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La Buona Scuola

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una fase indubbiamentedelicata nella crescita deinostri ragazzi. È anche perquesto che si parla di scuolamedia come “anello debole”del nostro sistema,ma questa affermazionenon trova completamenteriscontro nei dati ufficiali(come quelli di Invalsi, adesempio) e non tiene inconsiderazione le grandidifferenze territoriali nelfunzionamento degli “istituticomprensivi”: questisono stati creati per riunirealmeno una scuola dell’infanzia,una scuola primariaed una scuola secondariadi primo grado vicinesul territorio, e voluti proprioper rendere efficace lacontinuità didattica nellascuola dell’obbligo.L’organizzazione dellascuola secondaria disecondo grado è statafortemente semplificatadalla recente riforma:ora esistono 6 tipi di licei,11 indirizzi per gli istitutitecnici, e 8 per quelli professionali.Una parte delpiano di studi viene poi rimessaalla decisione dellesingole istituzioni scolastiche:si tratta della quotadi autonomia, che variadal 20% rispetto all’orariocomplessivo per il bienniodei licei al 35% e 40% delsecondo biennio e quintoanno per i professionali.Questa quota però deveessere gestita utilizzandol’organico di cui l’istituto èdotato oppure attraversodocenti non nell’organicodella scuola, retribuiti attraversorisorse accessorie(come il MOF o i Fondi 440).<strong>La</strong> riduzione di questi fondinegli ultimi anni (vedi Capitolo6) non ha però permessoa molti istituti scolasticidi utilizzare lo strumentodell’autonomia, anche perla difficoltà di reclutare docenticompetenti su materiediverse da quelle dellastruttura ordinamentaletradizionale.Infine, per capire in profondità“cosa si impara ascuola” è invece necessarioconsultare le indicazioninazionali. Sono state recentementeaggiornate edefiniscono gli obiettivididattici per ogni disciplinain termini di competenzeda acquisire, e voluteper superare quelli cheerano i “Programmi Ministeriali”:il punto non è piùdescrivere meticolosamentequali contenuti devonoapprendere i nostri ragazzi,ma definire obiettivi diapprendimento e traguardididattici moderni.Anche in questo caso, l’efficaciadelle indicazioni nazionalidipende dalla loropiena applicazione. Saràimportante quindi sviluppareazioni per facilitareun’applicazione meno laboriosada parte delle scuole,e per permettere a chi hatrovato soluzioni efficaci einnovative di metterle a disposizionedi tutti gli altri.Il sistema corrente è quindi“in corso di digestione” daparte dalle scuole. Significache non è ancora arrivatoalla sua piena realizzazionee che per alcuni elementinon è possibile ancora verificarel’impatto - ad esempio,solo dal prossimo annoè prevista la prima maturitàdi studenti dei nuoviindirizzi per le scuole secondarie.Ciò detto, è evidenteche vi sono parti efasi del nostro sistema diistruzione più deboli dialtre, e dobbiamo lavorarenel rafforzarle.Il sistema di istruzione italianonon va assolutamentestravolto. Al contrario, sitratta di creare le condizioniper una attuazione pienadi quella autonomiaordinamentale, già previstadal sistema.È per questo che ciò chestiamo introducendo nellealtra parti di questo Piano(Cap. 1, Cap. 3) sarà crucialeanche in relazione all’attuazionedell’autonomiaordinamentale, perché ciòche si impara a scuoladipende più dalla pienacapacità delle scuole diorganizzare le proprie risorseche da imposizioni100

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