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Epistola di Paolo ai Filippesi Introduzione - CRISTIANI EVANGELICI

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3. Ulteriori dettagli sulle circostanze della malattia <strong>di</strong> Epafro<strong>di</strong>to (Fl<br />

2:27-30).<br />

Dopo che <strong>Paolo</strong> ha descritto la preoccupazione esistente nel cuore <strong>di</strong> Epafro<strong>di</strong>to, giustamente<br />

l’apostolo prosegue spiegando i dettagli sulla malattia <strong>di</strong> quest’uomo e come il Signore ha operato<br />

potentemente. Questo era necessario per non lasciare in sospeso un <strong>di</strong>scorso che <strong>ai</strong> filippesi<br />

premeva particolarmente. Da ciò si possono rilevare determinate considerazioni.<br />

3.1 - L’intervento necessario <strong>di</strong> Dio - (Fl 2:27, 30a).<br />

Ecco come spiega <strong>Paolo</strong> gli antecedenti della malattia <strong>di</strong> Epafro<strong>di</strong>to “E’ stato ammalato, infatti,<br />

e ben vicino alla morte; ma Dio ha avuto pietà <strong>di</strong> lui; e non soltanto <strong>di</strong> lui, ma anche <strong>di</strong> me,<br />

perché io non avessi dolore su dolore”(v.27). Nessuno può rimanere in<strong>di</strong>fferente davanti a queste<br />

parole, ne tanto meno si possono ignorare. In questo versetto vi sono almeno tre considerazioni<br />

che balzano subito agli occhi:<br />

• 1. La gravità della malattia <strong>di</strong> Epafro<strong>di</strong>to (v.27a, 30a). La prova che quest’uomo dovette<br />

sopportare non era certamente leggera. Ad<strong>di</strong>rittura la sua malattia era talmente grave che rischiava<br />

<strong>di</strong> morire, come riporta <strong>Paolo</strong>.<br />

Dobbiamo sempre tenere presente che la vita è come “un vapore che appare per un istante e<br />

poi svanisce” (Gm 4:14). Inoltre il salmista afferma su questo argomento queste parole “I<br />

giorni dell’uomo sono come l’erba; egli fiorisce come il fiore dei campi; se lo raggiunge un<br />

colpo <strong>di</strong> vento esso non esiste più e non si riconosce più il luogo dov’era” (Sl 103:15).<br />

L’uomo non può fare assolutamente nulla per salvaguardare la vita che è in lui. La morte è<br />

una realtà!<br />

Il credente ha la speranza <strong>di</strong> essere rapito dal Signore Gesù, mentre è ancora in vita (1Te<br />

4:13-17), ma il Signore è Colui che ha in mano tutta la nostra esistenza. Proprio per questo,<br />

mentre la situazione era palesemente critica, giunge provvidenziale l’intervento <strong>di</strong>vino.<br />

• 2. Dio opera meravigliosamente (v.27b). Sono meravigliose le parole che <strong>Paolo</strong> utilizza per<br />

spiegare l’intervento <strong>di</strong> Dio. Dio ha avuto pietà sia dell’apostolo che <strong>di</strong> Epafro<strong>di</strong>to! La Scrittura<br />

non si stanca <strong>di</strong> ripetere quanto Dio sia pietoso e misericor<strong>di</strong>oso “Tu ti mostri pietoso<br />

verso l’uomo pio ... Ma Tu Signore, sei un Dio pietoso e misericor<strong>di</strong>oso, lento all’ira e<br />

grande in bontà e verità ... Il Signore è pietoso e clemente ... è pietoso verso coloro che lo<br />

temono ... Il Signore è pietoso e giusto, il nostro Dio è misericor<strong>di</strong>oso” (Sl<br />

18:25;86:15;10 :8;103:13;116:5). Colui che si confida soltanto nelle sue forze e non conosce<br />

Dio, non potrà m<strong>ai</strong> sperimentare la Sua misericor<strong>di</strong>a e pietà. Il caso strano è che quando vi<br />

sono delle sciagure si da subito colpa al Signore, senza tenere conto che Egli è perfettamente<br />

giusto e santo. L’ipocrisia dell’uomo è senza fine!<br />

Non si può <strong>di</strong>menticare che il Signore agisce sempre secondo la Sua perfetta e benevola volontà<br />

e non può dare ascolto a quell’uomo che desidera procedere secondo la sua carne.<br />

L’apostolo <strong>Paolo</strong>, invece, è perfettamente cosciente che Dio è pietoso, ed il Signore desidera<br />

che anche il credente acquisti questa bellissima virtù cristiana. Le parole <strong>di</strong> Pietro sono una<br />

testimonianza “aggiungete alla vostra fede ... la pietà” (2Pi 1:6). Ed ancora “La Sua potenza<br />

<strong>di</strong>vina ci ha donato tutto ciò che riguarda la vita e la pietà me<strong>di</strong>ante la conoscenza <strong>di</strong> colui<br />

che ci ha chiamati con la propria gloria e virtù” (2Pi 1:3). Noi siamo testimoni della potenza<br />

<strong>di</strong>vina e caratterizzati dalla conoscenza “<strong>di</strong> Dio e <strong>di</strong> Gesù” (2Pi 1:2), l’esempio supremo<br />

<strong>di</strong> una perfetta pietà. Dio ha operato potentemente e questa è una grande consolazione<br />

(1Pi 1:3).<br />

• 3. La consolazione <strong>di</strong> <strong>Paolo</strong> (v.27b). L’intervento <strong>di</strong> Dio non ha soltanto prodotto la guarigione<br />

dalla malattia <strong>di</strong> Epafro<strong>di</strong>to, ma ha impe<strong>di</strong>to che <strong>Paolo</strong> provasse un dolore ulteriore.<br />

Queste parole, sono un ulteriore testimonianza <strong>di</strong> quanto egli tenesse <strong>ai</strong> suoi collaboratori, in<br />

questo caso ad Epafro<strong>di</strong>to.<br />

Il dolore dell’apostolo era già considerevole e la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> un valido compagno d’opera come<br />

lui avrebbe certamente prodotto una circostanza <strong>di</strong>fficile da superare. Ma Dio ha operato anche<br />

per questo, affinchè il cuore <strong>di</strong> <strong>Paolo</strong> non fosse ulteriormente provato. Qual’è il nostro atteggiamento<br />

quando il Signore ci rinforza, ci consola o ci libera da un momento particolarmente<br />

<strong>di</strong>fficile? Le nostre parole sono <strong>di</strong> ringraziamento?<br />

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