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sentenza - Linkiesta

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dell' autovettura di quest'ultimo, rimanendo insieme fino alle successive ore 01.20 circa,<br />

allorché SANFILIPPO e MUIA scendevano, mentre gli altri proseguivano insieme.<br />

Durante il tragitto, gli occupanti avevano modo di affrontare, come già visto, alcune<br />

problematiche di 'ndrangheta: la prima era quella dei doni da fare a chi riceve delle doti,<br />

regola questa che secondo MANDALARI non era mai stata abolita, mentre, secondo<br />

SANFILIPPO e sulla base della sua esperienza, non era più seguita; la seconda era quella<br />

relativa ai rapporti con le locali di riferimento in Calabria ed ai rapporti che con esse<br />

bisognava avere al momento della concessione delle doti ad un affiliato: MANDALARI<br />

ribadiva per l'ennesima volta il concetto che, avendo tra i suoi affiliati anche appartenenti<br />

alla 'ndrina di Rosarno come lo stesso MUIÀ, non poteva non sentire prima il responsabile<br />

del locale di riferimento.<br />

Nel caso di MUIÀ, infatti, egli specificava di aver parlato con OPPEDISANO Michele e<br />

solo dopo aver avuto da lui il benestare, con la comunicazione dei tre nomi che fanno la<br />

"copiata", aveva "operato". (vds. prog 3936 e 3937 25.07.2009).<br />

Le vacanze estive del 2009 nei paesi d'origine erano state ricche di incontri per gli affiliati<br />

alla "Lombardia": finalmente si giungeva ad una decisione sui nuovi assetti.<br />

Il momento cruciale era stato il summit di Paderno Dugnano più volte citato con la<br />

votazione di ZAPPIA Pasquale come nuova figura di MASTRO GENERALE.<br />

Tra i "votanti" c'era anche ASCONE Rocco.<br />

In quel contesto si era colta l'assenza di rappresentanti della locale di Erba che, come si<br />

dirà in seguito, avevano uno strettissimo legame con la famiglia OPPEDISANO.<br />

MANDALARI e PANETTA, il 12 ottobre, si trovavano in automobile e conteggiavano le<br />

locali presenti all' evento ed il numero approssimativo dei partecipanti, visto che<br />

MANDALARI si doveva occupare degli aspetti organizzativi.<br />

Veniva menzionato la locale di Erba e MANDALARI affermava: .." Là se la vede Rocco..gli<br />

dissi Rocco andiamo insieme o andate solo a Erba ".<br />

Effettivamente, Rocco ASCONE, aderendo a quanto detto dal MANDALARI, il 27 ottobre<br />

2009, raggiungeva il maneggio di Erba, ove incontrava Pasquale VARCA.<br />

In occasione dell'incontro venivano captati alcuni importanti dialoghi all'interno dei locali<br />

del maneggio di Erba, nel corso delle quali i due argomentavano circa l'influenza esercitata<br />

dalla 'ndrangheta sulle aziende che operano in Lombardia e dei dissidi venutisi a creare<br />

in occasione di una non meglio specificata"assemblea regionale".<br />

Rocco ASCONE e Pasquale VARCA, nella circostanza, affermavano di non essere<br />

intenzionati a cambiare una condotta ormai statuita da 60 anni.<br />

Rocco ASCONE, inoltre, partecipava agli incontri avvenuti presso gli orti di Novate: ad<br />

esempio, il 25 ottobre 2008 era presente con gli altri componenti la locale ( SCRIVA Biagio,<br />

MIGALE Antonio, DE' MARCO Salvatore, MUIA Francesco) e con MICHELE<br />

OPPEDISANO cl. 69.<br />

Per definire ulteriormente la personalità di ASCONE è utile richiamare la conversazione<br />

telefonica - progressivo 1262 del 05.06.2008 autovettura MANDALARI - ove si<br />

evidenziava come l'imputato fosse stato invitato da MANDALARI Vincenzo a compiere<br />

un atto intimidatorio sulle vetrine degli uffici della VOLPI Scavi di VOLPI Maurizio.<br />

In conclusione, appare pienamente provata la partecipazione, a livello direttivo, al<br />

sodalizio criminoso descritto al capo 1 della rubrica.<br />

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