09.06.2013 Views

Epistola di Paolo ai Filippesi Introduzione - CRISTIANI EVANGELICI

Epistola di Paolo ai Filippesi Introduzione - CRISTIANI EVANGELICI

Epistola di Paolo ai Filippesi Introduzione - CRISTIANI EVANGELICI

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Concluso il <strong>di</strong>scorso su Timoteo, l’apostolo <strong>Paolo</strong> sottolinea <strong>ai</strong> filippesi l’importanza che un altro<br />

suo collaboratore, cioè Epafro<strong>di</strong>to, ha avuto.<br />

Questo personaggio non ricorre così frequentemente come <strong>Paolo</strong> (circa 170 volte nel Nuovo Testamento),<br />

o Timoteo (circa 20 volte nel Nuovo Testamento e in più due intere lettere in<strong>di</strong>rizzate<br />

a lui), ma non per questo deve essere ignorato. Infatti, come sottolinea lo stesso <strong>Paolo</strong>,<br />

quest’uomo ha avuto grande importanza per lui e lo si può benissimo notare già nei primi due<br />

versetti.<br />

2.1 - L’impegno <strong>di</strong> Epafro<strong>di</strong>to - (Fl 2:25).<br />

Non si può fare a meno <strong>di</strong> considerare, nel leggere questi versetti, il sentimento che era nel cuore<br />

<strong>di</strong> <strong>Paolo</strong>. L’apostolo desiderava fortemente mandare quest’uomo a Filippi, poiché, come si vedrà<br />

più avanti, Epafro<strong>di</strong>to era stato gravemente ammalato. L’apostolo, infatti, afferma “Però ho ritenuto<br />

necessario mandarvi Epafro<strong>di</strong>to, mio fratello, mio compagno <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong> lotta, inviatomi<br />

da voi per provvedere alle mie necessità”(v.25).<br />

Da ciò si possono sottolineare determinati argomenti.<br />

• 1. Epafro<strong>di</strong>to viene definito da <strong>Paolo</strong>, oltre che fratello, compagno <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong> lotta<br />

(v.25a). Nel v.25, sono sottolineate alcune importanti caratteristiche facenti parte della comunione<br />

fraterna. Epafro<strong>di</strong>to era prima <strong>di</strong> tutto, per <strong>Paolo</strong>, un fratello in quanto caratterizzato<br />

dalla fede. E’ da questo punto d’inizio che successivamente si vengono a produrre tutte quelle<br />

peculiarità <strong>di</strong> un uomo che desidera servire il Signore.<br />

Per questo, il comportamento manifestato da Epafro<strong>di</strong>to ha permesso che <strong>Paolo</strong> potesse affermare<br />

che lui era anche un compagno <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong> lotta.<br />

Queste due circostanze, nelle quali il credente si viene a trovare sono descritte in particolare<br />

modo nella seconda lettera a Timoteo dove viene trattata l’importanza <strong>di</strong> lottare e faticare per<br />

il Signore Gesù “Uno che va alla guerra non s’immischia in faccende della vita civile, se<br />

vuol piacere a colui che lo ha arruolato. Allo stesso modo quando uno lotta come atleta<br />

non riceve la corona, se non ha lottato secondo le regole. Il lavoratore che fatica dev’essere<br />

il primo ad avere la sua parte dei frutti. Considera quello che ti <strong>di</strong>co, perché il Signore ti<br />

darà intelligenza in ogni cosa” (2Ti 2:4-6).<br />

Per essere un compagno <strong>di</strong> lotta e <strong>di</strong> lavoro insieme all’apostolo, Epafro<strong>di</strong>to ha certamente<br />

messo in pratica quello che è scritto nella seconda lettera a Timoteo. Egli non si è mischiato<br />

con il mondo, non si è interessato <strong>di</strong> faccende mondane, ma soltanto <strong>di</strong> partecipare attivamente<br />

all’opera <strong>di</strong> Cristo (Fl 2:30). E’ necessario impegnarsi seriamente sul presentarsi davanti a<br />

Dio come uomini approvati, come un oper<strong>ai</strong>o in cui è completamente assente la vergogna<br />

(2Ti 2:15). A proposito, <strong>Paolo</strong> si ricordò dei Tessalonicesi e soprattutto dell’opera della fede<br />

che stavano portando avanti e delle fatiche che essi sopportavano nella costanza e nell’amore<br />

(1Te 1:3).<br />

Essere uniti nell’opera <strong>di</strong> Cristo rafforza la comunione!<br />

• 2. Il compito <strong>di</strong> Epafro<strong>di</strong>to da parte dei filippesi (v.25b). L’apostolo mette in evidenza una<br />

missione che Epafro<strong>di</strong>to ebbe da parte della chiesa <strong>di</strong> Filippi, con l’intento <strong>di</strong> <strong>ai</strong>utarlo nei suoi<br />

impegni. Infatti, egli era un cristiano incaricato dalla chiesa <strong>di</strong> Filippi <strong>di</strong> trasmettere un dono<br />

all’apostolo <strong>Paolo</strong> che era in prigione. Quest’ultimo ne fu molto riconoscente, in quanto questo<br />

dono rappresentava la testimonianza che i fratelli <strong>di</strong> Filippi, gli erano vicini. Da notare,<br />

come le parole dell’apostolo denotino una dolcezza particolare, un affetto ed un amore davvero<br />

viscerale. Credo che le nostre chiese abbiano bisogno <strong>di</strong> fratelli come Epafro<strong>di</strong>to, impegnati<br />

soltanto a servire Cristo con zelo, con fervore e con sincerità. .<br />

2.2 - La preoccupazione <strong>di</strong> Epafro<strong>di</strong>to - (Fl 2:26).<br />

Questa volta non ci troviamo <strong>di</strong> fronte lo stato d’animo dell’apostolo, ma <strong>di</strong> un suo collaboratore.<br />

Epafro<strong>di</strong>to aveva a cuore anche lui i fratelli <strong>di</strong> Filippi e tale stato lo ha portato ad una preoccupazione<br />

più che giustificata.<br />

Per questo <strong>Paolo</strong> afferma “egli aveva un gran desiderio <strong>di</strong> vedervi tutti ed era preoccupato perché<br />

avevate saputo della sua malattia” (v.26). Quin<strong>di</strong>, da questo versetto, si possono rilevare<br />

determinate osservazioni.<br />

40

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!