"l'impegno" in formato pdf - Istituto per la storia della Resistenza e ...
"l'impegno" in formato pdf - Istituto per la storia della Resistenza e ...
"l'impegno" in formato pdf - Istituto per la storia della Resistenza e ...
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
<strong>in</strong> biblioteca<br />
Recensioni e segna<strong>la</strong>zioni<br />
Angelo Del Boca<br />
La <strong>storia</strong> negata<br />
Il revisionismo e il suo uso politico<br />
Vicenza, Neri Pozza, 2009, pp. 384, € 20,00.<br />
Del Boca affronta uno dei fenomeni più<br />
controversi e diffusi del<strong>la</strong> recente storiografia<br />
italiana: l’uso politico del<strong>la</strong> <strong>storia</strong>, che non<br />
ha risparmiato nessuna delle grandi questioni<br />
del<strong>la</strong> nostra <strong>storia</strong> nazionale e viene def<strong>in</strong>ito<br />
dal curatore del libro come «<strong>la</strong> più vasta<br />
e subdo<strong>la</strong> offensiva tesa al<strong>la</strong> cancel<strong>la</strong>zione<br />
del<strong>la</strong> memoria storica». Il libro analizza ad<br />
uno ad uno i grandi temi del revisionismo<br />
italiano: dal Risorgimento e dal processo di<br />
unificazione italiana al ventennio fascista e<br />
al<strong>la</strong> figura del duce, dall’espansione coloniale<br />
italiana al<strong>la</strong> questione cattolica, dal<strong>la</strong><br />
Shoah e dal negazionismo al<strong>la</strong> delegittimazione<br />
del Pci e dell’attacco al<strong>la</strong> <strong>Resistenza</strong><br />
italiana. Del Boca si avvale del contributo di<br />
dieci tra i maggiori storici italiani che <strong>in</strong>segnano<br />
da decenni nelle più qualificate università<br />
del nostro Paese e sono considerati,<br />
ciascuno nel proprio campo, tra i migliori del<strong>la</strong><br />
nostra attuale storiografia.<br />
Il libro, dopo il saggio <strong>in</strong>troduttivo del suo<br />
curatore, si apre con il contributo di Mario<br />
Isnenghi, che si occupa del Risorgimento e<br />
dell’unificazione italiana. Nell’elencare i casi<br />
più rilevanti di revisionismo, dedica partico<strong>la</strong>re<br />
attenzione al “Garibaldi” di Indro Montanellie<br />
e Mario Nozza, libro <strong>in</strong> cui Montanelli<br />
si vanta di non dichiarare le fonti bibliografiche<br />
né di aggiungere note «<strong>per</strong>ché seducono<br />
i professori di <strong>storia</strong> ma <strong>in</strong>fastidiscono il<br />
lettore comune», pretendendo qu<strong>in</strong>di di «essere,<br />
semplicemente, credibili e creduti sul<strong>la</strong><br />
paro<strong>la</strong> <strong>in</strong> base a un’acquisita autorità di cronisti».<br />
Il saggio si conclude con l’esame delle<br />
o<strong>per</strong>e di Sergio Romano, Fausta Garav<strong>in</strong>i e<br />
Sergio Pellicciari.<br />
A seguire Nico<strong>la</strong> Labanca riflette sul<strong>la</strong> <strong>storia</strong><br />
coloniale italiana e sull’ost<strong>in</strong>ato tentativo<br />
di rivalutazione del passato coloniale italiano,<br />
che dà seguito al mito “italiani bravi gente”<br />
e al<strong>la</strong> conv<strong>in</strong>zione che <strong>in</strong> fondo, <strong>in</strong> Africa,<br />
“era meglio quando c’eravamo noi”. Labanca<br />
analizza i <strong>la</strong>vori di Franco Bald<strong>in</strong>i, Indro<br />
Montanelli, Arrigo Petacco e Domenico Quirico.<br />
Nico<strong>la</strong> Tranfaglia si dedica al ventennio<br />
fascista e al<strong>la</strong> vasta biografia su Benito Mussol<strong>in</strong>i<br />
di Renzo De Felice, da più parti considerato<br />
uno dei massimi studiosi dell’argomento,<br />
a cui viene <strong>in</strong>oltre riconosciuta un’ampiezza<br />
e una ricchezza di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e notevole,<br />
il quale sembra, <strong>per</strong>ò, dopo un trentennio di<br />
studi dedicati al fascismo, subirne un certo<br />
fasc<strong>in</strong>o. Tranfaglia accusa lo storico reat<strong>in</strong>o<br />
di m<strong>in</strong>imizzare l’uso del<strong>la</strong> violenza fascista<br />
nell’ascesa al potere e nel consolidamento<br />
del regime. Nel saggio si sottol<strong>in</strong>ea come De<br />
Felice tenda a presentare il fascismo non<br />
come una dittatura feroce ma come un regime<br />
autoritario <strong>in</strong> qualche modo adeguato al<strong>la</strong><br />
lotta contro il comunismo e accettabile, almeno<br />
f<strong>in</strong>o al<strong>la</strong> scelta sbagliata dell’alleanza<br />
con Hitler e al<strong>la</strong> guerra contro le democrazie<br />
occidentali.<br />
A par<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> guerra di Mussol<strong>in</strong>i dal 1940<br />
al 1943 è Giorgio Rochat, il quale afferma che<br />
a. XXX, n. s., n. 2, dicembre 2010 133