reale e/o virtuale nelle scene pittoriche del pintoricchio

Maria Rita Pizzurro
Immerso in una folta vegetazione tipicamente mediterranea, a valle del monte Mirabella,
il Mulino della Chiusa, esistente dal 1702, è inserito, nell’omonimo ex feudo,
insieme con la vicina masseria, trasformata recentemente in agriturismo. Resti di macchinari
per la molitura del grano e una ruota ad acqua in robusta pietra sono i caratteristici
segni residui dell’attività molitoria del manufatto rurale.
Tracce di un condotto per il convogliamento delle acque fluviali consentono di collocare
topograficamente il Mulino della Provvidenza, non più esistente dal 1979. Inserito
nell’ex feudo Dammusi, appartenne fino al 1767, come attestato dalle fonti documentarie,
ai Gesuiti di Palermo.
Il Mulino del Principe, inserito, insieme all’omonima masseria, nell’ex feudo Signora,
deve la denominazione odierna a Giuseppe Beccatelli, principe di Camporeale. L’edificio
di archeologia pre-industriale, con struttura a martello, si affaccia, dal lato porticato,
sul fiume dal quale dista circa cinquanta metri. Cessate le attività produttive
dalla metà del Novecento, il mulino è stato abbandonato. L’accesso al sito è oggi difficoltoso
essendo pericolante e non più percorribile un ponte di ferro che consentiva
l’attraversamento carrabile del fiume. Ancora visibili sono le mole per la produzione
della farina e un cilindro pulitore. Particolarmente scenografico è l’acquedotto ad arcate
ogivali in conci di calcarenite che convogliava le acque sorgive, alimentate da un
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3 Il sistema dei mulini ad acqua
nella Valle dello Jato (Pa). Mulini
Giambascio, Jato, del Principe e
della Chiusa, immagini fotografiche
e individuazione cartografica.
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