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La Buona Scuola

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tà di catturare il meglio di ciòche avviene fuori dalla scuola,e portarlo ai nostri ragazzi.<strong>La</strong> creazione di organici funzionali,poi, offrirà alle scuoleuno strumento di integrazioneche va in due direzioni. Anzituttouna integrazione orizzontale,tra reti di scuole che condividonoi docenti dell’organicofunzionale, e attraverso di loropossono più facilmente costruireprogettualità congiunte ocondividere buone prassi.E poi una integrazione verticale:parte dei docenti dell’organicofunzionale potrannoessere impiegati per affrontareuno dei punti deboli del nostrosistema: gli snodi di passaggio,in particolare quelli tra scuoladell’infanzia e scuola elementare,e ancor più tra elementaree media e tra media e superiore.È lì che si riscontranoi principali problemi: in uscitadalle elementari i ragazziscontano il passaggio repentinoa insegnamenti fortementecaratterizzati; in entrata nellesuperiori, dove si addensagran parte della dispersionescolastica, i ragazzi scontanol’incompleto orientamento, lanecessità di riadattarsi a contestie metodi diversi e un’offertaformativa che non semprerisponde alle loro attese didiscipline pratiche.I docenti dell’organico funzionale,attraverso la comunicazionecon i colleghi degli altricicli, e attraverso il potenziamentodell’orientamento, possonocatalizzare l’integrazionedelle scuole proprio su questipunti vulnerabili.COME È ORGANIZZATO IL NOSTROSISTEMA DI ISTRUZIONE?Dal 2006, l’obbligo diistruzione in Italia è di 10anni, ovvero dai 6 ai 16 anni,ed è “finalizzato a consentireil conseguimento di un titolodi studio di scuola secondariasuperiore o di una qualificaprofessionale di durata almenotriennale entro il diciottesimoanno di età” (legge 296).Come previsto dalla legge133/2008, la struttura delnostro sistema di istruzioneè disciplinata da specificiregolamenti sotto forma diDecreti del Presidente dellaRepubblica.I regolamenti contengonogli indirizzi di studio e,per ogni indirizzo, i quadriorari e la relativa autonomiae flessibilità. In pratica,tutte le informazioni sucome è organizzato il nostrosistema, passando - ad esempio- per quante tipologie diliceo sono previste, quanteore di matematica si studianonegli istituti tecnici, qualivariazioni sono previste perle classi a tempo pieno nellascuola primaria, e quanta autonomiahanno le scuole.Nel 2008 questi regolamentihanno rappresentato unaforte azione di razionalizzazionee semplificazionedel nostro sistema, che oraè organizzato in due cicli. Ilprimo ciclo, che comprendescuola dell’infanzia, scuolaprimaria e scuola secondariadi primo grado (le “scuolemedie”), è pensato per darecontinuità allo sviluppo deiragazzi, anche se non in manieramarcata come avvienenel Nord Europa.Nella scuola primaria nonsono previsti orari obbligatoridi insegnamento settimanaleper le discipline:questa è lasciata all’autonomiascolastica, per permettereai singoli collegidei docenti di aggregarele discipline in ambiti disciplinari,e ai docenti dimodulare l’insegnamentoper rafforzare trasversalitàe interconnessioni. Molticonsiderano la scuola primariail punto forte del sistemaitaliano, e questosembrerebbe essere confermatodal confronto internazionale.Nella scuolamedia gli orari settimanalidi insegnamentodelle varie discipline sonodefiniti puntualmente, perun totale di 30 ore. <strong>La</strong> principalecritica fatta alla scuolamedia è proprio questa: unpassaggio troppo repentinorispetto a quello cheavviene nella scuola primaria,ovvero la progettazionecomune tra docenti, in99

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