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"l'impegno" in formato pdf - Istituto per la storia della Resistenza e ...

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centrata sui temi del<strong>la</strong> motivazione e delle<br />

modalità didattiche: andare sui luoghi del<strong>la</strong><br />

memoria significa vivere un’es<strong>per</strong>ienza <strong>in</strong> cui<br />

è necessario colmare, con <strong>la</strong> mediazione dell’<strong>in</strong>segnante,<br />

<strong>la</strong> distanza tra il fruitore e il<br />

luogo, che deve essere sottoposto a valutazione<br />

come tutte le altre fonti, ricorrendo anche<br />

a testimoni (il cui racconto è da vagliarsi<br />

<strong>in</strong> chiave critica), a <strong>in</strong>tegrazioni di contesto<br />

e racconto <strong>per</strong> mezzo di fotografie, mappe,<br />

letture. Partico<strong>la</strong>re attenzione va posta,<br />

secondo il direttore, al<strong>la</strong> misura comunicativa:<br />

<strong>la</strong> visita a luoghi che sono stati teatro<br />

di eccidi e fatti di sangue non deve trasformarsi<br />

nel rovesciamento sui fruitori del peso<br />

dell’orrore, ma deve sensibilizzare e suscitare<br />

<strong>in</strong>teressi ricorrendo anche all’impatto<br />

emotivo, senza <strong>per</strong>ò farlo diventare preponderante.<br />

Nell’ultima parte del<strong>la</strong> lezione Pagano<br />

ha presentato un video prodotto dall’<strong>Istituto</strong><br />

e realizzato da Marta Ghelma e<br />

Marianna Ferraris re<strong>la</strong>tivo al sentiero che<br />

conduce all’alpe Fej di Rossa e agli episodi<br />

del<strong>la</strong> guerra resistenziale che accaddero sul<br />

<strong>per</strong>corso.<br />

Domenica 26 settembre si è svolta <strong>la</strong> prima<br />

lezione it<strong>in</strong>erante, sul sentiero che, partendo<br />

dal<strong>la</strong> carrozzabile Rimel<strong>la</strong> - San Gottardo,<br />

conduce <strong>in</strong> circa due ore di marcia al<strong>la</strong><br />

bocchetta di Campello. L’it<strong>in</strong>erario si snoda<br />

lungo <strong>la</strong> valle dell’Enderwasser, che collega<br />

il centro valsesiano con Campello Monti,<br />

attualmente frazione del comune di Valstrona<br />

(Vb), ma antico <strong>in</strong>sediamento fondato<br />

dai walser rimellesi che popo<strong>la</strong>rono il territorio<br />

dal XIII secolo.<br />

Nel <strong>per</strong>iodo resistenziale Rimel<strong>la</strong> divenne<br />

sede del comando partigiano del<strong>la</strong> Valsesia<br />

fra <strong>la</strong> f<strong>in</strong>e di gennaio e <strong>la</strong> metà di marzo del<br />

1944 e fu attaccata con un’<strong>in</strong>cursione aerea<br />

il 1 marzo, subendo successivamente, agli<br />

<strong>in</strong>izi di aprile, un duro rastrel<strong>la</strong>mento <strong>in</strong> cui<br />

furono distrutte parecchie baite. Attraverso<br />

ricostruzioni storiche, letture di passi, do-<br />

attività dell’<strong>Istituto</strong><br />

cumenti e testimonianze, Pagano ha evidenziato<br />

i temi fondamentali che emergono <strong>in</strong><br />

senso didattico, quali l’accoglienza del movimento<br />

partigiano e <strong>la</strong> convivenza con <strong>la</strong><br />

popo<strong>la</strong>zione, che pose problemi di condivisione<br />

delle risorse, l’organizzazione militare<br />

e il reclutamento, i collegamenti tra formazioni<br />

partigiane di aree e colore politico<br />

diversi, <strong>in</strong> partico<strong>la</strong>re il rapporto tra <strong>la</strong> formazione<br />

partigiana al comando di Moscatelli<br />

e quel<strong>la</strong> al comando di Filippo Maria<br />

Beltrami, i danni di guerra e le ri<strong>per</strong>cussioni<br />

sul sistema economico locale.<br />

Sabato 2 ottobre è stata effettuata <strong>la</strong> lezione<br />

sull’it<strong>in</strong>erario dell’alpe Fej di Rossa.<br />

Dopo il raduno a Balmuccia, il gruppo si è<br />

portato alle spalle del cimitero, dove sorge<br />

un monumento a ricordo dei c<strong>in</strong>que partigiani<br />

fuci<strong>la</strong>ti il 7 novembre 1944, e successivamente<br />

ha imboccato da Rossa il sentiero<br />

che porta all’alpe Fej, <strong>in</strong>vestita nello stesso<br />

giorno da un attacco nazifascista che<br />

provocò <strong>la</strong> morte di altri quattro partigiani<br />

<strong>in</strong> combattimento. Durante il <strong>per</strong>corso Enrico<br />

Pagano ha svolto una ricostruzione storica<br />

degli eventi resistenziali legati al territorio;<br />

Roberto Fantoni, membro del<strong>la</strong> commissione<br />

scientifica del Cai, ha illustrato le<br />

caratteristiche storico-artistiche del territorio<br />

di Rossa, soffermandosi <strong>in</strong> partico<strong>la</strong>re<br />

sulle importanti testimonianze presenti <strong>in</strong><br />

frazione Piana; Giulio Quazzo<strong>la</strong>, partigiano<br />

che si trovava all’alpe Fej il 7 novembre ’44,<br />

ha raccontato come sia scampato rocambolescamente<br />

al<strong>la</strong> cattura. Sul<strong>la</strong> strada del ritorno,<br />

dopo una sosta all’agriturismo del<strong>la</strong><br />

frazione Ra<strong>in</strong>ero, <strong>la</strong> comitiva è scesa al<strong>la</strong> frazione<br />

Oro di Boccioleto <strong>per</strong> <strong>in</strong>contrare P<strong>in</strong>o<br />

Cuccio<strong>la</strong>, anche lui partigiano all’epoca dei<br />

fatti e primo ad accorrere sul luogo dell’eccidio.<br />

Mercoledì 13 ottobre, nel<strong>la</strong> sede dell’<strong>Istituto</strong>,<br />

Elisa Malvestito ha condotto <strong>la</strong> prima<br />

parte del<strong>la</strong> seconda lezione teorica, <strong>in</strong>cen-<br />

108 l’impegno

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