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sentenza - Linkiesta

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che io venivo a conoscenza della presenza sul cantiere di questi escavatori non perché<br />

Pavone mi forniva i dati al fine di regolarizzare il rapporto tramite un formale contratto di<br />

noleggio, ma perché parlando con le altre dipendenti della Perego, che redigevano i<br />

rapportini relativi ai mezzi presenti sui cantieri, di tanto in tanto venivano indicate targhe<br />

che apparivano strane in quanto non inserite nell'ambito del parco mezzi della Perego. A<br />

quel punto io personalmente mi preoccupavo di evidenziare la necessità di regolarizzare il<br />

rapporto tramite un formale contratto di noleggio, e rappresentavo questa esigenza io a<br />

Pavone, il quale a questo punto mi diceva di predisporre un contratto, senza dare molta<br />

importanza alle cose. In sostanza sembravo più io preoccupata di sanare una situazione di<br />

irregolarità piuttosto che chi di fatto svolgeva le funzioni di amministratore del gruppo,<br />

ovviamente Strangio invece aveva tutto l'interesse di avere i contratti. Specifico infatti che<br />

i dati per redigere i rapportini erano forniti direttamente da Strangio, che era il fornitore<br />

del singolo mezzo".<br />

Annotava ancora la Galbusera come Strangio ostentasse rapporti di grande confidenza e<br />

cordialità con il socio di riferimento del Gruppo, Perego Ivano, nel cui ufficio entrava<br />

senza farsi annunciare.<br />

Quanti ai rapporti con tutti gli altri, dipendenti, autotrasportatori, e camionisti che<br />

gravitavano intorno all'azienda, soccorrono le lucidissime affermazioni di Annalisa la<br />

Porta:<br />

"l'atteggiamento che ho notato e che mi ha subito colpito è stato quello che Strangio si<br />

poneva nei confronti dell'azienda, pur non avendolo mai visto prima, come se fosse il<br />

titolare, mentre per tutti gli altri, per esempio fornitori, clienti, autotrasportatori e altri<br />

dipendenti prima di poter colloquiare con il Perego oppure con il Pavone dovevano fare<br />

anticamera, o essere annunciati tramite centralino, Strangio come arrivava andava<br />

direttamente da Pavone o, quando c'era, da Perego senza farsi annunciare, con l'aria<br />

appunto di essere lui il padrone del posto".<br />

Identiche osservazioni formulava Chiara Pisano, che identificava come da padrone<br />

l'atteggiamento mantenuto da Strangio in azienda:<br />

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