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Epistola di Paolo ai Filippesi Introduzione - CRISTIANI EVANGELICI

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della vita significava rendere fruttuosa l’opera <strong>di</strong>vina che si esprimeva nella fatica<br />

dell’apostolo. Non <strong>di</strong>mentichiamoci che <strong>Paolo</strong> si vantava soltanto nella croce <strong>di</strong> Cristo, perché<br />

Egli era il suo punto <strong>di</strong> riferimento (Ga 6:14). Anche noi dobbiamo ambire a produrre<br />

delle opere che siano sempre rivolte all’esclusiva gloria <strong>di</strong> Dio, affinchè al momento del tribunale<br />

<strong>di</strong> Cristo, che infatti avverrà dopo il rapimento della Chiesa, riceviamo la retribuzione<br />

<strong>di</strong> quello che abbiamo compiuto nel corpo (2Co 5:10). Aspettare il ritorno <strong>di</strong> Cristo deve essere<br />

un incoraggiamento a perseverare nella santificazione.<br />

Quin<strong>di</strong>, il “giorno <strong>di</strong> Cristo” ha per il credente un’importanza rilevante!<br />

• 3. La gioia nel sacrificio (v.17-18). In questo versetto, tenendo sempre presente l’argomento<br />

trattato nel v.16, <strong>Paolo</strong> ipotizza un’ulteriore situazione piuttosto drammatica da un punto <strong>di</strong><br />

vista umano, ma consolante e gratificante da un punto <strong>di</strong> vista spirituale. L’apostolo si identifica<br />

in un’offerta <strong>di</strong> libazione, che al tempo degli or<strong>di</strong>namenti levitici si accompagnava con<br />

l’offerta <strong>di</strong> fior <strong>di</strong> farina e in tutti gli olocausti. Inoltre, tutti i sacrifici d’azione <strong>di</strong> grazie relativi<br />

al nazireato, <strong>ai</strong> voti o alle offerte volontarie comportavano libazioni (Nu 6:17; 15:1-12).<br />

La libazione non è altro che un’offerta <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>. Per questo una versione riporta queste parole<br />

“E anche se il mio sangue deve essere sparso in libazione sull’offerta sacrificale della<br />

vostra fede, ne gioisco”. Ad ogni modo, l’immagine forte che qui utilizza <strong>Paolo</strong>, sottolinea<br />

non soltanto un affetto viscerale verso i filippesi, ma la grande <strong>di</strong>sponibilità dell’apostolo.<br />

Questo suo stato d’animo non era caratterizzato da delle rinunce, ma ad un completo donarsi<br />

per avvantaggiare la fede <strong>di</strong> questi fratelli. La <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong> fedeltà al Signore e <strong>di</strong> amore<br />

verso la fratellanza devono risultare dei punti fermi nel nostro cuore. Praticamente, le parole<br />

<strong>di</strong> <strong>Paolo</strong> sono molto simili a quelle <strong>di</strong> Giovanni il quale afferma “Da questo abbiamo conosciuto<br />

l’amore: Egli ha dato la Sua vita per noi; anche noi dobbiamo dare la nostra vita<br />

per i fratelli” (1Gv 3:16). Siamo noi <strong>di</strong>sposti a questo? <strong>Paolo</strong> lo era! Inoltre, tutto questo deve<br />

essere caratterizzato anche dalla gioia. Essere <strong>di</strong>sponibili verso i fratelli deve essere<br />

un’occasione <strong>di</strong> gioia e <strong>di</strong> allegrezza, per la <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong> amore che si dà e per i conseguenti<br />

vantaggi che questi possono ottenere. Anche quest’atteggiamento <strong>di</strong>mostra <strong>di</strong> essere<br />

un seguace <strong>di</strong> Cristo, e <strong>Paolo</strong> lo era veramente. Per cui il dare tutto noi stessi per i fratelli,<br />

nella <strong>di</strong>sponibilità, è un argomento <strong>di</strong> gioia, perché si sperimenta ulteriormente che la comunione<br />

fraterna è veramente un dono prezioso.<br />

IX. Informazioni pratiche<br />

<strong>Filippesi</strong> 2:19-30<br />

Dopo ulteriori esortazioni per un progressivo cammino <strong>di</strong> santificazione, <strong>Paolo</strong> include nella sua<br />

lettera delle informazioni pratiche riguardanti due suoi collaboratori: Timoteo ed Epafro<strong>di</strong>to.<br />

Questo sta a significare che l’apostolo non si preoccupa <strong>di</strong> mettere in risalto la sua persona, bensì<br />

<strong>di</strong> informare i suoi destinatari sulla situazione e, soprattutto, sullo stato spirituale <strong>di</strong> questi due<br />

fratelli.<br />

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