale questa particolare informazione a tal punto che egli afferma<br />
“Vero è”, escludendo a priori tutte quelle illazioni o supposizioni che po<br />
tevano, forse, nascere negando il fatto. L’apostolo non ha fatto mal<strong>di</strong>cenza, ma ha portato avanti una<br />
situazione che esisteva in quel periodo e che purtroppo si riscontra anche <strong>ai</strong> giorni nostri. <strong>Paolo</strong> afferma<br />
in maniera chiara ed inequivocabile “alcuni pre<strong>di</strong>cano Cristo anche per invi<strong>di</strong>a e per rivali-<br />
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