reale e/o virtuale nelle scene pittoriche del pintoricchio
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Nicola Pisacane<br />
Toledo aveva consentito un aumento di densità edilizia all’interno <strong>del</strong> centro antico<br />
pur lasciando ampie zone verdi, di tutt’altro tipo fu l’amministrazione degli altri vicerè.<br />
La politica <strong>del</strong>le “prammatiche”, assieme allo spostamento <strong>del</strong>le famiglie patrizie<br />
nella zona di via Toledo, aveva creato squilibri notevoli di densità abitativa insieme<br />
ad un enorme espansione <strong>del</strong>l’edilizia ecclesiastica.<br />
L’edilizia ecclesiastica, già fortemente diffusa, ebbe un ulteriore incremento; parallelamente,<br />
minori quantitativamente, ma certamente non qualitativamente, furono gli<br />
interventi di architettura civile.<br />
Tra questi, degni di menzione sono il palazzo Corigliano, costruito nel 1506 dal duca<br />
Giovanni de Sangro 51 , e l’adiacente e coevo palazzo Sangro di Sansevero, voluto dal<br />
principe di Sansevero don Paolo de Sangro 52 . Entrambi subirono modifiche nel ‘700:<br />
il primo subì un rifacimento <strong>del</strong>la facciata ad opera <strong>del</strong>l’architetto Genovese 53 , il secondo<br />
fu completamente ricostruito dal principe Raimondo. Va inoltre ricordato il<br />
passaggio a Fabrizio Colonna, nel 1504, <strong>del</strong> palazzo, presso le rampe di San Giovanni<br />
Maggiore, che appartenne agli Orsini di Nola 54 . Gli altri interventi di rilievo, in tale<br />
luogo e in tale periodo, sono tutti a carattere religioso: verso la metà <strong>del</strong> ‘500, venne<br />
istituito il collegio dei Gesuiti sull’area <strong>del</strong> palazzo di Giantommaso Carafa che i monaci<br />
acquistarono nel<br />
1540 55 . I lavori per la costruzione<br />
<strong>del</strong> chiostro <strong>del</strong><br />
Salvatore iniziarono nel<br />
1571 su disegno <strong>del</strong>l’architetto<br />
gesuita Giovanni de<br />
Rosis, a tale complesso era<br />
annessa una chiesa officiata<br />
a San Salvatore realizzata,<br />
tra il 1605 e il 1624, dall’architetto<br />
gesuita Pietro<br />
Provedi 56 . All’anno 1567 si<br />
ascrive un altro notevole intervento:<br />
la fusione dei<br />
10 Il Complesso di Sant’Antonio a<br />
Portalba e il Palazzo Bideri: lettura<br />
sincronica e diacronica. 10<br />
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