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sentenza - Linkiesta

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Rizzuto (KR), contestata al Fiore GENTILE ci. 61, con la misura cautelare -Operazione<br />

Ghibli-l·<br />

Nel pomeriggio dell' 11 luglio 2009/Pasquale VARCA riceveva presso il maneggio di Erba,<br />

la visita di due uomini giunti a bordo di una autovettura Audi A3, targata DR 375 SV; i tre<br />

si intrattenevano a discutere, avendo cura di allontanarsi da altre persone presenti<br />

nell'area, benché fossero persone di famiglia per il VARCA.<br />

Uno dei soggetti veniva riconosciuto in GENTILE Fiore, nato a Isola Capo Rizzuto il<br />

30.09.1973, cugino di GENTILE Fiore (ci. 1961). L'imputato, tra l'altro, era stato controllato<br />

sulla medesima autovettura già nel febbraio 2009, nel centro di Rho. La visita era sempre<br />

legata alle richieste di sostegno economico della famiglia GENTILE agli altri affiliati.<br />

appena il caso di ricordare che un aspetto certamente rivelatore dell'appartenenza al fenomeno<br />

mafioso è il farsi carico delle spese di giustizia nonché il mantenimento economico delle<br />

famiglie degli associati detenuti; soprattutto è da evidenziare che dal tenore degli atti<br />

redatti dagli agenti operanti emerge chiaro che essi avevano ben distinta la figura<br />

dell'imputato da quella del cugino omonimo, sicché è del tutto da escludere una qualche<br />

confusione tra i due.<br />

Si diceva del coinvolgimento di GENTILE Fiore in episodi di attentati incendiari, uno di<br />

questi era commesso in danno di un altro affiliato appartenente alla locale di Rho,<br />

BANDIERA Gaetano. Infatti, in data 24.10.2008, BANDIERA Gaetano denunciava presso i<br />

Carabinieri di Rho, il danneggiamento a mezzo incendio del proprio veicolo.<br />

Dalle conversazioni registrate a partire dal 17.10.2008 sul veicolo di PISCIONERI<br />

Giuseppe, emergeva che quest'ultimo e GENTILE Fiore erano stati gli autori dell'incendio<br />

in questione: si tratta della intercettazione ambientale n. 2056, -n. 2142, e soprattutto la n.<br />

2143 e la n. 2144 registrate proprio mentre GENTILE Fiore bruciava l'automobile di<br />

Bandiera ("prima che mi piscio e poi gli brucio la macchina, prima gli faccio la pipi e poi gli brucio<br />

la macchina... mettila là"), tutte dettagliatamente indicate nella richiesta del P.M. alla cui<br />

lettura si rimanda per non appesantire eccessivamente la presente <strong>sentenza</strong>.<br />

In conclusione, devono, ancora una volta, richiamarsi le argomentazioni già svolte<br />

trattando della indubbia portata probatoria delle conversazioni intercettate in ambientale,<br />

visto che non è neanche ipotizzabile che nei discorsi tra sodali, che parlano sicuri di non<br />

essere ascoltati, si inventi qualche circostanza magari per fini - chissà perché - calunniosi,<br />

nonché le valutazioni già svolte trattando dei criteri da cui si desume in generale la<br />

partecipazione alla associazione mafiosa e, in particolare, quelle circa la non necessità ai<br />

fini del giudizio di sussistenza del reato contestato della commissione di reati fine<br />

specifici, della attribuzione di specifiche "doti" o della esistenza di specifiche ricadute<br />

economiche a vantaggio del ricorrente.<br />

Alla luce degli elementi raccolti, quindi, deve ritenersi conclamata la penale responsabilità<br />

di Fiore GENTILE in ordine alla sua partecipazione alla associazione di cui al capo 1 di<br />

imputazione.<br />

Il prevenuto, inoltre, risponde anche della contestazione cristallizzata al capo 31) della<br />

imputazione, concernente la cessione a tale Luigi di una pistola per il prezzo di € 100,00.<br />

Ebbene, dal tenore della intercettazione ambientale n. 2720 registrata sul veicolo di<br />

PISCIONERI Giuseppe il 30.11.2008 si evinceva chiaramente che GENTILE Fiore<br />

disponeva di armi da fuoco.<br />

In particolare emergeva che il giudicabile possedeva una "piccola", che PISCIONERI<br />

chiedeva di prestare temporaneamente a SPINELLI Antonio "che deve fare un lavoro... un<br />

paio di giorni" in quanto poi "ci porta la parte nostra" (nel corso della conversazione in esame<br />

i due fanno anche riferimento ai furti di bancomat, ai quali stava partecipando SPINELLI<br />

Antonio, coadiuvando Pietro, ossia MANGANI Peter).<br />

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