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miti sogni misteri - il portale di "rodoni.ch"

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!!!!MITI,!S&GNI!E!MISTE*I<br />

'<br />

0on A necessario ricordare che la poesia lirica riprende e prolun4a <strong>il</strong> @ito. .4ni poesia A uno<br />

sXorVo per 1IC1(S1( <strong>il</strong> lin4ua44io, in altri ter@ini per aGolire <strong>il</strong> lin4ua44io corrente, <strong>di</strong> tutti i<br />

4iorni, e per inventare un nuovo lin4ua44io, personale e privato, in ulti@a analisi -(/1(,..<br />

Ma la creaVione poetica, proprio co@e la creaVione lin4uistica, i@plica l'aGoliVione del te@po,<br />

della storia concentrata nel lin4ua44io, e tende verso <strong>il</strong> ricupero della situaVione para<strong>di</strong>siaca<br />

pri@or<strong>di</strong>ale, [uando -I C1(SVS -M.0,S0(SM(0,(, [uando <strong>il</strong> MS--S,. non esisteva<br />

perché non esisteva coscienVa del te@po, @e@oria della durata te@porale. Lo si <strong>di</strong>ce<br />

d'altronde ancora o44i8 per un 4rande poeta <strong>il</strong> passato non esistee <strong>il</strong> poeta scopre <strong>il</strong> @ondo<br />

co@e se assistesse alla cos@o4onia, co@e se Xosse conte@poraneo del pri@o 4iorno della<br />

creaVione. \a un certo punto <strong>di</strong> vista si pub <strong>di</strong>re che o4ni 4rande poeta 1IIS' <strong>il</strong> @ondo,<br />

perché si sXorVa <strong>di</strong> vederlo co@e se <strong>il</strong> te@po e la storia non esistessero8 sin4olare richia@o al<br />

co@porta@ento del 9pri@itivoB e dell'uo@o delle societY tra<strong>di</strong>Vionali.<br />

Ma c'interessa soprattutto la XunVione @itolo4ica della lettura, perché essa costituisce un<br />

Xeno@eno speciXico del @ondo @oderno, sconosciuto alle altre civ<strong>il</strong>tY. La lettura sostituisce<br />

non soltanto la letteratura orale J ancora viva nelle co@unitY rurali dell'(uropa J @a anche la<br />

narraVione dei @iti nelle societY arcaiche. ( la lettura, Xorse ancor piZ che lo spettacolo, riesce<br />

a provocare una rottura della durata e conte@poranea@ente una 9uscita dal te@poB. ]uando<br />

le44e un ro@anVo poliViesco per 9a@@aVVareB <strong>il</strong> te@po o [uando penetra in un universo<br />

te@porale estraneo che un [ualsiasi ro@anVo 4li rappresenta, <strong>il</strong> lettore @oderno A proiettato<br />

Xuori dalla sua durata e inserito in altri rit@i, vive altre storie. La lettura costituisce una 9via<br />

Xac<strong>il</strong>eB, nel senso che oXXre la possiG<strong>il</strong>itY <strong>di</strong> @o<strong>di</strong>Xicare con poco sXorVo l'esperienVa te@poralee<br />

la lettura A la \I-,1ShI.0( per eccellenVa del @oderno, 4li per@ette l'<strong>il</strong>lusione <strong>di</strong> una<br />

MS\1.0S0hS \(L ,(MM. in cui possia@o supporre a Guon <strong>di</strong>ritto un se4reto desiderio<br />

<strong>di</strong> sottrarsi al <strong>di</strong>venire i@placaG<strong>il</strong>e che conduce alla @orte.<br />

La <strong>di</strong>Xesa dal ,e@po che o4ni co@porta@ento @itolo4ico ci rivela, @a che in eXXetti A<br />

consustanViale alla con<strong>di</strong>Vione u@ana, la ritrovia@o travestita soprattutto nelle<br />

\I-,1ShI.0I, nei <strong>di</strong>verti@enti dell'uo@o @oderno. Mroprio in [uesti si @isura la ra<strong>di</strong>cale<br />

<strong>di</strong>XXerenVa Xra le culture @oderne e <strong>il</strong> resto della civ<strong>il</strong>tY. In o4ni societY tra<strong>di</strong>Vionale un<br />

[ualsiasi 4esto responsaG<strong>il</strong>e riproduceva un @odello @itico, transu@ano, e, <strong>di</strong> conse4uenVa,<br />

si svol4eva in un te@po sacro. Il lavoro, i @estieri, la 4uerra, l'a@ore, erano cose sacre. Il<br />

rivivere cib che 4li dAi e 4li eroi avevano vissuto jin <strong>il</strong>lo te@porej si traduceva in una<br />

sacraliVVaVione dell'esistenVa u@ana, che cos_ co@pletava la sacraliVVaVione del cos@o e della<br />

vita. ]uesta esistenVa sacraliVVata, aperta sul /rande ,e@po, poteva essere @olte volte<br />

Xaticosa, @a era altrettanto ricca <strong>di</strong> si4niXicatoe in o4ni caso, non era schiacciata dal te@po. La<br />

vera 9caduta nel te@poB co@incia con la desacraliVVaVione del lavoroe soltanto nelle societY<br />

@oderne l'uo@o si sente pri4ioniero del proprio @estiere, perché non pub piZ sXu44ire al<br />

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