reale e/o virtuale nelle scene pittoriche del pintoricchio
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Architettura è arte<br />
bianze di un fenomeno artistico: i nuovi valori <strong>del</strong> fare architettura sono diventati la<br />
raffigurabilità e la rappresentazione di un procedimento costruttivo che si affida sempre<br />
più all’impatto <strong>del</strong>l’iconico. L’architettura si “mette in mostra” affidando all’edificio<br />
la funzione di veicolare messaggi che spesso non riguardano soltanto l’uso o l’abitare<br />
ma piuttosto la pubblicità e la promozione.<br />
È così che, a discapito <strong>del</strong>la interiorità e <strong>del</strong>le intime ragioni alla base <strong>del</strong>la nascita di<br />
un progetto, conta di più la rapidità di identificazione e la forza comunicativa <strong>del</strong> gesto<br />
architettonico, in nome di un’esteriorità che ha assunto un posto preminente nella<br />
recente teoria progettuale. L’architettura si è avvicinata così all’arte pubblica, alla scultura,<br />
ma ancora di più all’essenza <strong>del</strong> monumento: doppia rappresentazione scenografica,<br />
<strong>del</strong> committente e <strong>del</strong> progettista.<br />
L’arte più pratica, l’architettura, è nata come necessità di difendere l’uomo dalla natura,<br />
e nel tempo ha assunto il compito di mo<strong>del</strong>lare ciò che lo circonda, costruendo<br />
l’immagine dei luoghi e insieme l’immagine <strong>del</strong>lo spirito umano.<br />
L’architettura è divenuta l’arte decisamente provocatoria <strong>del</strong> nostro tempo: terreno di<br />
sperimentazioni formali e concettuali. È edificio ma allo stesso tempo non è più soltanto<br />
quello, intraprende nuove e molteplici strade, seguendo percorsi che la introducono<br />
ad altre discipline essa, abbraccia le complessità <strong>del</strong>la città contemporanea,<br />
coinvolge gruppi di persone più ampi e si occupa di<br />
aspetti tanto materiali quanto immateriali.<br />
L’architettura è artefatto. In una duplice accezione: in<br />
quanto prodotto <strong>del</strong>la creazione umana e in quanto “fatto<br />
di arte”. Quello <strong>del</strong>l’architettura è uno dei rari, concreti<br />
ambiti in cui l’atto creativo si completa con l’uso pratico<br />
<strong>del</strong>la tecnica. La propria essenza si sostanzia nella<br />
compresenza dei due significati antitetici <strong>del</strong>l’artefatto:<br />
da un lato il fare ad arte, in cui ogni azione è finalizzata,<br />
è propositiva e quindi positiva, dall’altra l’artificio,<br />
il trucco, l’espediente con cui dissimulare, portatore, dunque,<br />
di un’accezione negativa.<br />
2 Claes Oldenburg, Coosje Van<br />
Bruggen, Architect's handkerchief,<br />
1999, New York.