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u@ana sia la liGeraVione da [uesta esperienVa. \i conse4uenVa, prendere coscienVa
dell'illusione cos@ica non vuol dire, in India, scoprire l'universalitY del nulla, @a
se@plice@ente che o4ni esperienVa nel @ondo e nella storia A priva di validitY ontolo4icae
[uindi che la nostra condiVione u@ana non deve essere considerata co@e un Xine in sé. Ma,
una volta ac[uisita tale presa di coscienVa, l'indZ non si ritira dal @ondoe altri@enti l'India
sareGGe da @olto te@po sco@parsa dalla storia, dal @o@ento che la conceVione della j@a:aj
A accettata dall'i@@ensa @a44ioranVa de4li indZ. La presa di coscienVa della dialettica della
j@a:aj non conduce necessaria@ente all'ascesi e all'aGGandono di o4ni esistenVa sociale e
storica, @a si traduce 4eneral@ente in un atte44ia@ento co@pleta@ente diverso, [uello
rivelato da lrishna ad Srmuna nella jHha4avad /itaj8 continuare a ri@anere nel @ondo e
partecipare alla storia, @a 4uardandosi Gene dall'accordare alla storia un valore assoluto. MiZ
che invitarci a rinunciare alla storia, il @essa44io della jHha4avad /itaj ci rivela il pericolo
dell'I\.LS,1IS della storia. ,utto il pensiero indZ insiste su [uesto punto preciso8
l'i4noranVa e l'illusione non consistono nel VIV(1( nella storia, @a nel C1(\(1( alla realtY
ontolo4ica della storia. Co@e aGGia@o 4iY detto, il @ondo, anche se illusorio J perché in
perpetuo divenire J A nondi@eno una creaVione divina. Snche il @ondo A sacro @a,
paradossal@ente, si scopre la sacralitY del @ondo soltanto dopo aver scoperto che A un
94iocoB divino. L'i4noranVa, e [uindi l'an4oscia e la soXXerenVa, sono nutrite dalla credenVa
assurda che [uesto @ondo perituro e illusorio rappresenti la realtY ulti@a.
1itrovia@o una dialettica si@ile nei conXronti del te@po. `Ua -econdo la jMaitr:Jdpanishadj,
Hrah@a, l'(ssere Sssoluto, si @aniXesta conte@poranea@ente sotto due aspetti polari8 il
te@po e l'eternitY.
L'i4noranVa consiste nel vedere soltanto il suo aspetto ne4ativo, la te@poralitY. La 9cattiva
aVioneB, co@e dicono 4li indZ, non consiste nel vivere nel te@po, @a nel credere che non
esista null'altro al di Xuori del te@po. -i A divorati dal te@po, dalla storia, non perché si vive
nel te@po @a perché si crede alla realtY del te@po e [uindi si di@entica o si dispreVVa
l'eternitY.
0on A necessario prolun4are le nostre consideraVioni perché non ci sia@o proposto di
discutere la @etaXisica indZ né di opporla ad alcune XilosoXie europee, @a soltanto di scoprire
cib che un indZ potreGGe dirci sull'an4oscia conte@poranea. (d A si4niXicativo che, 4iudicata
sia nella prospettiva delle culture arcaiche sia nell'oriVVonte della spiritualitY indZ, l'an4oscia
ci riveli il si@Golis@o della @orte.
Vista e 4iudicata da4li SL,1I, dai non europei, la nostra an4oscia rivela inXatti lo stesso
si4niXicato che noi europei vi aGGia@o 4iY trovato8 l'i@@inenVa della @orte. Ma l'identitY di
vedute tra noi e 4li SL,1I si Xer@a a [uesto punto. InXatti, per i non europei la @orte non A né
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