"l'impegno" in formato pdf - Istituto per la storia della Resistenza e ...
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Corso di aggiornamento “Il Risorgimento al c<strong>in</strong>ema”<br />
<strong>in</strong>gredienti del c<strong>in</strong>ema di genere, su una narrazione<br />
<strong>in</strong> cui ad essere dom<strong>in</strong>ante è l’aspetto<br />
storico e politico.<br />
All’utilizzo del tema risorgimentale <strong>in</strong><br />
chiave celebrativa del fascismo portato avanti<br />
dal c<strong>in</strong>ema di regime negli anni trenta,<br />
risponde specu<strong>la</strong>rmente il c<strong>in</strong>ema degli anni<br />
quaranta, con o<strong>per</strong>e quali “Piccolo mondo<br />
antico” (1941), di Mario Soldati, e “Un garibald<strong>in</strong>o<br />
al convento” (1942), di Vittorio De<br />
Sica, <strong>in</strong> cui il Risorgimento, <strong>in</strong> maniera uguale<br />
e contraria, è sì metafora di qualcos’altro,<br />
ma <strong>in</strong> questo caso si fa portatore di un messaggio<br />
fortemente antifascista e ant<strong>in</strong>azista:<br />
ancora una volta il passato diviene strumento<br />
<strong>per</strong> par<strong>la</strong>re criticamente del presente. Nel<br />
film di De Sica ciò avviene nelle forme del<strong>la</strong><br />
commedia sentimentale, dietro alle quali si<br />
nasconde una posizione di ferma opposizione<br />
nei confronti dell’autorità politica, che<br />
emerge di pari passo con <strong>la</strong> progressiva presa<br />
di coscienza da parte delle giovani protagoniste<br />
del<strong>la</strong> realtà che le circonda e<br />
con il loro schierarsi, come tutti gli altri <strong>per</strong>sonaggi<br />
positivi del film, a fianco del garibald<strong>in</strong>o<br />
rifugiatosi al convento. Anche nel<br />
film di Soldati, tratto dal romanzo omonimo<br />
di Antonio Fogazzaro e ambientato negli anni<br />
c<strong>in</strong>quanta dell’Ottocento, gli spunti antitedeschi<br />
e antifascisti emergono dal piano<br />
storico-politico del racconto, con l’opposizione<br />
di Franco e dei suoi amici patrioti all’<strong>in</strong>vasore<br />
austriaco, duro e autoritario, che trova<br />
un corrispettivo sul piano del<strong>la</strong> <strong>storia</strong><br />
<strong>in</strong>dividuale nel <strong>per</strong>sonaggio del<strong>la</strong> zia di Franco<br />
e nel suo ostaco<strong>la</strong>re, con eguale durezza<br />
e autoritarismo, il matrimonio del nipote con<br />
Luisa.<br />
Il riferimento diretto nel<strong>la</strong> costruzione dell’immag<strong>in</strong>e<br />
c<strong>in</strong>ematografica al<strong>la</strong> cultura figurativa<br />
e pittorica, presente tanto nel film di<br />
De Sica che <strong>in</strong> quello di Soldati, regista che<br />
nelle o<strong>per</strong>e successive accentuerà l’attenzione<br />
al raggiungimento del<strong>la</strong> <strong>per</strong>fezione<br />
formale, abbandonando del tutto il realismo<br />
storico ancora presente agli <strong>in</strong>izi, è un’altra<br />
delle caratteristiche comuni al c<strong>in</strong>ema risorgimentale<br />
di quegli anni, che trova <strong>la</strong> sua più<br />
raff<strong>in</strong>ata e riuscita realizzazione nei film sul<br />
Risorgimento di Luch<strong>in</strong>o Visconti, oggetto<br />
del<strong>la</strong> seconda lezione del corso, svoltasi venerdì<br />
12 novembre.<br />
In “Senso” (1954), tratto dal racconto<br />
omonimo di Camillo Boito, il tema centrale<br />
del tradimento, presente tanto sul piano del<strong>la</strong><br />
<strong>storia</strong> sentimentale tra Livia Serpieri (Alida<br />
Valli) e Franz Mahler (Farley Granger),<br />
quanto su quello politico a danno dei patrioti<br />
che combattono gli austriaci, viene utilizzato<br />
da Visconti <strong>per</strong> def<strong>in</strong>ire il Risorgimento<br />
come occasione <strong>per</strong>duta, come rivoluzione<br />
tradita, <strong>per</strong>ché non si è caratterizzato come<br />
autentica rivoluzione popo<strong>la</strong>re. Il fatto<br />
che il c<strong>in</strong>ema di argomento risorgimentale<br />
utilizzi <strong>la</strong> mess<strong>in</strong>scena di eventi storici come<br />
strumento di riflessione <strong>per</strong> comprendere il<br />
presente è anche <strong>in</strong> questo caso confermato<br />
dal fatto che, par<strong>la</strong>ndo di Risorgimento<br />
come rivoluzione mancata, Visconti allude<br />
<strong>in</strong>dubbiamente al<strong>la</strong> <strong>Resistenza</strong>, def<strong>in</strong>ita dal<strong>la</strong><br />
storiografia dell’epoca come secondo Risorgimento,<br />
provocando l’<strong>in</strong>tervento del<strong>la</strong><br />
censura e il conseguente taglio di alcune<br />
scene del film considerate troppo esplicitamente<br />
polemiche e politiche.<br />
La grandezza di Visconti consiste nell’aver<br />
amalgamato <strong>in</strong> “Senso”, con estrema<br />
raff<strong>in</strong>atezza e maestria, le due direzioni <strong>in</strong> cui<br />
procede il racconto: <strong>la</strong> <strong>storia</strong> d’amore tra<br />
Livia e Franz, spesso preponderante, e il<br />
contesto del<strong>la</strong> terza guerra d’<strong>in</strong>dipendenza<br />
combattuta dagli italiani contro gli austriaci,<br />
che a tratti sembra accantonato <strong>per</strong> <strong>la</strong>sciare<br />
spazio al<strong>la</strong> vicenda dei due amanti, ma<br />
che sempre ritorna a rappresentare l’istanza<br />
morale del film, a fronte dell’immoralità dei<br />
protagonisti. Raccontando un momento<br />
storico tutto sommato marg<strong>in</strong>ale nell’ambi-<br />
a. XXX, n. s., n. 2, dicembre 2010 113