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Epistola di Paolo ai Filippesi Introduzione - CRISTIANI EVANGELICI

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consolazione che ci dà il Signore deve essere una ricchezza con<strong>di</strong>visibile anche con gli altri<br />

(1Te 4:18; 5:11).<br />

In questo caso, vi è una consolazione reciproca poiché <strong>Paolo</strong> si preoccupava dello stato<br />

d’animo interiore e spirituale <strong>di</strong> tutti i suoi fratelli, senza favoritismi (1Te 3:7). Anche noi<br />

dobbiamo avere questo atteggiamento.<br />

3.3 - Ultime raccomandazioni su Epafro<strong>di</strong>to - (Fl 2:29-30b).<br />

In questi ultimi due versetti, <strong>Paolo</strong> termina il suo <strong>di</strong>scorso su Epafro<strong>di</strong>to, per poi riprenderlo brevemente<br />

in Fl 4:8. Dopo aver messo in evidenza le conseguenze vantaggiose che si sarebbero<br />

prodotte con la presenza <strong>di</strong> Epafro<strong>di</strong>to a Filippi, <strong>Paolo</strong> esorta i filippesi sul giusto comportamento<br />

cristiano da tenere in questi casi. Infatti afferma “Accoglietelo dunque nel Signore con ogni<br />

gioia e abbiate stima <strong>di</strong> uomini simili; perché è per l’opera <strong>di</strong> Cristo che egli è stato molto vicino<br />

alla morte, avendo rischiato la propria vita per supplire <strong>ai</strong> servizi che non potevate rendermi<br />

voi stessi” (vv.29-30).<br />

Sebbene vengano ripetute <strong>di</strong>verse cose già spiegate in precedenza, tuttavia vengono sottolineate<br />

ulteriori considerazioni sulla persona <strong>di</strong> Epafro<strong>di</strong>to. Innanzitutto <strong>Paolo</strong> ricorda il valore <strong>di</strong> Epafro<strong>di</strong>to,<br />

come aveva fatto per Timoteo (v.20). Per questo i filippesi dovevano accoglierlo e stimarlo.<br />

La nostra stima verso gli altri fratelli deve essere incon<strong>di</strong>zionata, essi hanno un grande valore<br />

perché anche per loro Cristo è morto e risorto.<br />

Ma vi è un altro punto che mette in evidenza l’apostolo. La vita <strong>di</strong> Epafro<strong>di</strong>to è stata messa a rischio<br />

per “l’opera <strong>di</strong> Cristo”. Questa informazione si collega a quanto già <strong>Paolo</strong> ha detto nel<br />

v.25 riguardo alle sue necessità.<br />

Tant’è che l’importanza del compito <strong>di</strong> Epafro<strong>di</strong>to risultava quello <strong>di</strong> supplire <strong>ai</strong> servizi che i filippesi<br />

non potevano rendere. La traduzione Diodati afferma “per supplire il <strong>di</strong>fetto del vostro<br />

servizio verso me”. Per spiegare questo bisogna ricordare che Epafro<strong>di</strong>to è stato in tutto e per<br />

tutto un inviato che ha trasmesso un dono a <strong>Paolo</strong> da parte dei filippesi (Fl 4:18), ma per compiere<br />

questo, ha dovuto affrontare un viaggio impegnativo, fino ad arrivare molto probabilmente a<br />

Roma dove si trovava l’apostolo. Naturalmente compiere questo viaggio per <strong>ai</strong>utare <strong>Paolo</strong>, è stato<br />

automaticamente un impegno per l’opera <strong>di</strong> Cristo. Infine Epafro<strong>di</strong>to è colui che ha portato a<br />

quella chiesa la lettera <strong>di</strong> <strong>Paolo</strong> (Diz. Renè Pache pg.273).<br />

Concludendo, si può osservare da quanto detto che questa sezione non era solo composta da delle<br />

informazioni pratiche, ma altresì da due personaggi che sono stati usati dal Signore per dei<br />

precisi impegni e scopi. Anche noi dobbiamo ambire sempre <strong>di</strong> più ad essere dei servitori <strong>di</strong> Cristo<br />

zelanti e fedeli che si adoperano per la Sua opera come Timoteo ed Epafro<strong>di</strong>to.<br />

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