20.06.2013 Views

sentenza - Linkiesta

sentenza - Linkiesta

sentenza - Linkiesta

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Anche in questo caso la natura usuraria del rapporto appare di palmare evidenza, pur<br />

dovendosi rilevare - e questo varrà in punto erogazione pena - come le cifre mosse non .<br />

siano di rilievo assoluto.<br />

SQUILLACIOTI Antonio, inoltre, deve rispondere di due imputazioni concernenti la<br />

violazione della legge armi.<br />

La prima, in concorso con TARANTINO Luigi, di cui si tratterà la posizione associativa a<br />

breve, riguarda un sequestro di armi avvenuto a Desio il 30.12.2008.<br />

L'azione degli investigatori permetteva il rinvenimento delle armi, parti di esse, munizioni<br />

ed esplosivi analiticamente descritte in seno al capo 4) dell'imputazione, cui ovviamente si<br />

rimanda.<br />

In breve:<br />

Le intercettazioni telefoniche e ambientali hanno consentito di rinvenire un vero e proprio<br />

arsenale a disposizione della locale di Legnano, custodito da Luigi Tarantino.<br />

Il giorno 22 dicembre 2008, venivano registrate una serie di conversazioni da cui si<br />

desumeva che TEDESCO Cosimo si era dato a precipitosa fuga mentre si trovava<br />

nell'appartamento di Milano in via Mossotti nr. l, dove la madre di BELNOME Antonino<br />

vive e svolge attività di custode.<br />

Il fatto metteva in allarme tutti i componenti della consorteria e iniziavano una serie di<br />

chiamate intervenute di notte<br />

Alle ore 01.21, SQUILLACIOTI Cosimo cercava di telefonare al figlio SQUILLACIOTI<br />

Antonio e, in attesa che questi rispondesse, venivano registrate in ambientale alcune frasi<br />

pronunciate da Cosimo che lasciavano desumere in maniera chiara il suo coinvolgimento e<br />

quello del figlio in merito alla detenzione illecita di armi. In particolare Cosimo faceva<br />

riferimento a due pistole che suo nipote aveva dato al figlio SQUILLACIOTI Antonio e che<br />

lo stesso nascondeva presso la sua abitazione.<br />

VETRANO Salvatore, informato da TEDESCO Amedeo, informava a sua volta<br />

TARANTINO Luigi dell'accaduto, il quale immediatamente telefonava a SQUILLACIOTI<br />

Antonio senza riuscire a parlarci poiché quest'ultimo aveva il telefono spento.<br />

Alle ore 06.30 circa, Antonio lo richiamava chiedendo il motivo della sua telefonata.<br />

TARANTINO Luigi gli riferiva che glielo avrebbe spiegato in seguito e, nella circostanza,<br />

gli chiedeva di farsi dare le chiavi da Angelo, identificato in BEGALLI Angelo, dipendente<br />

della SCV Termoidraulica, e di farsi trovare per le ore 17.00 al magazzino.<br />

Alle ore 08.20 TARANTINO Luigi veniva chiamato da BEGALLI Angelo, il quale diceva di<br />

essere in compagnia di SQUILLACIOTI Antonio; i due nella conversazione facevano<br />

riferimento alle chiavi di una baracca blu e si davano appuntamento per le 16.00 del<br />

pomeriggio.<br />

Dal tracciato del GPS installato sull'autovettura in uso a TARANTINO, si accertava che il<br />

luogo in cui era ubicata la baracca blu era la via Salvo D'Acquisto del Comune di Desio. Si<br />

trattava di un'area recintata in cui si trovavano dei camion intestati alla ditta SVC<br />

TERMOIDRAULICA (di proprietà della famiglia SQUILLACIOTI) e un container di colore<br />

blu.<br />

000525

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!