reale e/o virtuale nelle scene pittoriche del pintoricchio

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794 GUERRA, La città universitaria di Napoli, ivi 1944. MELISURGO, L’università, le cliniche, gli istituti scientifici di Napoli, ivi 1944 NAPOLI, Napoli greco-romana, ivi 1959 PANE, Architettura del Rinascimento a Napoli, ivi 1937 PANE, Architettura dell’età barocca in Napoli, ivi 1939. PANE, Il Rinascimento nell’Italia Meridionale, Milano 1975 PANE, Napoli imprevista, Torino 1949 RUSSO, Napoli come città, ivi 1966 VENDITTI, L’architettura dell’Alto Medioevo, ivi 1969 VENDITTI, Urbanistica e architettura angioina, ivi 1969 L’Università nel Centro Storico di Napoli
LA SCRITTURA DELLO SPAZIO RAPPRESENTAZIONE DEL PENSIERO di MANUELA PISCITELLI Talvolta c’è meno pensiero nel discorso filosofico o nell’insegnamento che in un disegno. Jacques Derrida architettura, intesa come struttura e sintassi, forma e funzione, ha spesso un forte L’ valore simbolico, ponendosi come il luogo materiale in cui i fondamenti del pensiero trovano la loro concreta espressione nell’idea stessa del progetto. In tal senso, si costituisce come un procedimento di “scrittura dello spazio”, divenendo essa stessa un mezzo di rappresentazione e comunicazione di un pensiero non solo tecnico e spaziale, ma anche scientifico, filosofico, religioso, simbolico, della società che le ha prodotte. La percezione e l’interpretazione spazio sono strettamente dipendenti dalle nostre concezioni scientifiche e mutano, comportando di conseguenza la trasformazione dell'architettura nei tempi, nelle epoche ed al variare degli strumenti che ne consentono la realizzazione. Tali strumenti fondamentali che danno forma all'architettura non sono solo i materiali, le tecniche costruttive, le funzioni, ma soprattutto le concezioni spaziali e scientifiche. La conoscenza matematica, geometrica e scientifica dello spazio si trasforma in costruzione fisica, si concretizza attraverso l'architettura. In tale ottica le piramidi egizie possono essere lette come la materializzazione di alcune nozioni di geometria e di trigonometria, senza le quali la forma della piramide non sarebbe stata neppure concepibile. Allo stesso modo, il Pantheon può essere interpretato come il frutto di un calcolo geometrico sofisticatissimo, di una visione dello spazio e del calcolo sotto forma di geometria che evidentemente avevano i romani, e senza la quale l’edificio non sarebbe stato immaginabile neppure come forma mentale. Alcuni di questi rapporti tra la concezione scientifica dello spazio, le tecniche della rappresentazione e l’architettura sono evidenti, come quello tra l'universo tolemaico, la prospettiva e l'architettura dell'umanesimo, o quello tra 1 Piramide e sfinge, 2500 a. C. circa, Giza. 1
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