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"l'impegno" in formato pdf - Istituto per la storia della Resistenza e ...

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ENRICO MILETTO<br />

Arrivare da lontano<br />

L’esodo istriano, fiumano e dalmata<br />

nel Biellese, nel Vercellese e <strong>in</strong> Valsesia<br />

2010, pp. 288, € 15,00<br />

Il volume raccoglie un approfondito <strong>la</strong>voro di ricerca che con rigore metodologico<br />

e grande passione l’autore ha svolto att<strong>in</strong>gendo sia alle fonti archivistiche e documentarie,<br />

sia a un significativo numero di <strong>in</strong>terviste raccolte presso i protagonisti<br />

dell’esodo. Questa ricerca segue quel<strong>la</strong> analoga che lo stesso autore aveva già<br />

condotto qualche anno fa, nel territorio tor<strong>in</strong>ese.<br />

Difficile riannodare i fili che hanno tessuto le storie di quanti da un <strong>la</strong>to si sono<br />

sentiti rifiutati da una terra improvvisamente non più patria e dall’altro sradicati dal<strong>la</strong><br />

terra d’orig<strong>in</strong>e.<br />

Nei molti anni di silenzio sono emersi da un <strong>la</strong>to solo le memorie dolorose e <strong>per</strong>sonali<br />

degli esuli, dall’altro solo contributi con un marcato taglio polemico-politico;<br />

<strong>in</strong> entrambi i casi tali documenti non hanno contribuito a creare una coscienza storica<br />

nel Paese.<br />

Il <strong>la</strong>voro presentato è <strong>in</strong>vece un equilibrato <strong>in</strong>treccio tra i ricordi <strong>per</strong>sonali, gli album<br />

di famiglia e i documenti ufficiali, gli articoli di giornale, le illustrazioni dell’epoca,<br />

da cui emergono le condizioni degli esuli <strong>in</strong> un territorio <strong>in</strong> precario equilibrio tra<br />

sentimenti di collettiva diffidenza e di soggettiva umanità. Una <strong>in</strong>tegrazione lenta<br />

ma effettiva, una progressiva conquista di legittimità ad essere un comune cittad<strong>in</strong>o.<br />

Negli ultimi anni va detto che si è ricom<strong>in</strong>ciato a scrivere dell’esodo con un approccio<br />

più scientifico che, pur partendo dal<strong>la</strong> memoria dei s<strong>in</strong>goli, cerca di collocare il<br />

sentire soggettivo <strong>in</strong> un contesto di più ampio respiro, che affronta anche l’imbarazzo<br />

di una certa storiografia.<br />

È quanto viene evidenziato nel<strong>la</strong> ricerca di Enrico Miletto, che nell’analisi del<strong>la</strong> realtà<br />

vercellese ritrova le dicotomie del<strong>la</strong> più complessa <strong>storia</strong> dell’esodo costituita da<br />

dolore e gioia, dis<strong>per</strong>azione e s<strong>per</strong>anza, rifiuti e umiliazioni, accoglienza e solidarietà.<br />

Pag<strong>in</strong>e di <strong>storia</strong> <strong>per</strong> alcuni aspetti ancora molto vic<strong>in</strong>a a noi e <strong>per</strong> altri già lontana;<br />

proprio <strong>per</strong> questo è necessario dedicare spazio e tempo non solo <strong>per</strong> commemorare,<br />

ma anche <strong>per</strong> rileggere e riflettere con maggiore oggettività, riprendendo il tema<br />

assai più ampio e sempre attuale dei conf<strong>in</strong>i e delle separazioni (Gianni Oliva).

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