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!!!!MITI,!S&GNI!E!MISTE*I
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ancora in /er@ania. SnVi, erano alta@ente 9civiliB, anVitutto nel senso ovvio del ter@ine `ora
sappia@o che o4ni societY costituisce una civiltYa, @a soprattutto nei conXronti di altri
9pri@itiviB, [uali 4li Sustraliani, i Mi4@ei, i Iue4ini. ,ra [uesti ulti@i e i Hrasiliani o 4li
guron esaltati dai via44iatori e da4li ideolo4i esisteva una diXXerenVa para4onaGile a [uella
che separa il paleolitico dal neolitico inXeriore o addirittura dall'etY del GronVo.
I veri pri@itivi, i 9piZ pri@itivi Xra i pri@itiviB, sono stati scoperti e descritti aGGastanVa tardi.
@a la loro scoperta, avvenuta in pieno positivis@o, non ha avuto ripercussioni sul @ito del
Guon selva44io. `Ua Il Guon selva44io che veniva accostato a @odelli dell'antichitY classica e
anche all'a@Giente GiGlico era una vecchia conoscenVa.
L'i@@a4ine @itica di un 9uo@o naturaleB. al di lY della storia e della civiltY, non si era @ai
co@pleta@ente cancellata e durante il Medioevo si Xuse con il paradiso terrestre che tentb lo
spirito avventuroso di tanti navi4atori. Il ricordo dell'(tY dell'.ro aveva ossessionato
l'antichitY a partire da (siodo, e 4iY .raVio vedeva nei GarGari la pureVVa della vita patriarcale
e provava la nostal4ia di un'esistenVa se@plice e sana in seno alla natura. `ca Il @ito del Guon
selva44io sostitu_ e prolun4b se@plice@ente il @ito dell'(tY dell'.ro, cioA della M(1I(hI.0(
\(/LI I0IhI. S credere a4li ideolo4i e a4li utopisti del 1inasci@ento, l'(tY dell'.ro era stata
perduta per colpa della 9civiltYBe lo stato d'innocenVa, di Geatitudine spirituale dell'uo@o
pri@a della caduta, del @ito paradisiaco, diventa nel @ito del Guon selva44io lo stato di
pureVVa, di liGertY e di Geatitudine dell'uo@o ese@plare in seno a una natura @aterna e
4enerosa. .ra, in [uesta i@@a4ine della natura pri@ordiale si riconoscono a4evol@ente le
caratteristiche di un paesa44io paradisiaco. `fa Ci colpisce suGito un particolare8 il 9Guon
selva44ioB descritto dai navi4atori ed esaltato da4li ideolo4i appartiene in @olti casi a una
societY di canniGali, e i via44iatori non ne Xanno @istero. Mietro Martire ha incontrato dei
canniGali nelle Indie .ccidentali `CaraiGia e sulla costa del VeneVuelae e [uesto non 4li ha
tuttavia i@pedito di parlare di (tY dell'.ro. \urante il suo secondo via44io in Hrasile `ODfPJ
ODDDa gans -tades Xu per nove @esi pri4ioniero dei ,upinaGae la relaVione che puGGlicb nel
ODDK descrive con @olti particolari il canniGalis@o dei suoi catturatori, di cui Xece anche
sin4olari incisioni in le4no. dn altro esploratore, .. \apper, illustrb il proprio liGro con
nu@erose incisioni rappresentanti le diverse operaVioni dei pasti canniGaleschi nel Hrasile. `Da
La jgistoire d'un vo:a4e Xait en la terre de Hrésil, autre@ent dite S@éri[uej di sean de Lér:
`ODQWa Xu letta e annotata da Montai4ne, che espri@e il suo parere sul canniGalis@o dicendo
9piZ GarGaro @an4iare un uo@o vivo che @an4iarlo @ortoB. /arcilaso de la Ve4a, i cui
jCo@entarios reales [ue tratan del ori4en de los Incasj erano apparsi nel OQLP e nel OQOK,
vedeva addirittura nell'I@pero de4li Inca il tipo ese@plare dello -tato ideale e proponeva la
GontY e la XelicitY de4li indi4eni co@e @odello per il @ondo europeo. `Qa /arcilaso de la Ve4a
a44iun4e che pri@a della do@inaVione de4li Inca il canniGalis@o i@perversava ovun[ue nel
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