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reale e/o virtuale nelle scene pittoriche del pintoricchio

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L’Università nel Centro Storico di Napoli<br />

l’amministrazione degli affari civili <strong>nelle</strong> varie zone urbane sotto il dominio barbarico,<br />

<strong>nelle</strong> regiones ducali e successivamente nei tocchi di età normanna, fino ai sedili<br />

durante la dominazione angioina.<br />

Il tempio attribuito a Vesta, di cui sopra, presso la piazza di San Domenico Maggiore,<br />

fu trasformato nella chiesa cristiana di Santa Maria <strong>del</strong>la Rotonda.<br />

Nella stessa piazza si apriva, in quel periodo, anche un’altra chiesa, di cui ora si legge<br />

solo in parte l’aspetto originario, annessa ad un ospedale e ad un convento benedettino<br />

29 , dedicata a Sant’Arcangelo a Morfisa 30 .<br />

Più a nord, nel luogo un tempo occupato dal tempio di Diana, sorse la chiesa di<br />

Santa Maria Maggiore, poi detta “<strong>del</strong>la Pietrasanta” fondata nel 533 dal vescovo di<br />

Napoli san Pomponio 31 . Accanto ad essa fu eretto un campanile, certamente non<br />

coevo alla basilica, ma, con molta probabilità, posteriore all’anno Mille. Nella fabbrica,<br />

in opera laterica, sono presenti elementi di spoglio provenienti, forse, dal tempio<br />

di Diana. Fra l’architettura religiosa minore, infine, va menzionata la chiesetta dedicata<br />

a B.Eutimio in vico Sole 32 .<br />

La parte meridionale <strong>del</strong>l’area in esame manterrà, anche durante la monarchia normanna,<br />

l’impronta di carattere religioso e pubblico che tuttora conserva.<br />

A seguito <strong>del</strong>la creazione <strong>del</strong> Lavinaio 33 , ridotto il Canale Publicum, presso l’attuale<br />

via Mezzocannone, che allora prese il nome di Fontanula, rimasero solo una fontana<br />

e un lavatorium 34 . Sorse, inoltre, verso la parte inferiore <strong>del</strong>la suddetta via il tocco<br />

<strong>del</strong>l’Acquario 35 ; in quella superiore, nella Regio Nili, fu istituito il tocco Fontanula.<br />

Proprio in questo luogo avveniva, nel 1224, ad opera di Federico II di Svevia la fondazione<br />

<strong>del</strong>lo Studio. Il sovrano collocò proprio qui la scuola letteraria e mise a disposizione<br />

degli studenti un centro studi con abitazioni ed un ospedale, oltre alla<br />

chiesa di Sant’Andrea.<br />

Nel luogo dove in età ducale si era insediato il Praetorium Civitatis, esistente ancora<br />

in tale periodo, si ha testimonianza presso la chiesa di tale palazzo, già dal 1211, di<br />

un culto, che tuttora permane, a San Salvatore.<br />

In prossimità <strong>del</strong>la porta Donnorso, nell’area dove sorgerà il complesso di San Pietro

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