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reale e/o virtuale nelle scene pittoriche del pintoricchio

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7<br />

820<br />

Conoscenza è creatività<br />

(Palazzo <strong>del</strong>la Banca d’Italia) e l’ingegnere Simone Di Stefano (restyling <strong>del</strong>la facciata<br />

<strong>del</strong> preesistente Palazzo Geracello).<br />

I due progetti <strong>del</strong> Caronia pur ideati nello stesso arco temporale manifestano le contraddizioni<br />

di un progettista, da un lato chiamato a dar espressione ad una ideologia<br />

di “regime” che negli edifici simbolo <strong>del</strong> potere fascista si manifesta secondo mo<strong>del</strong>li<br />

formali omologati e aderenti alla poetica piacentiniana (basti pensare alle assonanze<br />

tra il prospetto <strong>del</strong> Palazzo <strong>del</strong> Governo e le coeve realizzazioni nel resto d’Italia),<br />

mentre dall’altro c’è la volontà di esprimere la propria capacità creativa di abile innovatore<br />

attento nell’ambientazione <strong>del</strong>le proprie opere ai suggerimenti <strong>del</strong> locus.<br />

Nel progetto <strong>del</strong> Palazzo <strong>del</strong> Governo (oggi sede <strong>del</strong>la Prefettura e <strong>del</strong>la Provincia),<br />

posto sul lato settentrionale <strong>del</strong>la piazza quasi a difesa <strong>del</strong>l’abitato e in bella mostra<br />

con le aquile imperiali sulla vallata verso Calascibetta 4 , è evidente il richiamo stilistico<br />

e cromatico alla grandiosità e monumentalità <strong>del</strong>le costruzioni romane cui il Caronia<br />

sembra aderire in toto, reinterpretandole in chiave attuale e con riferimento agli<br />

elementi turriti, simboli sedimentati di controllo e autorità nel radicato storico ennese.<br />

La maestosa facciata <strong>del</strong> palazzo è caratterizzata da un alto basamento in marmo<br />

bianco destinato ad accogliere il piano rialzato, la parte superiore, conclusa da una<br />

bianca cornice, è invece rivestita con clinker simile al mattone a vista in cotto ed è<br />

scandita ritmicamente da un’alternanza di pieni e di vuoti. La prevalenza <strong>del</strong> ritmo<br />

orizzontale è ottenuta raggruppando “i vani allineati in verticale” 5 attraverso il sapiente<br />

utilizzo di pannelli<br />

in travertino, fissati alla parete<br />

con “borchie” déco,<br />

che per effetto figura<br />

sfondo vengono percepiti<br />

come una figura unitaria .<br />

Infine, la posizione assiale<br />

<strong>del</strong>la torre-campanile, simbolo<br />

<strong>del</strong> potere fascista, segna<br />

il centro <strong>del</strong>la compo-<br />

7 L'inaugurazione <strong>del</strong> Palazzo <strong>del</strong><br />

Governo a Littoria (Latina), 18 dicembre<br />

1932.

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