Epistola di Paolo ai Filippesi Introduzione - CRISTIANI EVANGELICI
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Nei vv.5-9 si può osservare che <strong>Paolo</strong> esorta i filippesi a non essere ansiosi ma a porre la massima<br />
fiducia nel Signore. Quest’ultima deve portare il credente ad una vita serena e libera dalle<br />
preoccupazioni. Non si tratta <strong>di</strong> essere irresponsabili, ma <strong>di</strong> avere fiducia. La preghiera è là proprio<br />
per questo. Solo così la pace <strong>di</strong> Dio sarà una realtà che sopravanza ogni intelligenza.<br />
6Inoltre l’apostolo sottolinea l’importanza <strong>di</strong> ricercare le cose che e<strong>di</strong>ficano. <strong>Paolo</strong> non rivolge<br />
più dei consigli specifici, ma invita i filippesi a ricercare tutto ciò che può e<strong>di</strong>ficarli, lasciando a<br />
loro <strong>di</strong> vederne l’applicazione pratica. Lo Spirito Santo li guiderà e li condurrà. Proprio nel v.9<br />
<strong>Paolo</strong> precisa che lui stesso ha dato un esempio <strong>di</strong> ciò che sono chiamati a praticare.<br />
2.6 - Ultimi ringraziamenti e saluto finale - (Fl 4:10-23).<br />
Questa parte è ispirata dal dono dei filippesi a <strong>Paolo</strong>. Si può notare che:<br />
• 1. <strong>Paolo</strong> è gioioso per il gesto dei filippesi (vv.10-14). <strong>Paolo</strong> esprime la sua gioia per il dono<br />
ricevuto che lo ha indotto alla riconoscenza, specialmente per il senso <strong>di</strong> responsabilità mostrato<br />
d<strong>ai</strong> filippesi. Subito dopo, per non essere fr<strong>ai</strong>nteso, l’apostolo mostra che grazie al Signore<br />
egli:<br />
ha imparato ad essere contento,<br />
si è adattato a tutte le situazioni.<br />
Tutto ciò lo <strong>di</strong>ce senza rimpianti, perché in Cristo egli ha tutto. L’apostolo mostra in questa<br />
occasione un tatto ed una delicatezza esemplari. Infatti come servitore incoraggia la liberalità,<br />
ma per quello che lo riguarda personalmente, confida nel Signore.<br />
• 2. Vi è un ricordo dei doni precedenti (vv.15-17). Da questi versetti appren<strong>di</strong>amo che i filippesi<br />
si erano assunti l’onere <strong>di</strong> sostenere l’apostolo <strong>Paolo</strong>. Infatti viene sottolineato il lato<br />
positivo del rapporto <strong>di</strong>retto fra i donatori e colui che riceve il dono. Comunque l’apostolo<br />
desidera sottolineare che non ricercava dei frutti personali, ma nel v.17 mostra un ulteriore<br />
volta l’interesse verso la chiesa <strong>di</strong> Filippi. Infatti per il servitore è incoraggiante che vi sia un<br />
interesse <strong>di</strong>retto, e per la chiesa è uno stimolo a ricercare quelli che sono i frutti spirituali.<br />
• 3. Il ringraziamento vero e proprio (vv.18-20). Qui l’apostolo ringrazia Dio e gli domanda<br />
<strong>di</strong> colmare i filippesi dei suoi doni. Infatti l’offerta è definita un profumo, un sacrificio accettevole;<br />
mentre al v.19, <strong>Paolo</strong> ricorda che Dio non è debitore <strong>di</strong> nessuno. Egli supplisce a tutte<br />
le necessità <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne materiale e spirituale, secondo le Sue ricchezze.<br />
La conclusione è identificata in un inno <strong>di</strong> riconoscenza a Dio. Tutto ciò che il credente fa<br />
dovrebbe avere questa finalità.<br />
Anche nei saluti <strong>Paolo</strong> mostra il suo affetto <strong>ai</strong> filippesi, ricordandosi <strong>di</strong> ciascuno. Aveva cominciato<br />
invocando su loro la grazia e termina augurando che la grazia, cioè tutte le espressioni della<br />
bontà <strong>di</strong> Dio, rimanga con loro.<br />
Nel terminare queste me<strong>di</strong>tazioni sulla lettera <strong>ai</strong> <strong>Filippesi</strong>, desidero concludere esattamente come<br />
ha concluso <strong>Paolo</strong> “La grazia del Signore Gesù Cristo sia con lo spirito vostro” (Fl 4:23).<br />
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