reale e/o virtuale nelle scene pittoriche del pintoricchio
reale e/o virtuale nelle scene pittoriche del pintoricchio
reale e/o virtuale nelle scene pittoriche del pintoricchio
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
2<br />
750<br />
2 Individuazione <strong>del</strong>la retta d'orizzonte<br />
e confronto degli affreschi<br />
analizzati.<br />
3 Ricostruzione <strong>del</strong>le architetture<br />
virtuali <strong>del</strong>l'affresco "Enea Silvio<br />
Piccolomini incoronato poeta da<br />
Federico III".<br />
Reale e/o Virtuale <strong>nelle</strong> <strong>scene</strong> <strong>pittoriche</strong> <strong>del</strong> Pintoricchio<br />
bronzo dietro la quale si cela un invaso dal ricchissimo apparato decorativo, tale da<br />
configurarlo come un sacello, uno scrigno prezioso.<br />
Un piccolo gioiello d’arte rinascimentale, un tripudio di colori abilmente accostati<br />
che investono nella totalità il particolare ambiente. Si è sedotti dai vibranti e ricchi<br />
cromatismi che catturano l’osservatore e lo proiettano nel lungo viaggio di Pio II, che<br />
Pintoricchio propone <strong>nelle</strong> dieci campate che scandiscono ritmicamente lo spazio <strong>del</strong>la<br />
biblioteca. La volta a padiglione lunettata è uno splendido esempio di decorazione a<br />
grottesche, cerchi, ottagoni, poligoni in stucco e in carta pesta definiscono gli apparati<br />
decorativi, che accolgono temi di natura religiosa misti a temi astrologici, alla<br />
quale si contrappone sul pavimento un ricco tappeto maiolicato caratterizzato da forme<br />
geometriche che nel gioco <strong>del</strong>le simmetrie e <strong>del</strong>le mutue relazioni danno luogo ad un<br />
artefatto originale.<br />
Dall’universo <strong>virtuale</strong> <strong>del</strong>le Rappresentazioni iconografiche, mediante la restituzione fotogrammetrica,<br />
passiamo dallo spazio proiettivo <strong>del</strong>le immagini prospettiche a quelle<br />
metrico-descrittivo <strong>del</strong>le immagini mongiane, attraverso l’omologia di ribaltamento<br />
che lega le une alle altre. Mediante una lettura critica ed opportune interpretazioni,<br />
rappresentiamo la realtà illusoria in cui la geometria si pone come anello di congiunzione<br />
tra il <strong>reale</strong> ed il <strong>virtuale</strong>, tra lo spazio metrico e quello configurativo. Lo<br />
spettatore viene affascinato dalla complessità spaziale, generata da semplici segni pittorici<br />
eseguiti su una superficie bidimensionale.<br />
“Ciò che Kubovy sostiene e dimostra è il ruolo che i pittori <strong>del</strong> Rinascimento volevano<br />
<strong>del</strong>iberatamente far giocare ai fruitori <strong>del</strong>le loro opere, mettendo in conflitto il vissuto derivato<br />
dall’osservazione <strong>del</strong> dipinto, con quello derivato dall’osservazione <strong>del</strong>l’ambiente in<br />
cui l’opera è inserita” 2 .<br />
Il conflitto nasce tra lo spazio <strong>del</strong> dipinto, ideato e rappresentato dall’artista che definisce<br />
un determinato punto di vista per ogni singola storia narrata, e lo spazio <strong>reale</strong><br />
<strong>del</strong>la biblioteca che, liberamente percorso, consente di avvalersi di infiniti punti di vista,<br />
in tal caso la visione muta da statica a dinamica.<br />
L’analisi condotta sull’intero ciclo pittorico ha evidenziato che l’artista si è avvalso di<br />
diverse prospettive che talvolta danno luogo a problemi di percezione.