sentenza - Linkiesta

Tuttavia, si trattava di procedure poste in essere in favore non delle cooperative o delle
imprese che avevano realizzato gli interventi edificatori, ma degli acquirenti dei singoli
edifici, in forza delle disposizioni di cui all'art. 31, commi 45 e seguenti, della legge n.
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Non aveva dunque torto, il Sindaco, a ritenere la procedura un po' sporca, benché si fosse
reso disponibile ad acconsentirne la realizzazione.
La ricostruzione qui operata ha avuto una importante conferma anche dal Tribunale del
Riesame di Milano con l'ordinanza emessa in data 18.08.10, alla quale, ancora una volta, si
fa integrale rinvio.
Si rinvia inoltre per la rassegna delle IInumerose rilevanti anomalie e singolarità" del
procedimento tecnico amministrativo seguito dal Comune di Borgarello alla
Consulenza Tecnica disposta su impulso del PM datata 29.07.2010 e versata nel fascicolo
processuale.
Deve, ora, darsi conto di quanto dichiarato dagli imputati nel corso degl interrogatori cui
sono stati sottoposti.
Introini - cfr verbale del 25.10.2010 assunto per rogatoria dal GIP di Voghera - ammetteva
di aver avuto il ruolo dall'interno della procedura per partecipare al bando d'asta di
preparare due offerte per la partecipazione al bando che aveva scaricato da internet,
allegando al bando le due "camerali" e consegnando i due documenti all'amministratore
della società PFP, Paolillo che gli aveva indicato le due diverse cifre da apporre nelle due
offerte, attività che l'imputato Introini aveva compiuto nella sua qualità di consulente
poiché all'epoca lavorava quale vicedirettore della filiale di Binasco della Banca di Credito
Cooperativo.
Precisava che Paolillo gli aveva chiesto un consiglio sulle due cifre da offrire per capire se
potevano essere compatibili con il valore dell'area, riservandosi il Paolillo di decidere nel
prosieguo quale presentare, perché mancavano ancora dieci giorni alla chiusura dei
termini. Negava, inoltre, di aver mai parlato con il sindaco di Borgarello pur avendolo
conosciuto in un locale. Ammetteva di aver discusso della vicenda con Chiriaco, suo
cliente da lunga data, dopo il bando e anche prima. perché gli aveva chiesto se avesse
preparato per il Paolillo la documentazione.
Quanto a quest'ultimo, ammetteva di conoscerlo dal 2004-2005 in quanto cliente della
banca quando la società PFP era una sas, per poi lasciare l'istituto di credito quando la
I 45. I comuni possono cedere in proprietà le aree comprese nei piani approvati a norma della legge 18 aprile 1962, n.
167, ovvero delimitate ai sensi dell'articolo 51 della legge 22 ottobre 1971, n. 865, già concesse in diritto di superficie
ai sensi dell'articolo 35, quarto comma, della medesima legge n. 865 del 197J. Le domande di acquisto pervenute dai
proprietari di alloggi ubicati nelle aree non escluse, prima della approvazione della delibera comunale, conservano
efficacia. (...)
47. La trasformazione del diritto di superficie in diritto di piena proprietà sulle aree può avvenire a seguito di proposta
da parte del comune e di accettazione da Darte dei sinioli proprietari dei/i alloggi. e loro pertinenze, per la quota
mi//esimale corrispondente, dietro pagamento di un corrispettivo determinato ai sensi del comma 48.
Dalla lettura del disposto legislativo sopra riportato. sembra che l'applicazione procedura in argomento sia riservata
al diretto beneficio dei singoli proprietari degli alloggi realizzati su aree già concesse, al momento della sua
promulgazione. in diritto di superficie. Appare dunque assolutamente impropria la sua applicazione estensiva anche
al/a trasformazione in diritto di proprietà di un 'area sulla quale non sia stato ancora concesso il diritto di superficie.
peraltro in favore dell 'impresa, che ne avrebbe lucrato i benefici economici sul mercato immobiliare, e non dei singoli
acquirenti degli alloggi.
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