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Periodico elettronico di informazione motociclistica<br />
PRoVE nEWS <strong>Moto</strong>GP DAKAR SPoRt<br />
Dakar 2012. V<strong>it</strong>a da ufficiali e<br />
v<strong>it</strong>a da soldati nelle retrovie<br />
di Piero Batini | La giornata di “riposo” obbligata determinata<br />
dall’annullamento della sesta tappa concede ai Piloti un’occasione<br />
insperata per tirare il fiato. Un break utile, forse antipatico al solo<br />
Coma...<br />
La giornata di “riposo”<br />
obbligata determinata<br />
dall’annullamento della<br />
sesta tappa concede ai Piloti<br />
un’occasione insperata per<br />
tirare il fiato. non è una vera<br />
e propria giornata di riposo,<br />
come lo sarà domenica 8 gennaio,<br />
ma è comunque un break<br />
utile, forse antipatico al solo<br />
Marc Coma che ha di fatto una<br />
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giornata di gara in meno per ristabilire l’equilibrio agonistico e rilanciare<br />
le proprie azioni per il successo finale. Ma questa è la v<strong>it</strong>a,<br />
sempre abbondantemente imprevedibile, alla Dakar. Una v<strong>it</strong>a che<br />
non è uguale per tutti, in pista come al bivacco. Per un pilota ufficiale<br />
che corre per vincere, o almeno per ottenere un buon piazzamento,<br />
la responsabil<strong>it</strong>à è notevole. Giocarsi tutto in una sola<br />
gara, e quindi centrare o mancare un obiettivo che si ripresenterà<br />
solo un anno dopo, è un bagaglio senz’altro pesante, ed è giusto<br />
che tutto attorno al pilota ruoti come un orologio perchè non gli<br />
resti che... dare il gas. Per il Coma o per il Despres, cosi come<br />
per un ridotto numero di concorrenti che si sono guadagnati una<br />
buona reputazione e sono sostenuti da investimenti adeguati, la<br />
v<strong>it</strong>a della Dakar è tutto sommato buona. innanz<strong>it</strong>utto, salvo imprevisti,<br />
essendo i più veloci e partendo sempre tra i primi, arrivano di<br />
buon’ora al bivacco di fine tappa. Diciamo, quando le tappe non<br />
sono eccezionalmente lunghe o difficili (o tutt’e due) nel primo pomeriggio,<br />
ad ora di pranzo come nel caso della accorciata tappa di<br />
Fiambala. Al bivacco trovano la propria organizzazione, il camion<br />
o il furgone ufficiale, i mezzi di assistenza (da quando le assistenze<br />
sono tutte “terrestri”, i più “ricchi” in Sud America possono permettersi<br />
anche un camper al segu<strong>it</strong>o, che diventa l’albergo quotidiano<br />
e che sost<strong>it</strong>uisce la tenda di africana memoria). Consegnano<br />
la moto al meccanico e non ci pensano più sino al mattino dopo,<br />
a meno che non sia richiesto loro di collaudare una regolazione o<br />
un’importante pezzo sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o.<br />
Si ripuliscono e si rifocillano (un team che si rispetti ha sempre<br />
un piatto di pasta pronto per il Pilota, e se non è questo la tavola è<br />
comunque imband<strong>it</strong>a) e possono passare in branda per il riposino<br />
pomeridiano, in attesa che il sole smetta di dardeggiare sul bivacco).<br />
Poi si passa alle operazioni di “routine”: la lettura cr<strong>it</strong>ica del<br />
roadbook della tappa successiva, un po’ di strategia con la Squadra<br />
e, prima di andare a cena, magari anche le cure del massaggatore<br />
o del fisioterapista.<br />
23 Gennaio<br />
2012<br />
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Anno<br />
02<br />
numero<br />
45<br />
<strong>Sport</strong><br />
v<strong>it</strong>a da ufficiali<br />
Per quelli che ufficiali non lo<br />
sono, quelli che hanno risparmiato<br />
sino all’ultimo euro per<br />
partecipare e che non hanno<br />
potuto permettersi nessun<br />
extra (ed a volte neanche certi<br />
“must” come un mecanico<br />
al segu<strong>it</strong>o) spesso la v<strong>it</strong>a al<br />
bivacco inizia proprio a questo<br />
punto, quando la giornata<br />
volge al termine, e c’è quella<br />
successiva da organizzare<br />
pensando all’obbligatorietà di<br />
concedersi almeno qualche ora<br />
di sonno. Per questi la v<strong>it</strong>a della<br />
Dakar è davvero dura. Bravi o<br />
no, spesso hanno trascorso in<br />
sella un tempo anche doppio<br />
rispetto ai “ViP”, la moto devono<br />
cercare di tenerla insieme<br />
facendo tutto da soli, e la<br />
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