reale e/o virtuale nelle scene pittoriche del pintoricchio

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752 Reale e/o Virtuale nelle scene pittoriche del Pintoricchio Difatti un primo piano, posto a circa quattro metri d’altezza, è risolto con un sistema di arcate profonde che inquadrano i dieci racconti. “L’opera dipinta acquisisce la sua unità prima ancora d’esser un quadro, nel momento in cui viene separata dal suo intorno da una cornice. Da quando questa cornice esiste, anche se si tratta di una cornice architettonica, strettamente legata alle forme del monumento, essa impone al suo contenuto il proprio marchio, gli dà una forma” 3 . Come nel soffitto della Cappella Sistina anche qui ci troviamo di fronte alla prospettiva di un unico arco ripetuto lungo le quattro pareti dell’aula. Il sistema iterato è composto da un arco a tutto sesto e da due pilastri dipinti, elemento di raccordo tra una campata e l’altra è una parasta anch’essa dipinta il cui unico elemento tridimensionale è il capitello stemmato, anello di congiunzione tra lo spazio virtuale e quello reale. Il punto principale di questa prospettiva, -proiezione sul quadro del punto di vistaè fissato molto in basso per consentire la visione dell’intradosso dell’arco decorato con una doppia fila di rombi. La compresenza delle diverse prospettive generano illusioni, delusioni e collisioni. L’artista posto di fronte ad una scelta tra la rappresentazione prospettica e la percezione visiva, quando queste sono in conflitto, fa sempre prevalere la prospettiva naturalis su quella artificialis. In questi affreschi la prospettiva oltre ad essere un mezzo per dilatare gli spazi è anche un espediente per comporre scene di vita vissute organizzate però in schemi spazialmente complessi, dove il rigore della proiezione si piega alla volontà del pittore per esaltare la storia narrata. Il Pintoricchio si attiene ad una geometria rigorosa, colloca un’unica retta d’orizzonte per tutti i dipinti, abilmente posta ad 8,90 m dal pavimento e propone una prospettiva scientificamente esatta in cui i protagonisti della scena sono minuziosamente rappresentati. Anche mantenendo la medesima retta d’orizzonte ha dovuto però modificare di volta in volta la distanza principale per consentire una buona rappresentazione delle architetture immaginate. La rappresentazione diviene così momento di conoscenza delle architetture che definiscono lo spazio immateriale: esse, rigorosamente restituite fotogrammetricamente, rivelano una più comprensibile lettura dei manufatti architettonici e tali restituzioni si configurano come tecnica di rilevamento indiretto.
Rosaria Palomba La nota teoria di Pierre Francastel, secondo la quale le architetture del Rinascimento sono state dipinte prima di essere costruite, trova riscontro anche in alcuni brani pittorici del Pintoricchio, che affianca rappresentazioni con evidenti riferimenti a architetture preesistenti 4 ad altre che diventano archetipi per gli architetti del suo tempo. 753 4 Comparazione tra Reale e Virtuale nella rappresentazione della Colonna Camollia. 4
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