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"l'impegno" in formato pdf - Istituto per la storia della Resistenza e ...

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to di tutto il mondo civile, sua eccellenza il<br />

generale Diaz».<br />

Poi, dispose un aiuto pecuniario <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />

fondazione a Tor<strong>in</strong>o di un istituto <strong>per</strong> i militari<br />

ciechi, <strong>in</strong> onore dello stesso, «il quale<br />

condusse gli eserciti italiani al<strong>la</strong> più grande<br />

delle vittorie» 45 .<br />

Mentre a Versailles si discutevano i trattati<br />

di pace, sottoscrisse, a nome del<strong>la</strong> cittad<strong>in</strong>anza,<br />

un p<strong>la</strong>uso a Sonn<strong>in</strong>o, m<strong>in</strong>istro degli<br />

Esteri, che «con dignità e fermezza ha sostenuto<br />

e sostiene i sacri diritti dell’Italia<br />

e le sue rivendicazioni <strong>in</strong>tegrali dalle Alpi all’Adriatico»<br />

46 .<br />

Degni di nota erano stati i ricordi un soldato,<br />

prigioniero degli austroungarici dopo<br />

Caporetto, apparsi ne “La Risaia” del 18<br />

gennaio 1919: «Nel<strong>la</strong> mia tristezza osservavo<br />

i miei compagni di viaggio: passavano a<br />

gruppi, molti <strong>in</strong> fi<strong>la</strong> <strong>in</strong>diana, ma tutti senza<br />

par<strong>la</strong>re, a testa bassa, strisciando faticosamente<br />

i piedi e zoppicando [...] Qualcuno<br />

non potendo più proseguire, si gettava a<br />

terra, risoluto a non rialzarsi a qualunque<br />

costo [...] Una pagnotta da due kg ogni quattro,<br />

poi un grosso mestolo di brodaglia». Nel<br />

campo di concentramento erano r<strong>in</strong>chiusi<br />

2.500 italiani. Per raggiungerne un altro,<br />

quello di Wittenberg, viaggiarono su un treno<br />

sco<strong>per</strong>to <strong>per</strong> tre giorni con tem<strong>per</strong>ature<br />

gelide; a loro «<strong>la</strong> decima parte di una pagnotta<br />

e un po’ di acqua calda ogni ventiquattro<br />

ore». Al<strong>la</strong> frontiera, subirono un<br />

bagno di dis<strong>in</strong>fezione e <strong>la</strong> tosatura con macch<strong>in</strong>e<br />

elettriche. Arrivarono il 13 novembre<br />

sistemati <strong>in</strong> sessanta <strong>per</strong> vagone.<br />

Marilena Vittone<br />

La <strong>storia</strong>, molto toccante, era emblematica<br />

del<strong>la</strong> vita di stenti trascorsa <strong>in</strong> prigionia.<br />

Sul giornale vennero pure pubblicate le<br />

<strong>la</strong>mentele <strong>per</strong> l’«orrendo pane vercellese,<br />

bigia e fetente misce<strong>la</strong>, mentre l’epidemia di<br />

<strong>in</strong>fluenza a decorso benigno, dicono i comunicati<br />

prefettizi, <strong>in</strong>fierisce e le mortalità si<br />

susseguono con un crescendo <strong>in</strong>quietante,<br />

non si tratta più dell’opportunità, ma del<strong>la</strong><br />

necessità di avere un pane migliore. F<strong>in</strong>ita<br />

<strong>la</strong> guerra i nostri governanti si preparano a<br />

f<strong>in</strong>ire gli italiani». In poche righe, si annunciava<br />

<strong>la</strong> morte di Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg<br />

con questa annotazione: «Sono<br />

vittime di quello stesso militarismo che ha<br />

portato al macello milioni di altre vite oscure».<br />

Per il congresso del<strong>la</strong> Lega contad<strong>in</strong>a di<br />

San Genuario i socialisti chiesero «smobilitazione<br />

generale, ristabilimento di tutte le<br />

libertà, ritiro delle truppe alleate dal<strong>la</strong> Russia,<br />

amnistia generale ai condannati <strong>per</strong> reati<br />

politici o che hanno att<strong>in</strong>enza con <strong>la</strong> guerra»<br />

47 .<br />

L’onorevole Maffi, l’8 febbraio, scrisse<br />

l’articolo “Aboliamo davvero <strong>la</strong> pena di morte”,<br />

tratteggiando un bi<strong>la</strong>ncio negativo: «Carceri<br />

militari, compagnie e reggimenti speciali,<br />

reparti di segregazione rigurgitano di poveri<br />

tubercolosi militari, rei di non aver assentito,<br />

di non essersi fatti complici rassegnati e<br />

docili al delitto compiuto da chi li voleva ad<br />

ogni costo costr<strong>in</strong>gere alle improbe fatiche<br />

del<strong>la</strong> vita militare, rei di aver tenuto quel<strong>la</strong><br />

forma di resistenza semipassiva».<br />

Nelle campagne e nelle risaie ripresero le<br />

45 ASC, Verbali del Consiglio comunale, 5 dicembre 1918.<br />

46 ASC, Verbali del Consiglio comunale, 6 marzo 1919. Ne “La Risaia”, l’11 gennaio 1919,<br />

M<strong>in</strong>imus [Giuseppe Pedrotti, avvocato socialista] aveva scritto: «Neanche uno di quei pr<strong>in</strong>cipi<br />

di Wilson, che costituirebbero le f<strong>in</strong>alità idealistiche del<strong>la</strong> guerra, avrà s<strong>in</strong>cera attuazione<br />

nel trattato di pace».<br />

47 “La Risaia”, 25 gennaio 1919.<br />

42 l’impegno

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