"l'impegno" in formato pdf - Istituto per la storia della Resistenza e ...
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PIERO AMBROSIO (a cura di)<br />
“Il filo sp<strong>in</strong>ato ti <strong>la</strong>cera anche <strong>la</strong> mente”<br />
Catalogo del<strong>la</strong> mostra<br />
2010, pp. 120, € 10,00<br />
Il catalogo raccoglie i disegni del pittore Renzo Roncarolo, <strong>in</strong>ternato nei <strong>la</strong>ger tedeschi<br />
durante <strong>la</strong> seconda guerra mondiale, esposti nel<strong>la</strong> nuova edizione del<strong>la</strong> mostra<br />
“Il filo sp<strong>in</strong>ato ti <strong>la</strong>cera anche <strong>la</strong> mente”.<br />
Nei disegni realizzati <strong>per</strong> questa mostra, Renzo Roncarolo visualizzò drammaticamente<br />
<strong>la</strong> tragedia vissuta da una generazione di giovani soldati deportati nel 1943<br />
nei campi di concentramento nazisti.<br />
Il tragico espressionismo che <strong>per</strong>mea i disegni va oltre le radici colte che richiamano<br />
gli espressionismi di Ensor, Nolde, Munch - anche se “L’urlo” di Munch, che<br />
non ha suono, parrebbe emblema di questa rassegna - ca<strong>la</strong>to com’è, questo espressionismo,<br />
nel<strong>la</strong> tragica realtà del vissuto, fattosi cronaca, testimonianza di patimenti<br />
e di morte.<br />
Dal vuoto dei fogli, deso<strong>la</strong>tamente bianchi, il segno nero, sostanziale nel<strong>la</strong> resa del<br />
vero come <strong>in</strong> Guttuso, impone al<strong>la</strong> ribalta, e alle coscienze, stati estremi di sofferenze,<br />
sevizie, fame, oltraggi.<br />
Insistono i primi piani di volti attoniti e dis<strong>per</strong>ati, a rimarcare <strong>la</strong> validità <strong>in</strong>dividuale<br />
di <strong>per</strong>sone, non di numeri. Totale è il senso di solitud<strong>in</strong>e <strong>per</strong> ogni essere, negato<br />
nel<strong>la</strong> sua umanità, simbolo di solo dolore sottol<strong>in</strong>eato anche dal<strong>la</strong> sommarietà del<br />
segno.<br />
Integrante, <strong>in</strong> quest’epopea di muto martirio, <strong>la</strong> straziante resa di spazi e silenzi,<br />
specie recepibile nei disegni delle soste dei treni alle stazioni volute deserte, seque<strong>la</strong><br />
di vagoni bl<strong>in</strong>dati, ammasso di giovani vite, primo tragico atto del programmato<br />
genocidio (Stefania Stefani Perrone).<br />
Renzo Roncarolo nacque a Vercelli l’8 settembre 1916. Professore di disegno, richiamato<br />
alle armi nel 1940, nel settembre 1943 fu catturato dai tedeschi a Verona e<br />
deportato <strong>in</strong> Germania, dapprima nel <strong>la</strong>ger di Fürstenberg (dove rifiutò di aderire<br />
al<strong>la</strong> Repubblica sociale), poi <strong>in</strong> quello di Cottbus e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e <strong>in</strong> quello di Dreil<strong>in</strong>den.<br />
Dopo le prime durissime settimane di fame e freddo, fu occupato come manovale <strong>in</strong><br />
una fabbrica a Teltow, poi, grazie alle sue capacità tecniche, fu dest<strong>in</strong>ato ad un reparto<br />
di disegnatori meccanici. Nel gennaio del 1945, avendo reagito ai soprusi di<br />
un civile, fu <strong>in</strong>carcerato, rischiando di morire a causa delle angherie. Liberato, fu<br />
nuovamente <strong>in</strong>viato al <strong>la</strong>ger.