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"l'impegno" in formato pdf - Istituto per la storia della Resistenza e ...

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attività dell’<strong>Istituto</strong><br />

Corso di aggiornamento<br />

“Il Risorgimento al c<strong>in</strong>ema”<br />

In occasione delle celebrazioni <strong>per</strong> il 150 o<br />

anniversario dell’Unità d’Italia, l’<strong>Istituto</strong> ha<br />

organizzato nel mese di novembre a Varallo,<br />

un corso di aggiornamento artico<strong>la</strong>to <strong>in</strong><br />

tre <strong>in</strong>contri, rivolto agli <strong>in</strong>segnanti ma a<strong>per</strong>to<br />

a tutti gli <strong>in</strong>teressati, <strong>in</strong> cui Orazio Paggi,<br />

critico c<strong>in</strong>ematografico, ha analizzato i più<br />

significativi film di argomento risorgimentale<br />

del<strong>la</strong> <strong>storia</strong> del c<strong>in</strong>ema italiano, a partire<br />

dal c<strong>in</strong>ema muto delle orig<strong>in</strong>i f<strong>in</strong>o agli anni<br />

settanta. Il <strong>per</strong>corso seguito ha evidenziato<br />

come il tema sia sempre affrontato dai registi<br />

di ogni epoca con l’<strong>in</strong>tento di restituire<br />

nel<strong>la</strong> sua oggettività il dato storico, documentando<br />

con realismo gli eventi, ma nel<br />

contempo dandone un’<strong>in</strong>terpretazione che<br />

ne metta <strong>in</strong> re<strong>la</strong>zione gli elementi fondanti<br />

con <strong>la</strong> realtà storica, politica, culturale contemporanea.<br />

Pur essendo ogni o<strong>per</strong>a c<strong>in</strong>ematografica<br />

che tratti del Risorgimento profondamente<br />

diversa dalle altre <strong>per</strong> cifra stilistica,<br />

estetica e contenuti, il filo conduttore<br />

che le unisce può essere r<strong>in</strong>tracciato, accanto<br />

al<strong>la</strong> figura di Garibaldi, quasi sempre<br />

presente nel<strong>la</strong> sua statura mitica di eroe, nel<br />

tentativo di guardare al passato <strong>per</strong> par<strong>la</strong>re<br />

del e al presente.<br />

Nel primo appuntamento, svoltosi venerdì<br />

5 novembre, Orazio Paggi, mostrando <strong>per</strong><br />

<strong>in</strong>tero i film muti “La presa di Roma” (1905),<br />

di Filoteo Alber<strong>in</strong>i, e “Il piccolo garibald<strong>in</strong>o”<br />

(1909), di regista anonimo (o meglio,<br />

mostrandone tutti i frammenti conservati),<br />

ha evidenziato, <strong>in</strong> partico<strong>la</strong>re <strong>in</strong> merito al<br />

primo dei due film, che <strong>in</strong>augura <strong>la</strong> produzione<br />

c<strong>in</strong>ematografica italiana, il parallelismo<br />

tra nascita del<strong>la</strong> settima arte e nascita del<strong>la</strong><br />

nazione, r<strong>in</strong>venibile nel fatto che il c<strong>in</strong>ema<br />

ai suoi albori si appropria del racconto dell’evento<br />

fondativo di un Paese.<br />

I film italiani del primo Novecento che<br />

cercano di rappresentare realisticamente il<br />

Risorgimento, pur al di sotto di una struttura<br />

presa <strong>in</strong> prestito al romanzo storico che<br />

richiama spesso anche gli stilemi del western<br />

americano, si propongono di recu<strong>per</strong>arne i<br />

valori allo scopo di contribuire al<strong>la</strong> formazione<br />

di un’identità nazionale ancora assente<br />

<strong>in</strong> un paese di recente formazione e lo fanno<br />

con l’avallo del<strong>la</strong> politica, che com<strong>in</strong>cia<br />

ad accorgersi di quale prezioso strumento<br />

<strong>per</strong> rivolgersi alle masse possa essere il c<strong>in</strong>ema.<br />

I concetti di dovere, abnegazione, sacrificio<br />

emergono dalle vicende risorgimentali<br />

portate sullo schermo, dalle quali scompaiono<br />

le contrapposizioni ideologiche e le frizioni<br />

che pure caratterizzano il Risorgimento,<br />

<strong>per</strong> <strong>la</strong>sciare spazio ad una visione corale<br />

degli eventi attorno al<strong>la</strong> quale <strong>la</strong> società<br />

dell’epoca possa trovare aggregazione.<br />

Prende così forma una sorta di pedagogia<br />

<strong>la</strong>ica che fa del<strong>la</strong> patria il proprio fulcro<br />

e che, <strong>in</strong> partico<strong>la</strong>re ne “L’apoteosi”, ultimo<br />

dei sette tableaux vivants <strong>in</strong> cui si artico<strong>la</strong><br />

l’impegno 111

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