Epistola di Paolo ai Filippesi Introduzione - CRISTIANI EVANGELICI
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♦ a. l’animo <strong>di</strong> Timoteo (v.20a). <strong>Paolo</strong> in<strong>di</strong>ca <strong>ai</strong> filippesi, i <strong>di</strong>retti interessati, che Timoteo<br />
rappresentava un fratello caratterizzato da un animo veramente particolare. Questa caratteristica<br />
derivava proprio dall’affetto che egli nutriva per i filippesi, quin<strong>di</strong> chi più <strong>di</strong> lui poteva<br />
portare a termine la missione affidatagli da <strong>Paolo</strong>?<br />
<strong>Paolo</strong> non si limita solo ad informare i filippesi <strong>di</strong> una sua scelta, ma desidera anche evidenziare<br />
il perché <strong>di</strong> quella scelta. Per questo i filippesi certamente avranno trovato giovamento<br />
nel fatto che un altro fratello, oltre a <strong>Paolo</strong> aveva a cuore questa chiesa. Infatti<br />
quando <strong>Paolo</strong> decise <strong>di</strong> andare a Gerusalemme, il libro degli Atti ci informa che egli “si<br />
mise in animo” questo proposito (At 19:21). Questo sottolineava un suo particolare desiderio.<br />
L’affetto <strong>di</strong> Timoteo verso quelle cose che concernevano i filippesi era dunque palese!<br />
♦ b. La sincerità <strong>di</strong> cuore (v.20b). Ci si potrebbe domandare sul perché <strong>di</strong> questa ulteriore<br />
<strong>di</strong>mostrazione dello stato interno <strong>di</strong> Timoteo. Non bastava forse quello che già <strong>Paolo</strong> aveva<br />
detto? Questa aggiunta che l’apostolo desidera fare non è una ripetizione inutile, ma sta<br />
a significare che nel cuore <strong>di</strong> Timoteo non vi era traccia <strong>di</strong> ipocrisia.<br />
Diverse volte, infatti, si <strong>di</strong>cono tante belle parole, ma con un cuore doppio ed ipocrita, in<br />
base alle circostanze. Si corre il rischio <strong>di</strong> elaborare delle belle frasi, ma senza averne la<br />
convinzione interiore.<br />
Il credente è chiamato a manifestare la piena sincerità, anche nel suo cuore. I filippesi erano<br />
veramente nel cuore <strong>di</strong> Timoteo e <strong>Paolo</strong> lo vuole sottolineare!<br />
• 4. L’atteggiamento dell’uomo (v.21). Per porre meglio in risalto il valore che aveva Timoteo,<br />
<strong>Paolo</strong> in un solo versetto vuole sottolineare il pensiero esattamente opposto <strong>di</strong> colui che è<br />
carnale.<br />
♦ a. Cerca i propri interessi (v.21a). Mentre Timoteo era interessato sulle vicende dei filippesi,<br />
gli altri, che <strong>Paolo</strong> li inserisce nel termine “tutti”, cercano soltanto <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare i<br />
loro interessi e piaceri. Questo atteggiamento viene <strong>di</strong>verse volte sottolineato dalla Scrittura.<br />
Ad esempio questo sentimento <strong>di</strong> egoismo viene descritto nel libro dei Proverbi, il quale<br />
afferma “Il povero è o<strong>di</strong>ato anche dal suo compagno, ma gli amici del ricco sono molti”<br />
(Pr 14:20). Si può benissimo notare come in questo verso scaturisca un sentimento <strong>di</strong> egoismo<br />
<strong>di</strong> coloro che stringono un legame <strong>di</strong> pseudo-amicizia con il ricco. In un altro passo<br />
sta scritto che “le ricchezze procurano gran numero <strong>di</strong> amici” (Pr 19:4, 6-7). Subentra<br />
quasi una sorta <strong>di</strong> corteggiamento verso colui che può dare e ha gran<strong>di</strong> ricchezze, ma verso<br />
il povero non vi è nessuno che gli tenda una mano. Le caratteristiche che hanno queste<br />
persone rassomigliano a quelle annunciate dal profeta Is<strong>ai</strong>a verso coloro che avevano la<br />
responsabilità <strong>di</strong> essere i conduttori del popolo d’Israele, ma che in realtà erano solo guide<br />
cieche e senza intelligenza “Sono cani ingor<strong>di</strong>, che non sanno cosa sia l’essere sazi; sono<br />
pastori che non capiscono nulla; sono tutti volti alla propria via, ognuno mira al<br />
proprio interesse, dal primo all’ultimo” (Is 56:11). Il rischio <strong>di</strong> chi è concentrato a sod<strong>di</strong>sfare<br />
soltanto i propri interessi è risulta quello <strong>di</strong> non capire, <strong>di</strong> non comprendere che cosa<br />
sia la sazietà. In altre parole, quando si sod<strong>di</strong>sfa un interesse, si pensa subito a come sod<strong>di</strong>sfarne<br />
un altro e così via.<br />
In questo modo, non si può pervenire alla Sapienza <strong>di</strong> Dio, ma si accresce soltanto quello<br />
che è uno dei segni più eclatanti della corruzione degli ultimi tempi: l’egoismo. Questo afferma<br />
<strong>Paolo</strong> nella seconda lettera a Timoteo “Negli ultimi giorni verranno tempi <strong>di</strong>fficili;<br />
perché gli uomini saranno egoisti ... amanti del piacere” (2Ti 3:2).<br />
Il nostro atteggiamento deve essere simile a quello <strong>di</strong> Timoteo il quale aveva in cuore la<br />
causa <strong>di</strong> fratelli che appartenevano alla sua stessa famiglia spirituale; egli cercava non “il<br />
proprio vantaggio, ma quello degli altri” (1Co 10:24). Nel cuore del credente non deve<br />
esistere l’egoismo!<br />
♦ b. Si <strong>di</strong>sinteressano <strong>di</strong> Cristo (v.21b). Questo atteggiamento è la naturale conseguenza <strong>di</strong><br />
chi è caratterizzato dall’egoismo. Considerando soltanto i propri interessi, la Persona <strong>di</strong><br />
Cristo viene messa da parte come risulta dalle parole dell’apostolo “Poiché tutti cercano i<br />
propri interessi, ma non quelli <strong>di</strong> Cristo Gesù” (Fl 2:21).<br />
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