sentenza - Linkiesta

Alla luce di quanto sin'ora esposto, appare, pertanto, pacifica l'appartenenza di
MANDALARI Vincenzo al sodalizio criminale - in una posizione, peraltro, apicale -,
poiché, nel suo caso, è il diretto conversante che, ignaro dell'attività di intercettazione,
rende dichiarazioni auto accusatorie.
Al contenuto delle numerosissime conversazioni intercettate deve aggiungersi la
partecipazione altrettanto certa di MANDALARI, perché supportata da servizi di
osservazione e pedinamento, a summit e riunioni tra I ndranghetisti.
Inoltre, MANDALARI Vincenzo è chiamato a rispondere anche dei reati di cui ai capi
55), 57) e 75).
Quanto al primo dei detti capi di imputazione, attiene a vicende usurarie che hanno
interessato, in primis, il rapporto Mandalari Vincenzo - lorino Rocco - Stretti Francesco
(capi 55, contestato a MANDALARI Vincenzo - IORINO Rocco; capo 56, contestato a
MANDALARI Nunziato; capo 57, contestato a MANDALARI Vincenzo).
Anche in questo caso, si sono rivelate preziose le attività d'intercettazione, grazie alle quali
è stato possibile dare corpo alla vicenda che può essere sinteticamente ripercorsa nei
termini che seguono, dovendosi rimandare per la completa ricostruzione degli episodi alle
pagine 628 e seguenti della richiesta del pubblico ministero.
Iorino Rocco aveva ricevuto da MANDALARI Vincenzo un prestito di circa Euro
150.000,00 per porre in essere un'operazione immobiliare; Iorino aveva, inoltre, ricevuto
da Mandalari la proprietà di 14 boxes (valutati circa 200 mila éuro) che non riusciva a
vendere e, perciò, proponeva di restituire a Mandalari; quest'ultimo, a sua volta, suggeriva
a Iorino la seguente operazione: Mandalari si sarebbe ripreso i 14 box e avrebbe venduto a
Iorino un negozio a Corbetta valutandolo € 70.000; inoltre Iorino dovrà corrispondere al
suo creditore (Mandalari) la somma di € 20.000 a titolo di interessi e il tutto veniva
arrotondato a € 100.000.
Iorino, non essendo in grado di far fronte al debito di 100 mila euro, prospettava a
Mandalari altra operazione: Iorino era creditore di circa € 200.000 nei confronti di Stretti
Francesco, titolare del Bar Ricci sito in Milano via Napo Torriani n. 1, per cui suggeriva a
Mandalari di subentrare (in parte) nel credito e poi, avvalendosi della forza di
intimidazione esercitata da Manda1ari, di imporre a Stretti condizioni capestro in modo di
indurlo a cedere al duo Mandalari - Iorino il bar, cosa che puntualmente avveniva
nell'aprile 2009, quando il bar era acquistato da Mandalari Nunziato (fratello di
Vincenzo).
Il primo accenno all'episodio qui in esame avviene il 14.4.08 nel corso di una
conversazione ambientale tra Iorino e Mandalari 4 •
A più riprese Mandalari affermava di non poter dar corso all'operazione proposta
(cessione credito vantato nei confronti del titolare del bar Ricci e richiesta d'interessi
usurari) da Iorino in quanto sotto i riflettori della Autorità Giudiziaria
Per tale ragione Mandalari avrebbe preferito intrattenere rapporti solo con Iorino ("Paolo a
me come scappa uno starnuto, mi scattano le manette!").
4 Cfr. Rich. PM p. 629 ss. per gli stralci di conversazioni qui commentati.
000147