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reale e/o virtuale nelle scene pittoriche del pintoricchio

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Nicola Pisacane<br />

tempo sulla base, però, di un preciso piano basato sulle esperienze che proprio in quel<br />

periodo Ippodamo da Mileto andava compiendo. Sebbene le teorie <strong>del</strong> Capasso sul<br />

tracciato murario risultano, in virtù dei successivi ritrovamenti, in parte superate, sono<br />

tuttora valide le sue ipotesi sugli edifici di età greca e romana che insistevano su tale<br />

area. Nel sito, attualmente occupato dalla chiesa di Santa Maria Maggiore, testimonianze<br />

di una fratria degli Artenisii hanno fatto supporre al Capasso la presenza di<br />

un tempio di Diana (per i greci Artemis), la quale sicuramente era venerata dai napoletani<br />

in quanto sorella di Apollo che era una <strong>del</strong>le maggiori divinità per il popolo<br />

di Napoli. Più a sud, laddove sorge il palazzo Casacalenda, i resti di un muro circolare,<br />

leggibile tuttora nell’elevato <strong>del</strong>la fabbrica, appartenenti un tempo alla chiesa di<br />

Santa Maria <strong>del</strong>la Rotonda, “succeduta ad un tempio pagano” 13 , hanno fatto supporre<br />

la preesistenza di un culto, probabilmente, dedicato a Vesta, il cui tempio “sulle monete<br />

romane è rotondo” 14 . Altri rinvenimenti nel palazzo di Tiberio Coppola, che<br />

confinava con la chiesa suddetta, hanno testimoniato la presenza di una fratria sia degli<br />

Eumelidi sia dei Cumei 15 . Le teorie a riguardo sono differenti: mentre il Capasso<br />

è scettico sulla possibilità di un tempio officiato al culto di Vesta “di cui non vi è<br />

traccia” ed è più propenso a collocare in quel luogo la fratria degli Eumelidi 16 ; il Pane 17<br />

è più vicino all’ipotesi di un culto di Vesta nel luogo dove sorgerà la chiesa di Santa<br />

Maria <strong>del</strong>la Rotonda, per cui la fratria degli Eumelidi, comunque testimoniata in quel<br />

luogo, poteva avere la sua<br />

sede nel luogo dove oggi<br />

sorge la chiesa di Sant’Angelo<br />

a Nilo. Nella zona,<br />

dove oggi sorge la basilica<br />

di San Giovanni Maggiore,<br />

con molta probabilità vi era<br />

la fratria Antinoitica 18 intorno<br />

al tempio eretto da<br />

Adriano, amico di Antinoo,<br />

al quale i napoletani dedicarono<br />

una fratria <strong>del</strong>la<br />

4<br />

L’Università degli Studi di Napoli<br />

Federico II nel Centro Storico. 4<br />

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